PALAZZUOLO DI ROMAGNA

nella Valle del Senio.

– Piccola Terra aperta costeggiata dal fiume Senio con chiesa prepositura (S. Matteo) capoluogo di Comunità nella Giurisdizione di Marradi, Diocesi e Compartimento di Firenze.
È situata sul fondo, ossia talveg , di un vallone, a piè del quale si raccolgono per varj burroni le acque del Senio, uno dei fiumi transappennini che fluisce nel mare Adriatico passando per la Romagna pontificia, con la quale confina il territorio Granducale di Palazzuolo.
Trovasi il paese fra il grado 29° 12’ 2’’ di longitudine ed il grado 44° 7’ di latitudine circa miglia toscane 6 a maestrale di Marradi, 13 a levante di Firenzuola, 20 a ponente-maestrale della Rocca S. Casciano; e 9 miglia toscane a settentrione dal giogo dell’Appennino alla Colla di Casaglia sulla strada provinciale faentina.
L’origine di questo paese non dev’essere molto antica, tostochè Palazzuolo non comparisce né punto né poco nel numero de’castelli e villate donate nel 1362 da Giovacchino di Maghinardo degli Ubaldini al Comune di Firenze, nella qual donazione era compreso tutto il territorio di questa comunità. Dopo una cessione fatta i reggitori della Repubblica Fiorentina ordinarono che questa porzione di territorio transappennino si appellasse, non più come per l’innanzi il Podere degli Ubaldini, ma il Podere Fiorentino, siccome era stata qualificata per Alpe Fiorentina la contrada che costituisce il vicariato di Firenzuola, posta nell’Appennino che ebbe il vocabolo di Alpe degli Ubaldini .
Già fu avvisato poco sopra all’Articolo CASTEL PAGANO, e innanzi tutti agli Articoli LOZZOLE, e MANTIGNO, in qual modo la Repubblica Fiorentina estese il suo dominio sul Podere degli Ubaldini ; cioè sino da quando essa incaricandosi di alcuni aggravi lasciati dal Testatore Giovacchino di Maghinardo acquistò 12 rocche con altrettanti villaggi in gran parte situati nel Podere.
Tali furono i seguenti: Castel Pagano, Villa Bibbiana, Monte Bovaro, Campanaro, Crespino, Mantigno, Susinana, Pian Castello, Rocchetta, Tirli, Waldifusi, Calamella, Lozzole, Fernazzano, castel Leone, Cantagallo, Salecchia, Val Senio, e Gamberaldi. – Si disse anco in qual modo le masnade inviate costà dalla Repubblica Fiorentina, assediassero e prendessero poco dopo nel Castel del Frassino Maghinardo Novello. Fu detto, come la Signoria di Firenze nel 1373 acquistasse dai figliuoli e nipoti di Ottaviano di Maghinardo degli Ubaldini ogni ragione sul castel di Lozzole e sopra qualunque altro luogo che gli Ubaldini un dì avessero avuto nell’Alpe e nel Podere; nella quale occasione il Comune di Firenze prese formale possesso della Val d’Agnello, contrada che fu pur essa riunita alla giurisdizione di Palazzuolo.
Così restò spenta la potenza degli Ubaldini battuti più volte, e sempre ricomparsi ai danni del Comune di Firenze, al cui governo per l’ultima volta in detto anno 1373 essi fecero la piena rinunzia di 14 castelli, ch’erano loro restati, sei nell’Alpi, e otto nel Podere. Dondechè il capitano del popolo fiorentino cav. Tommaso da Treviso per tale gloriosa impresa politico militare al suo ritorno dalla Romagna fu accolto in Firenze quasi in trionfo con molte onorificenze e regali.
Quindi la Signoria ordinò che si recasse costà un valente uomo per organizzare il Podere fiorentino, dove nella parte più comoda del distretto fu eretto il palazzo di residenza per un vicario con giurisdizione civile e criminale sopra tutto il territorio del Podere fiorentino.
Probabilmente dalla costruzione del nuovo pretorio nel centro del Podere acquistò il nome di Palazzuolo questo villaggio aperto, che, come dissi, non fu rammentato nelle croniche di Matteo Villani, né da altri storici di quella età.
Uno, se non fu il primo, de’vicarii del Podere fiorentino, è quel mess. Domenico di Guido del Pecora cittadino fiorentino, il quale per ordine della Signoria nel 5 giugno del 1387 inviò a Figline del Val d’Arno la campana di castel di Susinana tolta a quei terrazzani in pena di una ribellione. – Vedere l’Articolo FIGLINE Volume II pag. 133.
