MONTICIANO
(Monticianum) in Val di Merse.
â Terra murata di figura regolare con chiesa arcipretura (SS.
Giusto e Clemente) capoluogo di comunitĂ e di Giurisdizione nella Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
Ă situata sul dorso di una collina assai scoscesa dal lato orientale, alla di cui base scorre il torrente Gonna, mentre dal lato opposto il poggio medesimo docile si distende verso il fiume Merse.
Trovasi nel grado 28° 49â 6â di longitudine e 43° 8â 2â di latitudine, 6 miglia toscane a levante-scirocco di Chiusdino; 8 miglia a ponente dal Ponte a Macereto; e 18 miglia toscane a libeccio di Siena.
Comecchè il Castello di Monticiano sia rammentato nella dubbia bolla del Pontefice Clemente III spedita li 30 aprile del 1189 a Bono vescovo di Siena, non fia però da dubitare che a quella etĂ il Castello di Monticiano fosse sotto la giurisdizione temporale deâprelati di Volterra, tostochè Arrigo VI nel 1186 concedeva a Ildebrando Pannocchieschi vescovo volterrano la giurisdizione civile nel Castello di Monticiano, in Monte Falcone sopra RosĂŹa, non che in molti altri castelli di quella contrada; privilegio che nel 1224 dallâImperatore Federigo II venne anche confermato in favore del vescovo Pagano successore dâIldebrando.
Ă altresĂŹ vero che i vescovi di Volterra incominciarono di buonâora a ricevere molestia dal governo di Siena per cagion di dominio sopra questo ed altri vicini paesi; avvegnachè non era appena salito sulla cattedra di Volterra il vescovo Pagano, che questi nel 1214 fu costretto ricorrere al Pontefice Innocenzo III, (alla di cui curia apostolica la chiesa di Monticiano pagava lâannuo tributo di un Marabottino) a motivo dei castelli di Frosini, di Montieri e di Monticiano, che furono arbitrariamente occupati dai Sanesi.
Per la qual cosa il Papa delegò arbitro in cotesta causa Giovanni da Velletri Vescovo di Firenze; il quale decise per la restituzione dei castelli stati tolti al prelato volterrano. Essendosi però i Sanesi mostrati sordi alla citazione ed al lodo del vescovo fiorentino, Pagano pensò meglio scendere a un accordo coâsuoi nemici mediante una convenzione del 1215, per la quale il vescovo volterrano si rese tributario di Siena.
Infatti fra le carte appartenute ai frati Romitani di S. Pietro a Monticiano havvenne una del dĂŹ 8 agosto 1224 scritta in Monticiano che tratta della concessione di un pezzo di terra fatta dal castellano ivi residente per conto del comune di Siena.
Anche nellâArchivio delle Riformagioni sanesi esiste una deliberazione presa nel 1226 dal consiglio della Campana, colla quale si ordina al potestĂ di Siena di annullare le concessioni fatte dal castellano di Monticiano relativamente ad alcune possessioni spettanti alla Repubblica sanese. â (Kaleffo vecchio n.°244.) Nel 1242, a di 21 maggio, Caulino deâTolomei potestĂ di Monticiano, ed i consiglieri di questa comunitĂ investirono di procura un loro rappresentante ad oggetto di trattare i negozi spettanti al loro comune. A questa suddetta epoca esisteva una specie di rocca fuori delle mura castellane di Monticiano, siccome lo prova il testamento di un tal Martinaccio, col quale lascia una quantitĂ di denari ai canonici della pieve di Monticiano, ai Frati Romitani dellâEremo di S. Antonio dellâArdenghesca, a quelli di S. Pietro a Camerata sotto Monticiano, allo spedale di S. Maria della Scala di Siena e alla pieve di Lustignano; il quale testamento fu scritto in casa del testatore suddetto, posta nel Castel vecchio extra castrum Monticiani. â (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Convento di S. Pietro a Monticiano.) Molte altre carte della stessa provenienza rammentano il borgo fuori del castello di Monticiano; fra le quali un contratto del 22 dicembre 1272, fatto nel Borgo predetto, per la compra e vendita di un pezzo di terra situato tra la Mersa e il torrente Feccia nel distretto di Monticiano.
