MONTE PESCINI o PESCINO
nella Valle della Merse.
Casale che ebbe due torri a uso Castello, una appellata il Castel vecchio, l’altra il Castel nuovo , con chiesa plebana (SS. Pietro e Paolo) già detta a Coppiano , nella Cormunità e circa 6 miglia a libeccio di Murlo già di Sovicille, Giurisdizione di Montalcino, Diocesi e Compartimento di Siena.
Siede sopra un colle che fa parte del poggio di Follonica , e la di cui base meridionale si estende fra la confluenza del torrente Farma in Merse e lo sbocco di quest’ultima fiumana nell’Ombrone, mentre a piè del suo fianco volto a maestra scende il fosso Ornate, e al suo levante scorre il fosso Sata.
Comecchè avessero dominio in Monte Pescini i conti dell’Ardenghesca, trovo innanzitutto che costà acquistarono giurisdizione i vescovi e capitolo di Siena, ai quali con diploma del 1053 Imperatore Arrigo III concedeva fra le altre possessioni i castelli di Vallerano e Monte Pescini di Murlo. Anche il Pontefice Clemente III nella bolla del 1189 diretta a Bono vescovo di Siena confermò alla sua mensa, oltre la pieve di Coppiano, i beni che la chiesa sanese possedeva in Monte Pescini.
Le carte dell’Eremo di Lecceto presso Siena conservano la memoria delle prime donazioni fatte dai conti dell’Ardenghesca all’eremo di S. Maria a Montespecchio, la qual chiesa fino dall’esordio del secolo XIII era ufiziata dai frati romitani di S. Agostino. Lo fa conoscere fra i molti un istrumento del 24 aprile rogato nel foro dell’Ardenghesca, per mezzo del quale Scolario del fu Bernardo, Ardingo del fu Tancredi e Ranieri del fu lldebrandino di Malpolione, tutti de’conti Aldobrandeschi signori di Fornoli, e Napoleone del fu Guido d’Orgese conte di Pari della consorteria medesima, donarono, nelle mani di don Ildebrando frate eremita, a favore dell’eremo di S. Maria di Monte Specchio, una loro tenuta situata nel distretto di Monte Pescini . – (ARCH. DIPL. FIOR. loc.
cit.).
Un altro consimile istrumento fu stipulato li 15 agosto del 1230 nella pieve di Coppiano, (Monte Pescini) col quale donna Orrabile figlia del fu Orlandino offrì all’eremo predetto nelle mani di Andrea suo priore un orto posto nelle pertinenze di Monte Pescini presso il fonte della Fratta. La stessa donna Orrabile ed altri con lei, nel 7 aprile 1234, stando avanti la chiesa di S. Pietro a Monte Pescini donano al suddetto priore di Montes pecchio tuttociò che possedevano tra il Sasso di Pelago Canapiano, Crevole e altrove.
Nel 1250, ai 15 luglio, Paganello del fu Guido con testamento fatto in Monte Pescini lasciò un legato di lire 3. 10 alla chiesa di Monte Pescini, a condizione che si assegnassero soldi 50 di detta somma per far dipingere una tavola da dover rappresentare la Beata Vergine Maria onde poi collocarla in quella chiesa plebana.
Nel 1266, 19 ottobre, il priore dell’eremo di Monte Specchio compra una vigna con casa e terre, il tutto situato a Castel nuovo di Monte Pescini nel poggio della Carbonaja.
Se nella carta testè accennata è rammentato il Castel nuovo di Monte Pescini, quella che segue ricorda il Castel vecchio. È una donazione fatta all’eremo più volte nominato, con atto del 15 aprile 1298, da Ranieri del fu Ranuccio Lambardi nelle mani del priore di quell’eremo, la quale consisteva in una vigna con terreni annessi posta nel distretto del castello di Monte Pescini presso il Castel Vecchio, in luogo appellato le Chiuse.
L’ere mo però di S. Maria a Monte Specchio era cadente e quasi distrutto, quando venne soppresso nel 1433 per decreto di Frate Francesco priore generale degli Eremiti Agostiniani spedito da Roma li 23 giugno al priore e frati del convento di S. Agostino di Lecceto, cui furono incorporati i suoi beni. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell’Eremo di Lecceto.) Nel distretto parrocchiale di Monte Pescini è compreso il poggio di Follonica. – Vedere FOLLONICA (POGGIO DI).
