MONTE (PIEVE DI), o di MONTI, ora a MALCAVOLO

in Val di Merse.

– Pieve antica, nel secolo XIV traslocata nella sua chiesa filiale di Malcavolo presso Frosini, Comunità di Chiusdino, Giurisdizione di Radicondoli, Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
All’Articolo MALCAVOLO (PIEVE DI) per schiarimento di molti luoghi perduti, e della estensione territoriale di quell’antica pieve, lasciai di accennare una bolla del 1300 spedita da Rogerio vescovo di Volterra al pievano di Monte e al suo clero, che gli autorizza a possedere, governare e ritenere come in antico i beni e le decime dei luoghi, ville, o Masse di quel vasto piviere della Montagnuola; cioè, di malcavolo, Stucchi, Cerreto, Capogioglioli, Caùsa, a partire dalla strada che passa per Pentolina e per Serra, compresa la Villa di Serra, fino a Frante (sic); le Masse di Calcinaja, Agresto, Terracava, Acquaviva, Lamplandoli, le Macchie, Petroso, Braccolino, Cortina Bigli, Piscina nera, Monte Linari, Caerbaja, Fabbriche, Massa dei figli di Pagano, di Vespero, Massa di Littore prete, Massa di Acorso, Massa di Pariapana, (torr.) e di Pigna fino alla strada di Serra che va a S. Martino. Inoltre conferma tutti gli uomini che abitano nella Serra di Vespero a Trefana, dalla chiesa di S. Giusto fino alla fonte Martinella, soggetti alla parrocchia della pieve di Monte. Tutti quelli poi che abitano nella Serra, di Vespero, dalla chiesa di S. Giusto sino a Magliuoli, si dichiarano dal vescovo attinenti alla parrocchia di S. Lorenzo; la qual chiesa però era manuale della pieve di Monte ec. – In quanto poi alle decime dovute dagli abitanti di quel pievanato, sono eccettuate quelle che appartenevano alla chiesa di S.
Michele e S. Biagio, ch’era posta dentro il territorio della suddetta pieve, compreso il piano posto tra la Fecia e la Mersa, e quello di Confienti che era dei nobili di Monte Arrenti, ed anche tutto ciò che spettava ai beni della chiesa di S. Giorgio, ecc. – (UGHELLI, Ital. Sacr. in Episc.
Volaterr.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 324.