Sotto il governo Mediceo furono sostituiti ai vicarii di Palazzuolo i capitani, la cui giurisdizione comprendeva il distretto medesimo della comunità di Palazzuolo, ossia del Podere fiorentino. Il qual capitano fu soppresso con la legge del 30 settembre 1772 per la nuova organizzazione de’tribunali di giustizia dello Stato fiorentino che ridusse il pretorio di Palazzuolo a residenza di un podestà dipendente pel politico e per il criminale dal vicario regio stabilito in Marradi.
Finalmente col motuproprio del 7 settembre 1837 la potesteria di Palazzuolo venne riunita pel civile siccome lo era pel criminale al vicario di Marradi.
La chiesa prepositura di Palazzuolo è stata riedificata recentemente più grande e più bella dell’antica con portico davanti sulla ripa destra del Senio nella collinetta a cavaliere del Villaggio di Palazzuolo.
Esiste da molto tempo in luogo detto Quadalto un conservatorio con chiesa dedicata a S. Maria abitato da recluse, le quali vivono di elemosina, professando la regola di S. Domenico.
Da Palazzuolo passò il Pontefice Giulio II la mattina del 19 ottobre 1506, nel modo che viene indicato da una lettera scritta nel paese medesimo dal segretario fiorentino Niccolò Machiavelli e diretta in quel dì alla Signoria di Firenze, dalla quale era stato inviato legato della Repubblica presso quel Pontefice sopra l’impresa di Bologna. Nella qual lettera Machiavelli informava il suo governo così: “S. S. ha appunto osservato il cammino, che io avvisai, e siamo a dì 13 e ad ore 15 siamo giunti qui a Palazzuolo, dove farà colazione, e questa sera alloggerà a Tosignano sua Terra (presso Imola). Arrivò jer sera a Marradi uno mandato di VV.SS. che veniva di Mugello con sei barili di vino in barili, e due in fiaschi e una soma di pere; presentossene al Papa con quel più onesto modo si potè, secondo la qualità del presente, ecc.” MOVIMENTO della Popolazione della Terra di PALAZZUOLO a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -; femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 90; totalità della popolazione 473.
ANNO 1745: Impuberi maschi 57; femmine 75; adulti maschi 72; femmine 134; coniugati dei due sessi 234; ecclesiastici dei due sessi 12; numero delle famiglie 137; totalità della popolazione 684.
ANNO 1833: Impuberi maschi 141; femmine 110; adulti maschi 155; femmine 146; coniugati dei due sessi 273; ecclesiastici dei due sessi 28; numero delle famiglie 187; totalità della popolazione 853.
ANNO 1840: Impuberi maschi 125; femmine 132; adulti maschi 191, femmine 167; coniugati dei due sessi 294; ecclesiastici dei due sessi 32; numero delle famiglie 193; totalità della popolazione 941 Comunità di Palazzuolo . – Cotesta Comunità abbraccia una superficie territoriale di 31923 quadr., 605 dei quali sono occupati da corsi d’acqua e da strade. Ivi nel 1833 stanziavano 3319 abitanti, a proporzione di 85 persone per ogni miglio quadro toscano di suolo imponibile.
Il territorio di questa Comunità andando da maestrale verso ponente, quindi voltando la fronte a ostro e poi verso scirocco-levante confina con quattro Comunità del Granducato, e per gli altri lati da levante a settentrione sino a maestrale tocca lo Stato pontificio. – Imperrochè dirimpetto a maestro ha di fronte la Comunità di Firenzuola, a partire dalla Capanna delle Guardia, ch’è una dogana sul poggio della Faggiuola; e di là continuando sul crine de’monti che separano la valle del Senio da quella del Santerno, la linea di confine fra l’una e l’altra Comunità passa sul poggio della Bastia e poscia per quello del Lago, per il Cimone della Piana, il poggio del Cerro , monte del Fabbro e per Camaggio sino a che, passata la chiesa della Casetta di Tiara , il territorio di Palazzuolo volta faccia da maestrale a ponente-libeccio per dirigersi verso il monte Carzolano e avvicinarsi alla cresta dell’Appennino centrale, sopra la confluenza del fosso Serra nel torrente Rovigo. Ivi sottentra a confine la Comunità del Borgo S. Lorenzo, con la quale il territorio di Palazzuolo percorre porzione di uno sperone settentrionale dell’Appennino sino al borro delle Volte.