Porta la data del 9 dicembre 1277 una confessione di debito fatta presso il Bagno di Petriolo da diversi abitanti di civitella dellâArdenghesca a un tale da Fojano per la somma di lire tre sanesi prezzo di quattro staja di grano.
(loc. cit.) AllâArticolo MONTEVARCHI feci menzione di una deliberazione dellâ8 gennajo 1283 fatta da Mercandante del fu Baldiccione camarlingo della ComunitĂ di Monticiano, per la quale di consenso del potestĂ sanese fu ordinato, che per sei anni non doveva essere variato lâestimo di lire due solite pagarsi da Cenni di Bocca da Castelletto (ora Castello Mascagni) castellano di Monticiano, a tenere della Lira del Comune predetto, nella quale si trovavano allibrati i beni di tutti gli uomini di detta ComunitĂ . â (loc. cit.) In ques to frattempo però essendo stati ricettati nel Castello di Monticiano i fuoriusciti Ghibellini di Siena, furono essi cacciati di lĂ dalle truppe comandate dal Conte Guido Salvatico dei conti Guidi di Dovadola allora potestĂ di Siena, per la qual cosa fu ordinato che si diroccassero le sue mura. â (ANDREA DEI, Cronic.
Sanese. â MALAVOLTI, Istor. Sanes. P. II. Lib. 3.) Nel 1310 Monticiano era residenza di un vicario sanese, la cui giurisdizione abbracciava unâestesa contrada, a partire dalla Montagnuola di Siena sino a Prata, e di lĂ fino a Rocca Tederighi.
Monticiano dopo la conquista di Siena per atto pubblico deâ30 novembre 1554 si sottomise alla corona di Toscana.
Di poi, mentre il paese era sotto il capitanato di Casole, fu eretto in feudo con titolo di marchesato insieme con Monte Pescali dal Granduca Ferdinando II mediante diploma deâ25 luglio 1629 a favore di Orso di Ranieri deâconti dâElci, patrizio sanese; e la stessa concessione fu rinnovata nel 1738 a favore del marchese Orso giuniore deâconti dâElci, fino a che dopo la legge sulla soppressione giurisdizionale dei feudi granducali (anno 1749) Monticiano ritornò sotto il governo immediato di Siena. â Vedere MONTE PESCALI.
Nel borgo di questo castello esiste la chiesa col soppresso convento deâSS. Pietro e Paolo deâfrati Romitani di S.
Agostino fondata in origine a qualche distanza da Monticiano in luogo denominato Camerata, ossia a Pietra rondinaja .
Fu nel dĂŹ 14 aprile del 1291 quando Ranieri vescovo di Volterra nella canonica di S. Giusto a Monticiano consacrò la prima pietra della nuova chiesa e convento che i frati Romitani innalzarono nel borgo presso la porta di detto castello, sebbene tutto lâedifizio non pare che restasse compito prima dellâanno 1362, e ciò per munificenza di un conte di Frosini, siccome lo fa credere unâiscrizione in pietra murata in detta chiesa.
Il tempio di semplice struttura è vasto, fabbricato di pietra serena concia. Nellâaltar maggiore si conserva il corpo del Beato Antonio Patrizi da Monticiano, protettore del paese, dove morĂŹ nel 1311.
Tra le Riformagioni della Signoria di Siena una del 1259 ordina di dare lâelemosine ai frati Romitani del convento di Monticiano; la qual deliberazione trovasi rinnovata sotto gli anni 1293, 1355 e 1360, neâquali si ordina di dare ai Frati di Camerata sei quarti di sale per testa.
Lo statuto di Monticiano esistente allâArch. Dipl. di Siena è dellâanno 1558.
CENSIMENTO della Popolazione della Parrocchia di MONTICIANO a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1640: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -; femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 150; totalitĂ della popolazione 499.
