MELO (CAMPO AL)
– Villa nel suburbio orientale di Livorno, parrocchia di S. Matteo, Comunità Giurisdizione e Diocesi stessa, Compartimento di Pisa.
A questa villa o casale, attualmente ridotto a un podere con casa colonica della fattoria di Limone, appella, se non m’inganno, quel Casale Meruli che con Limone e altre ville del Porto Pisano sino dall’anno 949 apparteneva alla mensa della cattedrale di Pisa, e che il suo vescovo Zanobi in quell’anno diede in enfiteusi al conte Rudolfo con facoltà di esigere per una terza parte i censi e le decime che pagavano alla chiesa i popolani del piviere di S. Stefano di Porto Pisano, fra i quali si citano gli abitanti del casale di Melo, sotto il nomignolo di Casale Meruli.
Più tardi fu celebrato nel casale del Campo al Melo un istrumento in data del 26 novembre 1236, col quale il C.
Ubaldo del fu conte Tegrimo da Monte Massimo (cioè del Monte Masso presso Livorno) concedè per sei anni a colonia una porzione di terre poste nella valle dell’Acquafredda per lavorarsi a vigna, con patto che il prodotto dovesse dividersi per metà fra il colono e il proprietario. – Appella al padre del suddetto conte Ubaldo un atto di donazione fatto nel 5 febbrajo 1218, in tempo che abitava nel suo castello di Monte Massimo, mercé il quale atto il Conte Tegrimo del fu Conte Ubaldo da Monte Massimo rinunziò a Paganetto di Siena la quinta parte per indiviso di due pezzi di terra posti nei confini di Monte Massimo , che uno nel luogo detto Campo dei Meli, o al Melo, e l’altro in luogo l’Acquafredda.
Lo stesso conte Tegrimo nel dì 1 luglio 1226 fece una permuta con lo spedale di S. Leonardo di Stagno di due pezzi di terra posti nei confin i di Monte Massimo , ricevendone due altri situati al Campo dei Meli. (ARCH.
DIPL. FIOR. Mon. di S. Lorenzo alle Rivolte di Pisa).
I beni dei suddetti signori di Monte Massimo e del Campo al Melo pervennero in seguito nelle monache di S.
Bernardo di Pisa. – Vedere MONTE MASSIMO, o MASSO presso Livorno.
A questa villa o casale, attualmente ridotto a un podere con casa colonica della fattoria di Limone, appella, se non m’inganno, quel Casale Meruli che con Limone e altre ville del Porto Pisano sino dall’anno 949 apparteneva alla mensa della cattedrale di Pisa, e che il suo vescovo Zanobi in quell’anno diede in enfiteusi al conte Rudolfo con facoltà di esigere per una terza parte i censi e le decime che pagavano alla chiesa i popolani del piviere di S. Stefano di Porto Pisano, fra i quali si citano gli abitanti del casale di Melo, sotto il nomignolo di Casale Meruli.
Più tardi fu celebrato nel casale del Campo al Melo un istrumento in data del 26 novembre 1236, col quale il C.
Ubaldo del fu conte Tegrimo da Monte Massimo (cioè del Monte Masso presso Livorno) concedè per sei anni a colonia una porzione di terre poste nella valle dell’Acquafredda per lavorarsi a vigna, con patto che il prodotto dovesse dividersi per metà fra il colono e il proprietario. – Appella al padre del suddetto conte Ubaldo un atto di donazione fatto nel 5 febbrajo 1218, in tempo che abitava nel suo castello di Monte Massimo, mercé il quale atto il Conte Tegrimo del fu Conte Ubaldo da Monte Massimo rinunziò a Paganetto di Siena la quinta parte per indiviso di due pezzi di terra posti nei confini di Monte Massimo , che uno nel luogo detto Campo dei Meli, o al Melo, e l’altro in luogo l’Acquafredda.
Lo stesso conte Tegrimo nel dì 1 luglio 1226 fece una permuta con lo spedale di S. Leonardo di Stagno di due pezzi di terra posti nei confin i di Monte Massimo , ricevendone due altri situati al Campo dei Meli. (ARCH.
DIPL. FIOR. Mon. di S. Lorenzo alle Rivolte di Pisa).
I beni dei suddetti signori di Monte Massimo e del Campo al Melo pervennero in seguito nelle monache di S.
Bernardo di Pisa. – Vedere MONTE MASSIMO, o MASSO presso Livorno.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 190.
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