La parrocchia di S. Pietro a Monte Pescini già a Coppiano, nel 1833 aveva 108 abitanti.
Siede sopra un colle che fa parte del poggio di Follonica , e la di cui base meridionale si estende fra la confluenza del torrente Farma in Merse e lo sbocco di quest’ultima fiumana nell’Ombrone, mentre a piè del suo fianco volto a maestra scende il fosso Ornate, e al suo levante scorre il fosso Sata.
Comecchè avessero dominio in Monte Pescini i conti dell’Ardenghesca, trovo innanzitutto che costà acquistarono giurisdizione i vescovi e capitolo di Siena, ai quali con diploma del 1053 Imperatore Arrigo III concedeva fra le altre possessioni i castelli di Vallerano e Monte Pescini di Murlo. Anche il Pontefice Clemente III nella bolla del 1189 diretta a Bono vescovo di Siena confermò alla sua mensa, oltre la pieve di Coppiano, i beni che la chiesa sanese possedeva in Monte Pescini.
Le carte dell’Eremo di Lecceto presso Siena conservano la memoria delle prime donazioni fatte dai conti dell’Ardenghesca all’eremo di S. Maria a Montespecchio, la qual chiesa fino dall’esordio del secolo XIII era ufiziata dai frati romitani di S. Agostino. Lo fa conoscere fra i molti un istrumento del 24 aprile rogato nel foro dell’Ardenghesca, per mezzo del quale Scolario del fu Bernardo, Ardingo del fu Tancredi e Ranieri del fu lldebrandino di Malpolione, tutti de’conti Aldobrandeschi signori di Fornoli, e Napoleone del fu Guido d’Orgese conte di Pari della consorteria medesima, donarono, nelle mani di don Ildebrando frate eremita, a favore dell’eremo di S. Maria di Monte Specchio, una loro tenuta situata nel distretto di Monte Pescini . – (ARCH. DIPL. FIOR. loc.
cit.).
Un altro consimile istrumento fu stipulato li 15 agosto del 1230 nella pieve di Coppiano, (Monte Pescini) col quale donna Orrabile figlia del fu Orlandino offrì all’eremo predetto nelle mani di Andrea suo priore un orto posto nelle pertinenze di Monte Pescini presso il fonte della Fratta. La stessa donna Orrabile ed altri con lei, nel 7 aprile 1234, stando avanti la chiesa di S. Pietro a Monte Pescini donano al suddetto priore di Montes pecchio tuttociò che possedevano tra il Sasso di Pelago Canapiano, Crevole e altrove.
Nel 1250, ai 15 luglio, Paganello del fu Guido con testamento fatto in Monte Pescini lasciò un legato di lire 3. 10 alla chiesa di Monte Pescini, a condizione che si assegnassero soldi 50 di detta somma per far dipingere una tavola da dover rappresentare la Beata Vergine Maria onde poi collocarla in quella chiesa plebana.
Nel 1266, 19 ottobre, il priore dell’eremo di Monte Specchio compra una vigna con casa e terre, il tutto situato a Castel nuovo di Monte Pescini nel poggio della Carbonaja.
Se nella carta testè accennata è rammentato il Castel nuovo di Monte Pescini, quella che segue ricorda il Castel vecchio. È una donazione fatta all’eremo più volte nominato, con atto del 15 aprile 1298, da Ranieri del fu Ranuccio Lambardi nelle mani del priore di quell’eremo, la quale consisteva in una vigna con terreni annessi posta nel distretto del castello di Monte Pescini presso il Castel Vecchio, in luogo appellato le Chiuse.
L’ere mo però di S. Maria a Monte Specchio era cadente e quasi distrutto, quando venne soppresso nel 1433 per decreto di Frate Francesco priore generale degli Eremiti Agostiniani spedito da Roma li 23 giugno al priore e frati del convento di S. Agostino di Lecceto, cui furono incorporati i suoi beni. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell’Eremo di Lecceto.) Nel distretto parrocchiale di Monte Pescini è compreso il poggio di Follonica. – Vedere FOLLONICA (POGGIO DI).
La parrocchia di S. Pietro a Monte Pescini già a Coppiano, nel 1833 aveva 108 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 457.
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