ANNO 1745: Impuberi maschi 81; femmine 65; adulti maschi 98; femmine 100; coniugati dei due sessi 144; ecclesiastici dei due sessi 7; numero delle famiglie 104; totalitĂ della popolazione 495.
ANNO 1833: Impuberi maschi 187; femmine 172; adulti maschi 173; femmine 139; coniugati dei due sessi 358; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 489; totalitĂ della popolazione 1031.
ANNO 1839: Impuberi maschi 205; femmine 169; adulti maschi 179, femmine 136; coniugati dei due sessi 360; ecclesiastici dei due sessi 2; numero delle famiglie 485; totalitĂ della popolazione 1048 ComunitĂ di Monticiano. â Il territorio di questa comunitĂ , calcolato a tenore della riforma accaduta sino dellâanno 1833 occupa una superficie di 30704 quadr.
agrarj, dei quali 1147 sono presi da corsi dâacqua e da strade.
Nel 1833 vi stanziarono 1966 abitanti, a proporzione di 53 individui per miglia toscane quadr. Di suolo imponibile.
Il suo territorio si limitava a quellâepoca alla sola parrocchia di Monticiano; ma dopo il 1833 fu esteso a quello della sua giurisdizione civile, designato nei limiti qui appresso. Per modo che nel 1839 nella superficie qui sotto descritta abitavano 2148 persone, a proporzione cioè di 58 individui per ogni miglio quadrato di suolo soggetto allâimposizione fondiaria.
Esso è di figura presso a poco quadrilunga, e confina con quello di altre cinque comunitĂ . Da tre lati è circoscritto da grossi torrenti o fiumane; cioè, dalla parte che guarda ostro ha per confine il torrente Farma per il corso di circa sei miglia toscane, quattro miglia toscane delle quali sono di fronte al territorio di Roccastrada, a partire dal fosso o torrente di Farmella sino alla base occidentale del poggio di Petriolo, e per le altre due miglia toscane, di lĂ sino allo sbocco della Farma nella Merse ha dirimpetto la ComunitĂ di Campagnatico. Dal lato poi di levante trovasi a confine con la ComunitĂ di Murlo mediante il fiume Merse che di conserva rimontano per il corso di circa sette miglia toscane passando insieme sul Ponte a Macereto e quindi inoltrandosi per lo stesso fiume sino alla confluenza del fosso appellato il Rio Castellano. Cotesto rio, che scende dai poggi a ponente della Merse, serve di confine dirimpetto a settentrione alla ComunitĂ di Sociville,con la quale questa di Monticiano sale i poggi testĂŠ nominati per poi riscendere il fianco opposto mediante il fosso Cincera tributario esso pure della tortuosa Merse che ritrova costĂ , e mediante il corso inverso della qual fiumana, ripiegando da settentrione a ponente, arriva alla foce del fosso Gonna. A questa confluenza entra a confine la ComunitĂ di Chiusdino, e insieme con essa lâaltra cammina contrâacqua nella direzione di ponente lungo il fiume Merse sino alla confluenza del torrente Feccia, quindi nella direzione di libeccio per lo stesso fiume sino al termine del Cerro crociato . CostĂŹ lascia alla sua destra la Merse per dirigersi a ostro mediante limiti artificiali avendo dirimpetto a ponente la stessa ComunitĂ di Chiusdino, con la quale fronteggia, ora rasentando, ora entrando nella strada Maremmana e con essa varcando il poggio di Scalvaja , finchĂŠ trova sulla sua schiena il torrente Farmulla, col quale ritorna nel torrente Farma, e dopo un giro di circa dieci miglia toscane lascia la ComunitĂ di Chiusdino al punto dove ritrova quella di Roccastrada.
