LEGRI
(Castrum Ligari) nel Val d’Arno sotto Firenze.
– Castello antico, dal quale prese il nome la pieve di S.
Severo, ed una cura filiale (S. Pietro a Legri) ora annessa alla prima, nella Comunità e circa 6 miglia a settentrione- grecale di Calenzano, Giurisdizione di Campi, Diocesi e Compartimento di Firenze.
È situato sulle pendici meridionali del monte delle Croci di Combiate fra il torrente Marinella, che gli passa vicino verso levante, ed il fiumicello Marina, che dà il nome alla vallecola, il quale scorre a ponente di Legri. Hanno origine entrambi dallo stesso monte delle Croci, e lungo la Marina è tracciata la strada provinciale di Barberino di Mugello – Fia vano rintracciare l'etimologia di questo nome di Legri, Legari o Ligari, che taluni sognarono potesse appellare a quella razza di antichissimi Liguri che dalla regione del Mugello sino al monte delle Croci penetrarono molto prima che i Romani capitassero nelle Valli di Sieve e dell'Arno.
Due documenti fra i più vetusti, che appellano alla chiesa plebana di S. Severo de Ligari, furono rammentati dal Lami ne suoi Monum. Eccl. Flor. Il primo di essi, ora esistente nell'Arch. Dipl. fra le pergamene della badia di Passignano, è un contratto del 25 luglio 1051, col quale Teuzzone chiamato Rustico figlio del fu Giovanni, stando in Figline del Valdarno di sopra, rinunziò a Rodolfo del fu Sigifredo le ragioni che aveva su tutte le corti, castelli, chiese, case e terreni situati nei pivieri di S. Giovanni a Cavriglia, di S. Romolo a Cortale, di S. Vito a Schergnano, di S. Martino a Brozzi, di S. Andrea a Cersino, di S. Pietro a Vaglia, di S. Severo a Ligari, e di S. Gavino a Tassocle (poi detto Adimari).
L'altro documento, del 1128, appella ad una donazione di beni fatta da Gottifredo vescovo di Firenze della prosapia dei conti Alberti. Forse insieme con questa famiglia aveva giurisdizione in Legri un'altra consorteria di conti; avvegnachè l'Imperatore Arrigo VI, nel 1191, e poscia Federigo II di lui figlio, nel 1220 e 1240, confermarono ai conti Guidi di Modigliana tutto ciò ch'essi possedevano nel monte Morello, nominandovisi specialmente Kalenzanum cum tota corte sua, et quartam partem castri de Ligari.
Finalmente il giuspadronato della pieve di Legri cadde nella famiglia patrizi Canigiani di Firenze, la quale dei beni di Legri costituì una commenda per l'Ordine cavalleresco Gerosolimitano.
La pieve di S. Severo a Legri era matrice delle seguenti sei chiese suffraganee; S. Pietro a Legri, riunita nel 1785 alla chiesa plebana, e ridotta semplice cappellania curata; S. Maria alla Querciola (esistente); SS. Fabiano e Sebastiano di Collina (ammensata al capitolo della Metropolitana); S. Martino a Leccia (esistente); S.
Remolo a Leccia (annessa alla precedente); S. Michele a Cupo (annessa a Secciano nel pievanato di S. Maria a Carraia).
La parrocchia di S. Severo con l'annesso di S. Pietro a Legri nel 1833 aveva 547 abitanti.
Severo, ed una cura filiale (S. Pietro a Legri) ora annessa alla prima, nella Comunità e circa 6 miglia a settentrione- grecale di Calenzano, Giurisdizione di Campi, Diocesi e Compartimento di Firenze.
È situato sulle pendici meridionali del monte delle Croci di Combiate fra il torrente Marinella, che gli passa vicino verso levante, ed il fiumicello Marina, che dà il nome alla vallecola, il quale scorre a ponente di Legri. Hanno origine entrambi dallo stesso monte delle Croci, e lungo la Marina è tracciata la strada provinciale di Barberino di Mugello – Fia vano rintracciare l'etimologia di questo nome di Legri, Legari o Ligari, che taluni sognarono potesse appellare a quella razza di antichissimi Liguri che dalla regione del Mugello sino al monte delle Croci penetrarono molto prima che i Romani capitassero nelle Valli di Sieve e dell'Arno.
Due documenti fra i più vetusti, che appellano alla chiesa plebana di S. Severo de Ligari, furono rammentati dal Lami ne suoi Monum. Eccl. Flor. Il primo di essi, ora esistente nell'Arch. Dipl. fra le pergamene della badia di Passignano, è un contratto del 25 luglio 1051, col quale Teuzzone chiamato Rustico figlio del fu Giovanni, stando in Figline del Valdarno di sopra, rinunziò a Rodolfo del fu Sigifredo le ragioni che aveva su tutte le corti, castelli, chiese, case e terreni situati nei pivieri di S. Giovanni a Cavriglia, di S. Romolo a Cortale, di S. Vito a Schergnano, di S. Martino a Brozzi, di S. Andrea a Cersino, di S. Pietro a Vaglia, di S. Severo a Ligari, e di S. Gavino a Tassocle (poi detto Adimari).
L'altro documento, del 1128, appella ad una donazione di beni fatta da Gottifredo vescovo di Firenze della prosapia dei conti Alberti. Forse insieme con questa famiglia aveva giurisdizione in Legri un'altra consorteria di conti; avvegnachè l'Imperatore Arrigo VI, nel 1191, e poscia Federigo II di lui figlio, nel 1220 e 1240, confermarono ai conti Guidi di Modigliana tutto ciò ch'essi possedevano nel monte Morello, nominandovisi specialmente Kalenzanum cum tota corte sua, et quartam partem castri de Ligari.
Finalmente il giuspadronato della pieve di Legri cadde nella famiglia patrizi Canigiani di Firenze, la quale dei beni di Legri costituì una commenda per l'Ordine cavalleresco Gerosolimitano.
La pieve di S. Severo a Legri era matrice delle seguenti sei chiese suffraganee; S. Pietro a Legri, riunita nel 1785 alla chiesa plebana, e ridotta semplice cappellania curata; S. Maria alla Querciola (esistente); SS. Fabiano e Sebastiano di Collina (ammensata al capitolo della Metropolitana); S. Martino a Leccia (esistente); S.
Remolo a Leccia (annessa alla precedente); S. Michele a Cupo (annessa a Secciano nel pievanato di S. Maria a Carraia).
La parrocchia di S. Severo con l'annesso di S. Pietro a Legri nel 1833 aveva 547 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 677.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track