Costà piegando la fronte a ostro trova di contro la Comunità di Marradi, con la quale discostandosi dalla catena centrale dell'’Appennino percorrono insieme un suo contrafforte, il quale per i poggi di Prato Piano, Praticino e degli Aranci si abbassa nella valle del Lamone sino all’osteria del Fantino presso il Castellare di Biforco nel fosso del Confine.
Qui i due territori di Palazzuolo e di Marradi nella direzione di settentrione salgono sulla così detta Torretta del Confine e di là per il poggio del Goffoletto attraversano la strada maestra che da Palazzuolo guida a Marradi. Quindi per i poggi del Monte Grosso e de’ Moricci arrivano sulla cima del monte di Gruffieto. Costà dal lato di levante cessa con la Comunità di Marradi il territorio della Romagna granducale, e incomincia quello della Legazione pontificia di Forlì mediante il territorio faentino di Brisighella. Con esso la Comunità di Palazzuolo percorre sul crine de’poggi, da primo dirimpetto a levante, poscia di faccia a settentrione sino al fiume Senio; passato il quale sottentra a confine di faccia sempre a settentrione la Comunità di Casola Valsenio del distretto d’Imola a che dopo percorsi 82 termini di pietra di confine con lo Stato pontificio il territorio di Palazzuolo ritorna alla dogana della Faggiuola, dove ritrova la Comunità di Firenzuola.
Un solo corso d’acque di qualche considerazione (il fiume Senio) attraversa il territorio di questa Comunità. Il quale fiume nasce appunto nel suo territorio sulla faccia settentrionale del monte Carzolano e va ingrossandosi di mano in mano per via col tributo de’torrenti Ortali, Quadalto , e Brame, i quali scendono alla sua sinistra, senza dire di molti altri fossi che si vuotano nel Senio tanto dal destro come dal sinistro lato.
Le maggiori montuosità di questo territorio, state tutte calcolate dal P. Inghirami, sotto il Monte Carzolano, la cui sommità trovò essere 2012,4 braccia superiore al livello del mare; il Monte della Faggiola che riscontrò alto braccia 1744 e il Monte Pravaligo all’altezza di 1614,7; mentre il paese di Palazzuolo non è che a 723 braccia sopra il livello medesimo del mare.
Poche a tutte malagevoli erano nell’anno 1832 le strade maestre di questa Comunità, in guisa che la contrada alpestre di Palazzuolo non si passeggiava che a piedi o a cavallo. Ora però si stà costruendo una strada rotabile fra Marradi e Pala zzuolo onde mettere questo paese in una più facile e più utile comunicazione con il restante della Romagna e con la Toscana.
In quanto spetta all’indole del suolo ed alla sua struttura fisica, siccome la maggior parte del territorio di Palazzuolo è coperto da rocce calcaree silicee stratiformi e schistose, e da poche altre varietà state già descritte all’Articolo MARRADI Comunità, così per brevità invierò a quell’Articolo il lettore come ancora rispetto alla qualità dei prodotti che suol fornire cotesto contrada.
La prima riforma economica della Comunità di Palazzuolo comandata dal Granduca Leopoldo I ci richiama al motuproprio del 4 dicembre 1775. A quell’epoca essa consisteva in 13 comunelli, ossidano popoli, cioè: 1° Palazzuolo, 2° Bibbiana, 3° Campanara, 4° Visano, 5° Salecchio, 6° Mantigno, 7° Lozzole, 8° S.
Maria a Rio Cesare, 9° Piedimonte, 10° Rocca, 11° S.
Giovanni di Misileo, 12° Fantino, 13° Frassino.
Poco prima di quel tempo la parrocchia di S. Martino al Frassino era stata unita al popolo di S. Egidio a Salecchio.
Nel popolo di Bibbiana è compresa la contrada di Val d’Agnello, e nel distretto del Frassino e Solecchio sono i monti di Gruffieto e Valdonico , luoghi del Podere fiorentino spesse volte all’occasione delle guerre avute con gli Ubaldini dagli storici fiorentini rammentati.
In quanto alla sommità del monte di Gruffieto, che trovasi sul confine delle Comunità granducali di Palazzuolo e Marradi con quella di Brisichella della Legazione pontificia, giova qui ripetere quanto si disse all’Articolo MARRADI Comunità, Volume III pagina 94, che tra le singolarità, le quali si presentano all’occhio del geologo nel percorrere le valli transappennine della Romagna granducale, è notabile quella di trovare perfino sulle cime de’monti, come in questa di Gruffieto ecc., delle ostriche ed altre conchiglie bivalvi e univalvi impietrite in una specie di roccia cornea durissima.