I principali corsi dâacqua che toccano, o passano per questo territorio, sono il fiume Merse, i torrenti Farma , e Gonna suoi tributarj, lâultimo deâquali accoglie le acque deâborri e rivi che scendono dalla vallecola orientale di Monticiano. â Di strade maestre rotabili aperte in questa comunitĂ , oltre la Regia Grossetana che dal Ponte a Macereto entra, e al Ponte di Petriolo esce dal suo territorio, non si trovano che brevi tronchi di strade comunitative, come quello che dal Ponte a Macereto conduce a S. Lorenzo a Merse, e un altro che da Monticiano scende dal lato occidentale nel piano di Merse.
Difficile a definirsi non che a classarsi sarebbe il territorio di questa comunitĂ qualora si dovessero considerare le varie alterazioni e accidentalitĂ che sâincontrano nelle rocce stratiformi secondarie, e in quelle terziarie, a cagione delle masse ofiolitiche che dal lato di ostro, verso i monti di Belagajo fino alla Farma, e dal lato di levante da quelli di Murlo fino alla destra della Merse provengono. Qualora poi si contemplano i terreni schistosi dei poggi che sino alla Merse da libeccio a grecale distendendosi lungo la ripa sinistra del torrente Gonna, appariscono in gran parte coperti di una pudinga silicea, sparsa qua è lĂ di cristalli di rocca, stati giĂ segnalati dal Baldassarri, dal Targioni e dal Santi; lâultimo deâquali naturalisti molti ne raccolse sul selvoso Monte Cuojo , esistente poco lungi da Monticiano, dopochĂŠ il Baldassarri aveva trovato cristalli consimili presso allo stesso capoluogo.
Sono comprese nella ComunitĂ di Monticiano le acque termali solfuree di Petriolo, essendo che esse scaturiscono dalla sponda sinistra del torrente Farma di mezzo a strati di calcare compatto e di schisto argilloso attraversati da filoni di zolfo e da non infrequenti tracce di ferro idrato e carbonato. â Vedere BAGNI DI PETRIOLO.
Rispetto allo stato geoponico della Comunità in discorso, la porzione maggiore, e forse due terzi del suo territorio è coperta da selva forte di lecci, di castagni, di sugheri, di scope arboree, ecc.; dondechÊ copiosi sono i pascoli per gli animali a piÊ fesso e conseguentemente non poco fruttifero riesce il loro prodotto.
I campi sativi, le vigne e i poderi sono sparsi intorno al capoluogo, neâcastelli, e presso i quattro casali di Contra, Cerbaja, Querciglioni e Solaja che costituiscono il popolo dâJesa.
Scarseggiava nei colli lâulivo, ma abbonda nella valle la coltivazione della canapa.
Anche gli alveari costituivano una volta oggetto di speculazione agraria in questo territorio, siccome sembra rilevarsi da alcuni istrumenti del secolo XIII esistenti fra le pergamene del soppresso convento degli Agostiniani di Monticiano. Infatti due di quelle membrane, scritte nel 28 aprile e nel dĂŹ 8 marzo 1275, contengono delle obbligazioni per pagare annualmente lire 12 e soldi 3 di denari sanesi per il fitto di venti alveari con api, cera e miele.
In Monticiano non vi sono mercati, e una sola languida fiera vi si tiene nel giorno 28 di agosto.
La ComunitĂ mantiene un medico chirurgo e un maestro di scuola elementare.
La potesteria di Monticiano è sottoposta alla giurisdizione criminale e alla polizia del Governo di Siena.
La sua cancelleria comunitativa stĂ in Chiusdino; lâuffizio dâesazione del Registro, e lâingegnere di Circondario sono in Radicondoli; la conservazione delle Ipoteche, e il tribunale di Prima Istanza risiedono in Siena.
QUADRO della Popolazione della Comunità di MONTICIANO a quattro epoche diverse - nome del luogo: Jesa (*), titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 415, popolazione anno 1839 n° - nome del luogo: S. Lorenzo a Merse (*), titolo della chiesa: S. Lorenzo (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 264, popolazione anno 1839 n° 277 - nome del luogo: MONTICIANO, titolo della chiesa: SS.
