MERETTO, o MERETO

in Val di Bisenzio.

– Una delle più antiche 45 ville della città di Prato, il cui popolo fu annesso da lunga mano a quello di Faltugnano, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a settentrione grecale di Prato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Trovasi sulla sinistra del fiume Bisenzio alle pendici meridionali del monte della Calvana, poco al di sopra delle rovine di un ponte diruto che costà cavalcava il Bisenzio dirimpetto a Pupigliano.
Fra le carte della badia Vajano una del 13 aprile 1238 tratta della compra di un pezzo di terra posto a Mereto.
– (ARCHIVIO DIPLOM. FIOR. Carte della Badia di Ripoli.) Appella alla stessa villa di Meretto un istrumento del 3 febbrajo 1342, col quale Puccio del fu Corso da Meretto, villa del distretto di Prato, essendo fittuario di una casa con cinque gualchiere e alcuni pezzi di terra posti nella villa prenominata, di proprietà del Comune di Prato, promise al sindaco della stessa Comunità di pagare annualmente a titolo di pensione a donna Mea monaca oblata nel Monastero di S. Niccola a Prato lire 54 sua vita naturale durante, e dopo la di lei morte retribuire la somma medesima alla stessa Comunità. (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte di S. Niccola di Prato) Meretto è rammentata nelle sue prose dal Firenzuola quando era abate commendatario di Vajano. – Fu una delle ville del distretto pratese, che, all’occasione di un balzello imposto nel 1444 dalla Repubblica fiorentina, venne gravata superiormente a molte altre, cioè, in 15 fiorini d’oro.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 197.