POMAJA

in Val di Fine.

– Casale con chiesa plebana (S.
Stefano) nella Comunità e circa 3 miglia toscane a ostro di S. Luce, Giurisdizione di Rosignano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
È compreso nelle colline superiori pisane lungo la strada rotabile fra S. Luce e la Castellina Marittima, alla destra del torrente Marmigliajo che scende da Monte Vaso, il qual monte resta alle spalle di Pomaja.
È un casale di una ventina di abitazioni, ma i ruderi di fabbriche ed i muri in rovina danno indizio esservi stata una maggior popolazione costà presso dove si trovano alcune vestigie del suo fortilizio, o torrione, che appellasi attualmente il Portone.
La pieve antica di Pomaja era sotto il titolo di S. Maria, la quale nel 1570 aveva per contitolare S. Pietro. Essa fu un tempo di collazione dell’abate di S. Salvatore a Moxi, monastero disfatto nel luogo delle Due Badie sotto la Castellina, il cui padronato è indicato da una bolla del Pontefice Pasquale II del 1106 diretta all'abate di quel monastero. – Vedere BADIE (LE DUE), CASTELLINA MARITTIMA e DOGLIA.
La Fabbrica della Pieve vecchia di Pomaja è mezzo miglio toscano a ponente dal casale e della Pieve nuova, che è sotto l'invocazione di S. Stefano, stata mtaurata nel 1781. – L’antico piviere di Pomaja comprendeva fra le chiese filiali quelle di S. Jacopo a Monte Vaso (soppressa); di S. Michele di Guardia, o in Paterno (distrutta); di S. Donato a Doglia idem; e di S. Giovanni alla Castellina , ora data alla pieve di Riparbella.
Il popolo di pamaja confina dal lato di levante mediante Monte Vaso, con quello di Chianui, dalla parte di settentrione e maestrale con i pivieri di Pastina e di S.
Luce, di faccia a ponente e libeccio mediante il fiume Fine con il popolo di Rosignano, e dal lato di ostro con la parrocchia e Comunità della Castellina. – Vedere CASTELLINA MARITTIMA e SANTA LUCE.
La pieve di S. Stefano a Pomaja nel 1833 contava 392 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 501.