Giusto e Clemente (Pieve Arcipretura), diocesi cui appartiene: Volterra, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° 499, popolazione anno 1745 n° 495, popolazione anno 1833 n° 1031, popolazione anno 1839 n° 1048 - nome del luogo: Sento (*), titolo della chiesa: SS. Jacopo e Filippo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 99, popolazione anno 1839 n° 83 - nome del luogo: Tocchi (*), titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 157, popolazione anno 1839 n° 168 - Totale abitanti anno (ERRATA: 1551) 1640 n° 499 - Totale abitanti anno 1745 n° 495 - Totale abitanti anno 1833 n° 1966 Entra nella ComunitĂ di Monticiano la seguente frazione - nome del luogo: Luriano e Scalvaja, ComunitĂ donde proviene: Chiusdino, abitanti anno 1839 n° 135 - Totale abitanti anno 1839 n° 2148 N.B. I quattro popoli contrassegnati con lâasterisco (*) fino al 1834 fecero parte della ComunitĂ di Sovicille, dove sarĂ riportata la popolazione delle prime due epoche.
Giusto e Clemente) capoluogo di comunitĂ e di Giurisdizione nella Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
Ă situata sul dorso di una collina assai scoscesa dal lato orientale, alla di cui base scorre il torrente Gonna, mentre dal lato opposto il poggio medesimo docile si distende verso il fiume Merse.
Trovasi nel grado 28° 49â 6â di longitudine e 43° 8â 2â di latitudine, 6 miglia toscane a levante-scirocco di Chiusdino; 8 miglia a ponente dal Ponte a Macereto; e 18 miglia toscane a libeccio di Siena.
Comecchè il Castello di Monticiano sia rammentato nella dubbia bolla del Pontefice Clemente III spedita li 30 aprile del 1189 a Bono vescovo di Siena, non fia però da dubitare che a quella etĂ il Castello di Monticiano fosse sotto la giurisdizione temporale deâprelati di Volterra, tostochè Arrigo VI nel 1186 concedeva a Ildebrando Pannocchieschi vescovo volterrano la giurisdizione civile nel Castello di Monticiano, in Monte Falcone sopra RosĂŹa, non che in molti altri castelli di quella contrada; privilegio che nel 1224 dallâImperatore Federigo II venne anche confermato in favore del vescovo Pagano successore dâIldebrando.
Ă altresĂŹ vero che i vescovi di Volterra incominciarono di buonâora a ricevere molestia dal governo di Siena per cagion di dominio sopra questo ed altri vicini paesi; avvegnachè non era appena salito sulla cattedra di Volterra il vescovo Pagano, che questi nel 1214 fu costretto ricorrere al Pontefice Innocenzo III, (alla di cui curia apostolica la chiesa di Monticiano pagava lâannuo tributo di un Marabottino) a motivo dei castelli di Frosini, di Montieri e di Monticiano, che furono arbitrariamente occupati dai Sanesi.
Per la qual cosa il Papa delegò arbitro in cotesta causa Giovanni da Velletri Vescovo di Firenze; il quale decise per la restituzione dei castelli stati tolti al prelato volterrano. Essendosi però i Sanesi mostrati sordi alla citazione ed al lodo del vescovo fiorentino, Pagano pensò meglio scendere a un accordo coâsuoi nemici mediante una convenzione del 1215, per la quale il vescovo volterrano si rese tributario di Siena.
Infatti fra le carte appartenute ai frati Romitani di S. Pietro a Monticiano havvenne una del dĂŹ 8 agosto 1224 scritta in Monticiano che tratta della concessione di un pezzo di terra fatta dal castellano ivi residente per conto del comune di Siena.
