CORNINO (CONTADO e SUBDOMINIO)
nella Valle della Cornia.
Una gran porzione della valle percorsa dal fiume Cornia, all’epoca dei Longobardi e sotto il dominio dei re Carolingi portava il titolo di contado e di subdominio Cornino, compreso e dipendente dalla giurisdizione politica di Lucca. La quale giurisdizione lucchese sopra i paesi di Val di Cornia trovasi registrata in più documenti del secolo VIII; e prima di tutti nell’atto di fondazione della badia di S. Pietro a Palazzuolo, ossia di Monte Verdi, all’anno 754, luogo, che si dichiara situato nella judiceria lucchese. Non pochi altri istrumenti di quel secolo e del successivo spettanti all’oratorio di S. Regolo presso la Madonna del Frassine rammentano il Gualdo del Re nel distretto Cornino; e un diploma di Lodovico IV, dato in Roma nel 901, conferma al vescovo Pietro di Lucca il castello di Castiglioni (detto poi Castiglion Bernardi) prope subdominio Cornino, etc.
È un campo ancora vergine che si offre agli eruditi per rompere e razzolare, non osando io congetturare, se il designato contado e subdominio Cornino già compreso nel distretto della città e diocesi di Populonia, dopo la strage fatta dal duca Gummarit fosse dichiarato regalia dei re Longobardi, ai quali in origine sembra che appartenesse il Gualdo del Re, o selva regia col Bagno del Re, posseduto in seguito dai duchi Lucchesi, o ceduto in subdominio ad altri cortigiani. Fra i quali sono da notarsi quel Guidoaldo medico dei re Desiderio e Adelchi, che nell’anno 766 assegnò, fra le altre sostanze, al monastero di S. Bartolommeo di Pistoja, una sua corte situata nella maremma in loco Cornino ; quel (ERRATA : Talesperiano) Walrando voscovo di Lucca figlio del duca lucchese (ERRATA: Walprando) Walerto; quel Pertualdo padre del vescovo lucchese Peredeo; quel Tassilone longobardo di Lucca; e finalmente il famoso Walfredo nobile pisano e i suoi illustri discendenti, stati possessori di grandi tenute nel contado Cornino.
– Vedere BAGNI VETULONIENSI o del RE, GUALDO del RE e FRASSINE (MADONNA del).
È un campo ancora vergine che si offre agli eruditi per rompere e razzolare, non osando io congetturare, se il designato contado e subdominio Cornino già compreso nel distretto della città e diocesi di Populonia, dopo la strage fatta dal duca Gummarit fosse dichiarato regalia dei re Longobardi, ai quali in origine sembra che appartenesse il Gualdo del Re, o selva regia col Bagno del Re, posseduto in seguito dai duchi Lucchesi, o ceduto in subdominio ad altri cortigiani. Fra i quali sono da notarsi quel Guidoaldo medico dei re Desiderio e Adelchi, che nell’anno 766 assegnò, fra le altre sostanze, al monastero di S. Bartolommeo di Pistoja, una sua corte situata nella maremma in loco Cornino ; quel (ERRATA : Talesperiano) Walrando voscovo di Lucca figlio del duca lucchese (ERRATA: Walprando) Walerto; quel Pertualdo padre del vescovo lucchese Peredeo; quel Tassilone longobardo di Lucca; e finalmente il famoso Walfredo nobile pisano e i suoi illustri discendenti, stati possessori di grandi tenute nel contado Cornino.
– Vedere BAGNI VETULONIENSI o del RE, GUALDO del RE e FRASSINE (MADONNA del).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 805.
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