FOSSO BANDITO, o FOSSO MACINANTE, dell'isola delle Reali Cascine
– Questo gran fosso, che rasenta le mura occid. della città di Firenze presso la Porticciuola d'Ognissanti, e che nei secoli XIV e XV serviva di Gora ai Frati Umiliati del vicino convento per lavare le lane e per gualchiere, nasce dalla pescaja dell'Arno posta dirimpetto alla chiesa e muro d'Ognissanti, di dove per un callone entra in un canale detto delle mulina, perchè dà il moto a varie macini sopra e sotto al giardino della Vagaloggia, ridotto ad uso di pubblici bagni; di là passa davanti alla porticciuola della città, detta della Gora, per entrare nelle RR. Cascine dell'Isola, dove è cavalcato sul gran viale d'ingresso da un larghissimo ponte di pietra lavorata. In seguito cammina in linea retta quasi parallelo all'alveo dell'Arno sino che, dopo due miglia di corso, mediante una botte attraversa l'alveo del torrente Mugnone davanti alle mulina del Barco, quindi passa sotto la strada Regia pistojese al borgo di Petriolo, per dirigersi nel piano dell'Osmannoro una, dove raccoglie i fossi e dogaje di quella bassa pianura, finchè alle mulina di S. Moro, sette miglia lungi dalla sua origine, entra nel fiume Bisenzio, e con esso ritorna nell'Arno al ponte di Signa.
La costruzione di questo Fosso e dei suoi influenti (fra i maggiori de’quali è la Dogaja o Fosso Reale) rimonta a un'epoca assai remota; stantechè tutto il suolo costituente le RR. Cascine dell'Isola, proseguendo fino verso Brozzi, sembra che sia stato formato da uno di quei Bisarni, che allora incontravansi nel corso del fiume. Infatti al di sotto della pescaja d'Ognissanti l'Arno si suddivideva, siccome si è accennato all'articolo BISARNO sotto Firenze, e lo indica il nome antico d'Isola restato all'I. e R. tenuta delle Cascine, e meglio lo provano li Statuti fiorentini del 1321 (Lib. II, rubr. 63), dove si conosce quanto il Comune di Firenze provvedesse a prosciugare più che fosse possibile i fertili terreni di alluvione della pianura percorsa dal Fosso Macinante.
L'antico Fosso, o Dogaja , che raccoglie le acque della pianura fra Sesto e Campi, fu prolungato dai granduchi Medicei mediante l'escavazione di quel Fosso Reale, che passa sotto il nuovo ponte della strada Regia lucchese presso al fosso dell'Osmannoro , e di là si dirige nel Fosso Macinante alla chiesa di S. Moro.
La costruzione di questo Fosso e dei suoi influenti (fra i maggiori de’quali è la Dogaja o Fosso Reale) rimonta a un'epoca assai remota; stantechè tutto il suolo costituente le RR. Cascine dell'Isola, proseguendo fino verso Brozzi, sembra che sia stato formato da uno di quei Bisarni, che allora incontravansi nel corso del fiume. Infatti al di sotto della pescaja d'Ognissanti l'Arno si suddivideva, siccome si è accennato all'articolo BISARNO sotto Firenze, e lo indica il nome antico d'Isola restato all'I. e R. tenuta delle Cascine, e meglio lo provano li Statuti fiorentini del 1321 (Lib. II, rubr. 63), dove si conosce quanto il Comune di Firenze provvedesse a prosciugare più che fosse possibile i fertili terreni di alluvione della pianura percorsa dal Fosso Macinante.
L'antico Fosso, o Dogaja , che raccoglie le acque della pianura fra Sesto e Campi, fu prolungato dai granduchi Medicei mediante l'escavazione di quel Fosso Reale, che passa sotto il nuovo ponte della strada Regia lucchese presso al fosso dell'Osmannoro , e di là si dirige nel Fosso Macinante alla chiesa di S. Moro.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 339.
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