Dopo l’ultime riforme la Comunità di Palazzuolo comprende li stessi popoli di sopra accennati, se non che da un terzo della popolazione della parrocchia della Casetta di Tiara entra nella Comunità di Firenzuola, mentre quasi la metà della popolazione di Fantino spetta alla Comunità di Marradi, dalla quale questo di Palazzuolo riceve in cambio una frazione della parrocchia di Cardeto, e 57 individui dallo Stato pontificio.
La Comunità di Palazzuolo mantiene un medico, un chirurgo ed un maestro di scuola.
Ha un mercato settimanale che cade nel giorno di sabato.
Vi si tengono ancora due fiere di bestiame nei dì 5 e 28 agosto.
Esiste in Palazzuolo una dogana di frontiera di seconda classe, il cui doganiere soprintende alla dogana di 3a classe della Capanna delle Guardie, altrimenti detta della Faggiuola.
Risiede in Palazzuolo un ingegnere di Circondario; l’ufizio di esazione del Registro è al Borgo S. Lorenzo, la conservazione delle Ipoteche in Modigliana, la cancelleria comunicativa, e il giusdicente in Marradi; ed il tribunale di Prima istanza alla Rocca S. Casciano.
QUADRO della Popolazione della Comunità di PALAZZUOLO a quattro epoche diverse - nome del luogo: Bibbiana, titolo della chiesa: SS.
Simone e Giuda (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 172, abitanti anno 1745 n° 166, abitanti anno 1833 n° 175, abitanti anno 1839 n° 188 - nome del luogo: Campanara, titolo della chiesa: S.
Michele (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 306, abitanti anno 1745 n° 130, abitanti anno 1833 n° 116, abitanti anno 1839 n° 148 - nome del luogo: *Casetta di Tiara, titolo della chiesa: Visitazione di Maria (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 343, abitanti anno 1833 n° 289, abitanti anno 1839 n° 317 - nome del luogo: *Fantino, titolo della chiesa: S. Antonio Abate (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 102, abitanti anno 1745 n° 16, abitanti anno 1833 n° 128, abitanti anno 1839 n° 118 - nome del luogo: Lozzole, titolo della chiesa: S.
Bartolommeo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 313, abitanti anno 1745 n° 238, abitanti anno 1833 n° 241, abitanti anno 1839 n° 264 - nome del luogo: Mantigno, titolo della chiesa: S. Andrea (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 209, abitanti anno 1745 n° 118, abitanti anno 1833 n° 157, abitanti anno 1839 n° 159 - nome del luogo: Misileo, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 404, abitanti anno 1745 n° 47, abitanti anno 1833 n° 338, abitanti anno 1839 n° 274 - nome del luogo: PALAZZUOLO, titolo della chiesa: S.
Stefano (Prepositura), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 473, abitanti anno 1745 n° 684, abitanti anno 1833 n° 853, abitanti anno 1839 n° 941 - nome del luogo: Piè di Monte, titolo della chiesa: S.
Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 466, abitanti anno 1745 n° 166, abitanti anno 1833 n° 152, abitanti anno 1839 n° 225 - nome del luogo: Rio Cesare e Susinana, titolo della chiesa: S. Maria (già Badia ora Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 248, abitanti anno 1745 n° 147, abitanti anno 1833 n° 303, abitanti anno 1839 n° 327 - nome del luogo: Rocca, titolo della chiesa: S. Michele (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 184, abitanti anno 1745 n° 169, abitanti anno 1833 n° 145, abitanti anno 1839 n° 157 - nome del luogo: Salecchio e Frassino, titolo della chiesa: SS. Egidio e Martino (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 482, abitanti anno 1745 n° 193, abitanti anno 1833 n° 237, abitanti anno 1839 n° 265 - nome del luogo: Visano, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 214, abitanti anno 1745 n° 104, abitanti anno 1833 n° 127, abitanti anno 1839 n° 135 - Totale abitanti anno 1551 n° 3573 - Totale abitanti anno 1745 n° 2521 Frazioni provenienti da parrocchie fuori della Comunità - nome del luogo: Cardeto, Comunità donde proviene: Marradi, abitanti anno 1833 n° 18, abitanti anno 1839 n° - nome del luogo: Presiola, Comunità donde proviene: dallo Stato Pontificio, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1839 n° 67 - Totale abitanti anno 1833 n° 3319 - Totale abitanti anno 1839 n° 3600 Dalle parrocchie contrassegnate con l’asterisco * si defalcano per la popolazione del 1840 individui 164 compresi nelle Comunità limitrofe, dico: abitanti 164 Resta la popolazione del 1840, abitanti 3436
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 37.