MONTE SILVESTRI
nel Val d’Arno casentinese.
– Piccolo casale che da il vocabolo ad una chiesa parrocchiale (SS. Fabiano e Sebastiano), siccome egli lo ricevè da un selvoso sprone dell’Appennino di Prataglia nella Comunità e circa 5 miglia toscane a settentrione di Chiusi Casentinese, Giurisdizione di Bibbiena, Diocesi e Compartimento d’Arezzo.
Siede presso la cima dell’Appennino detto del Bastione, fra l’Alverinia e la Badia a Prataglia presso le sorgenti di un borro omonimo che concorre con altri a dar nome e acque al torrente Corsalone.
La chiesa di Monte Silvestri è rammentata in una bolla spedita li due maggio 1155 dal Pontefice Adriano IV ad Antonio pievano di S. Ippolito a Bibbiena, cui fra le altre confermò la chiesa di Monte Silvestri col reddito di 12 staja di frumento che ritraeva per antico diritto. – Quindi nel secolo dopo essendo insorta controversia fra l’abate di Prataglia, e i figliuoli del fu Spinello di Banzena, uno de’quali, don Orlando, era monaco nella suddetta badia, rapporto alla divisione de’beni dell’eredità paterna, con lodo del 4 maggio 1243 fu dagli arbitri aggiudicato, che del padronato delle chiese di S. Donato a Banzena, di Monte Silvestri ecc. appartenenti alla prenominata eredità, un’ottava parte toccasse a don Orlando del fu Spinello monaco in Prataglia.
Anche nel 1285 il Pontefice Martino IV con breve del 10 febbrajo delegò Valombrosano di S. Pancrazio a Firenze acciò avocasse a se una causa che verteva fra l’eremo di Camaldoli e i rettori delle chiese di Frassineta, di Monte Silvestri, di Tremogiano e di S. Donato, i quali rettori ricusavano pagare alcune decime all’eremo predetto.
Finalmente con lodo del 12 settembre 1336 gli arbitri a tal oggetto nominati determinarono i diritti dell’eremo di Camaldoli sopra alcune chiese dell’antico piviere di Bibbiena; col quale arbitrio fu deciso, che i rettori delle chiese di Monte Silvestri, di Giampereta, di S. Donato, del Corsalone, e altre di quell’Appennino dovessero soddisfare le decime agli Eremiti di Camaldoli, con che questi ultimi pagassero venti staja di grano, a Nardo pievano di Bibbiena sua vita durante. – (ANNAL.
CAMALD.) La chiesa parrocchiale di Monte Silvestri, attualmente filiale della pieve di Corezzo, nel 1833 contava 54 abitanti.
Siede presso la cima dell’Appennino detto del Bastione, fra l’Alverinia e la Badia a Prataglia presso le sorgenti di un borro omonimo che concorre con altri a dar nome e acque al torrente Corsalone.
La chiesa di Monte Silvestri è rammentata in una bolla spedita li due maggio 1155 dal Pontefice Adriano IV ad Antonio pievano di S. Ippolito a Bibbiena, cui fra le altre confermò la chiesa di Monte Silvestri col reddito di 12 staja di frumento che ritraeva per antico diritto. – Quindi nel secolo dopo essendo insorta controversia fra l’abate di Prataglia, e i figliuoli del fu Spinello di Banzena, uno de’quali, don Orlando, era monaco nella suddetta badia, rapporto alla divisione de’beni dell’eredità paterna, con lodo del 4 maggio 1243 fu dagli arbitri aggiudicato, che del padronato delle chiese di S. Donato a Banzena, di Monte Silvestri ecc. appartenenti alla prenominata eredità, un’ottava parte toccasse a don Orlando del fu Spinello monaco in Prataglia.
Anche nel 1285 il Pontefice Martino IV con breve del 10 febbrajo delegò Valombrosano di S. Pancrazio a Firenze acciò avocasse a se una causa che verteva fra l’eremo di Camaldoli e i rettori delle chiese di Frassineta, di Monte Silvestri, di Tremogiano e di S. Donato, i quali rettori ricusavano pagare alcune decime all’eremo predetto.
Finalmente con lodo del 12 settembre 1336 gli arbitri a tal oggetto nominati determinarono i diritti dell’eremo di Camaldoli sopra alcune chiese dell’antico piviere di Bibbiena; col quale arbitrio fu deciso, che i rettori delle chiese di Monte Silvestri, di Giampereta, di S. Donato, del Corsalone, e altre di quell’Appennino dovessero soddisfare le decime agli Eremiti di Camaldoli, con che questi ultimi pagassero venti staja di grano, a Nardo pievano di Bibbiena sua vita durante. – (ANNAL.
CAMALD.) La chiesa parrocchiale di Monte Silvestri, attualmente filiale della pieve di Corezzo, nel 1833 contava 54 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 531.
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