DIACCETO
(Glacetum o Diaccetum) in Val di Sieve.
Castellare con pieve antica sotto il titolo di S. Lorenzo, già S. Jerusalem, nella Comunità e un miglio a nord di Pelago, Giurisdizione e 4 miglia a levante-grecale del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
La pieve trovasi sul fianco meridionale del monte della Consuma , un miglio a levante della strada R. casentinese, mentre a un terzo di miglio più discosto risiede sopra un tondeggiante poggio il diruto castello, ora villa di Diacceto, già signoria di un’estinta prosapia di conti rurali, detti i Cattani da Diacceto, diramata, secondo alcuni genealogisti, dai conti siciliani della casata de Aceto. – Non dirò come i Cattani da Diacceto acquistassero podere, e fossero quindi dagli’imperatori infeudati delle castella di Diacceto e di Pelago, riserbando ciò all’articolo PELAGO castello; solamente è qui da rammentare, che la stirpe di quei Cattani ha fornito molti soggetti distinti nelle lettere, nella toga, nella spada e nel pastorale; fra i quali sono notissimi il platonico Francesco da Diacceto allievo del Ficino, e i due vescovi fiesolani Angiolo, e Francesco da Diacceto, l’ultimo dei quali fu autore di varie opere ascetiche.
La pieve di S. Jerusalem a Diacceto è rammentata nelle bolle spedite ai vescovi fiesolani dal pontefice Pasquale II, agli 11 marzo 1103, e da Innocenzo II, al 16 novembre 1134. Essa è due navate di pietre conce, ma in cattivo stato con angusta canonica mancante perfino di una sacrestia.
Nel secolo XII il suo piviere abbracciava le seguenti 9 cure: I. S. Niccolò a Nipozzano, esistente; 2. S. Pietro a Ferrano, esistente; 3. S. Maria a Ferrano, stata annessa alla precedente; 4. S. Giusto a Falgano, esistente; 5. S.
Maria a Falgano annessa a S. Giusto; 6. S. Clemente a Pelago, attualmente pieve; 7. S. martino a Bibbiano, esistente; 8. S. Bartolommeo a Castelnuovo , distrutta; 9.
S. Salvatore a Licciolo, soppressa.
La parrocchia della pieve di S. Lorenzo a Diacceto conta 205 abitanti.
La pieve trovasi sul fianco meridionale del monte della Consuma , un miglio a levante della strada R. casentinese, mentre a un terzo di miglio più discosto risiede sopra un tondeggiante poggio il diruto castello, ora villa di Diacceto, già signoria di un’estinta prosapia di conti rurali, detti i Cattani da Diacceto, diramata, secondo alcuni genealogisti, dai conti siciliani della casata de Aceto. – Non dirò come i Cattani da Diacceto acquistassero podere, e fossero quindi dagli’imperatori infeudati delle castella di Diacceto e di Pelago, riserbando ciò all’articolo PELAGO castello; solamente è qui da rammentare, che la stirpe di quei Cattani ha fornito molti soggetti distinti nelle lettere, nella toga, nella spada e nel pastorale; fra i quali sono notissimi il platonico Francesco da Diacceto allievo del Ficino, e i due vescovi fiesolani Angiolo, e Francesco da Diacceto, l’ultimo dei quali fu autore di varie opere ascetiche.
La pieve di S. Jerusalem a Diacceto è rammentata nelle bolle spedite ai vescovi fiesolani dal pontefice Pasquale II, agli 11 marzo 1103, e da Innocenzo II, al 16 novembre 1134. Essa è due navate di pietre conce, ma in cattivo stato con angusta canonica mancante perfino di una sacrestia.
Nel secolo XII il suo piviere abbracciava le seguenti 9 cure: I. S. Niccolò a Nipozzano, esistente; 2. S. Pietro a Ferrano, esistente; 3. S. Maria a Ferrano, stata annessa alla precedente; 4. S. Giusto a Falgano, esistente; 5. S.
Maria a Falgano annessa a S. Giusto; 6. S. Clemente a Pelago, attualmente pieve; 7. S. martino a Bibbiano, esistente; 8. S. Bartolommeo a Castelnuovo , distrutta; 9.
S. Salvatore a Licciolo, soppressa.
La parrocchia della pieve di S. Lorenzo a Diacceto conta 205 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 6.
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