MONTALFONSO, o MONTE ALFONSO
già detto il MONTE, nella Valle del Serchio.
– Fortilizio nel poggio che resta a cavaliere di Castelnuovo di Garfagnana, con cappella (S. Pantaleone del Monte) antica filiale della pieve a Fosciana, ora riunita alla chiesa arcipretura di Castelnuovo, dalla quale città è mezzo miglio toscano a settentrione nella Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Massa ducale, già di Lucca, Duca di Modena.
La chiesa di S. Pantaleone del Monte è registrata tra quelle di una bolla spedita nel 23 dicembre 1168 dal Ponteficie Alessandro III a Jacopo pievano della Pieve a Fosciana.
Fu dato poi a questo Monte lo specifico di Alfonso per una grandiosa e ben munita fortezza che Alfonso II duca di Modena, fra il 1579 e il 1584, fece innalzare costà col disegno del suo ingegnere Marcantonio Pasi ad oggetto di reprimere i tentativi ostili dei Lucchesi, e degli uomini facinorosi, onde meglio tutelare il popolo Garfagnino.
Essa è da gran tempo spogliata d’armi e di soldati, avendo cangiato destino, mentre adesso le cortine del suo bellico ed imponente aspetto sono ridotte a campi coltivati, e le caserme convertite in più opportuno e benefico uso, in quello di un deposito delle farine fondato dalle provide cure del Duca regnante nel calamitoso anno 1831. – Vedere CASTELNUOVO DI GARFAGNANA.
La chiesa di S. Pantaleone del Monte è registrata tra quelle di una bolla spedita nel 23 dicembre 1168 dal Ponteficie Alessandro III a Jacopo pievano della Pieve a Fosciana.
Fu dato poi a questo Monte lo specifico di Alfonso per una grandiosa e ben munita fortezza che Alfonso II duca di Modena, fra il 1579 e il 1584, fece innalzare costà col disegno del suo ingegnere Marcantonio Pasi ad oggetto di reprimere i tentativi ostili dei Lucchesi, e degli uomini facinorosi, onde meglio tutelare il popolo Garfagnino.
Essa è da gran tempo spogliata d’armi e di soldati, avendo cangiato destino, mentre adesso le cortine del suo bellico ed imponente aspetto sono ridotte a campi coltivati, e le caserme convertite in più opportuno e benefico uso, in quello di un deposito delle farine fondato dalle provide cure del Duca regnante nel calamitoso anno 1831. – Vedere CASTELNUOVO DI GARFAGNANA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 313.
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