MONTE LISCARI, o MONTELISCAI

in Val d’Arbia.

– Casale già Castello che ha una chiesa parrocchiale (S.
Pietro) cui fu annesso il popolo di S. Giorgio all’Api, o ai Lupi nel piviere del Bozzone, Comunità delle Masse S.
Martino di Siena, dalla qual città Monteliscai è 3 miglia toscane a maestrale nella Giurisdizione Diocesi e Compartimento sanese.
Risiede sopra una piaggia alla destra del torrente Bozzone attraversato dalla strada provinciale di Castelnuovo della Berardenga e del Chianti.
Della chiesa di S. Pietro al Monte Liscari si hanno notizie sino dal secolo XI; poichè essa all’anno 1089 era già soggetta alla badia di S. Pietro a Roti de’Camaldolesi; e nel settembre del 1101 Rodolfo priore della chiesa di S.
Pietro a Monte Liscari per atto rogato nel Castello stesso confermò a Ranieri abate di Roti il padronato della chiesa di S. Pietro a Monte Liscari. – Anche i patroni della vicina chiesa di S. Giorgio all’Api per istrumento dell’aprile 1119, scritto presso il Castello di Monte Liscari, cederono al nominato Ranieri abate di Roti il giuspadronato di quella chiesa.
Il castello di Monte Liscari fu preso nel 1229 e disfatto dall’oste fiorentina. – Vedere LAPI (S. GIORGIO A).
Di contro alla chiesa parrocchiale sorge la villa detta del Serraglio della nobil famiglia sanese del Taja, nel cui orto scaturisce una piccola vena d’acqua minerale.
La parrocchia di S. Pietro a Monte Liscari, o Liscai, nel 1833 contava 295 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 410.