MONTE BONELLO

in Val di Sieve.

– Castello ridotto a una casa torrita con casale che dà il nome a una chiesa parrocchiale (San Miniato) nel piviere di Acone,Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a settentrione grecale del Pontassieve, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Siede nell’ultime falde australi del Monte Giovi dirimpetto alla confluenza del torrente Argomenna in Sieve, e quasi a cavaliere del ponte alla rufina che attraversa la stessa fiumana.
La casa torrita con l’annesso podere di Monte Bonello almeno sino dal secolo XII apparteneva al patrimonio della mensa vescovile di Fiesole che lo conserva tuttora.
Infatti i pontefici Pasquale II, e Innocen zo II con bolle concistoriali del 1103 e del 1134, confermarono ai vescovi fiesolani fra le altre cose la corte ed il castel di Monte Bonello, e porzione di quello della Rufina. – Anche il Pontefice Anastasio IV con altro privilegio del 31 dicembre 1153 convalidò a Rodolfo vescovo di Fiesole tutti i luoghi che la sua chiesa possedeva, compresovi il castello di Monte Bonello e la sua corte.
Qualche autore di storia ecclesiastica toscana ha potuto dubitare, che il territorio e parrocchia di Monte Bonello a quella età fossero della Diocesi fiesolana, e non fiorentina, al che dava nuovo appoggio l’Ammirato, il quale nella serie dei vescovi di Fiesole sotto l’anno 1233 riporta il seguente fatto: che gli uomini di Monte Bonello giurarono fedeltà a Ildebrando Vescovo di Fiesole, il quale Vescovo dieci anni dopo elesse in visconte, e custode di quel castello uno chiamato Rota del fu Argomento da Monte Bonello; ed altra simile elezione fu eseguita nel 1269 da Mainetto vescovo di Fiesole. Di più lo stesso Argomento aggiunse, che nel 1282 gli abitanti di Monte Bonello prestarono giuramento di fedeltà a Filippo nuovo eletto di Fiesole, nella congiuntura che questi affidò la custodia della torre di Monte Bonello a uno appellato Muniaro figlio di Benvenuto nativo di detto luogo.
Ma simili giuramenti, ed elezioni siffatte non provano, a parer mio, niente più che una signoria di vassallaggio sopra la casa torrita e sugli uomini della tenuta di Monte Bonello, come beni e persone di proprietà dei vescovi di Fiesole, sebbene la parrocchia fino d’allora appartenesse alla diocesi fiorentina.
La cura di San Miniato a Monte Bonello nel 1833 contava 223 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 326.