Anche nellâArchivio delle Riformagioni sanesi esiste una deliberazione presa nel 1226 dal consiglio della Campana, colla quale si ordina al potestĂ di Siena di annullare le concessioni fatte dal castellano di Monticiano relativamente ad alcune possessioni spettanti alla Repubblica sanese. â (Kaleffo vecchio n.°244.) Nel 1242, a di 21 maggio, Caulino deâTolomei potestĂ di Monticiano, ed i consiglieri di questa comunitĂ investirono di procura un loro rappresentante ad oggetto di trattare i negozi spettanti al loro comune. A questa suddetta epoca esisteva una specie di rocca fuori delle mura castellane di Monticiano, siccome lo prova il testamento di un tal Martinaccio, col quale lascia una quantitĂ di denari ai canonici della pieve di Monticiano, ai Frati Romitani dellâEremo di S. Antonio dellâArdenghesca, a quelli di S. Pietro a Camerata sotto Monticiano, allo spedale di S. Maria della Scala di Siena e alla pieve di Lustignano; il quale testamento fu scritto in casa del testatore suddetto, posta nel Castel vecchio extra castrum Monticiani. â (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Convento di S. Pietro a Monticiano.) Molte altre carte della stessa provenienza rammentano il borgo fuori del castello di Monticiano; fra le quali un contratto del 22 dicembre 1272, fatto nel Borgo predetto, per la compra e vendita di un pezzo di terra situato tra la Mersa e il torrente Feccia nel distretto di Monticiano.
Porta la data del 9 dicembre 1277 una confessione di debito fatta presso il Bagno di Petriolo da diversi abitanti di civitella dellâArdenghesca a un tale da Fojano per la somma di lire tre sanesi prezzo di quattro staja di grano.
(loc. cit.) AllâArticolo MONTEVARCHI feci menzione di una deliberazione dellâ8 gennajo 1283 fatta da Mercandante del fu Baldiccione camarlingo della ComunitĂ di Monticiano, per la quale di consenso del potestĂ sanese fu ordinato, che per sei anni non doveva essere variato lâestimo di lire due solite pagarsi da Cenni di Bocca da Castelletto (ora Castello Mascagni) castellano di Monticiano, a tenere della Lira del Comune predetto, nella quale si trovavano allibrati i beni di tutti gli uomini di detta ComunitĂ . â (loc. cit.) In ques to frattempo però essendo stati ricettati nel Castello di Monticiano i fuoriusciti Ghibellini di Siena, furono essi cacciati di lĂ dalle truppe comandate dal Conte Guido Salvatico dei conti Guidi di Dovadola allora potestĂ di Siena, per la qual cosa fu ordinato che si diroccassero le sue mura. â (ANDREA DEI, Cronic.
Sanese. â MALAVOLTI, Istor. Sanes. P. II. Lib. 3.) Nel 1310 Monticiano era residenza di un vicario sanese, la cui giurisdizione abbracciava unâestesa contrada, a partire dalla Montagnuola di Siena sino a Prata, e di lĂ fino a Rocca Tederighi.
Monticiano dopo la conquista di Siena per atto pubblico deâ30 novembre 1554 si sottomise alla corona di Toscana.
Di poi, mentre il paese era sotto il capitanato di Casole, fu eretto in feudo con titolo di marchesato insieme con Monte Pescali dal Granduca Ferdinando II mediante diploma deâ25 luglio 1629 a favore di Orso di Ranieri deâconti dâElci, patrizio sanese; e la stessa concessione fu rinnovata nel 1738 a favore del marchese Orso giuniore deâconti dâElci, fino a che dopo la legge sulla soppressione giurisdizionale dei feudi granducali (anno 1749) Monticiano ritornò sotto il governo immediato di Siena. â Vedere MONTE PESCALI.
Nel borgo di questo castello esiste la chiesa col soppresso convento deâSS. Pietro e Paolo deâfrati Romitani di S.
Agostino fondata in origine a qualche distanza da Monticiano in luogo denominato Camerata, ossia a Pietra rondinaja .
Fu nel dĂŹ 14 aprile del 1291 quando Ranieri vescovo di Volterra nella canonica di S. Giusto a Monticiano consacrò la prima pietra della nuova chiesa e convento che i frati Romitani innalzarono nel borgo presso la porta di detto castello, sebbene tutto lâedifizio non pare che restasse compito prima dellâanno 1362, e ciò per munificenza di un conte di Frosini, siccome lo fa credere unâiscrizione in pietra murata in detta chiesa.
Il tempio di semplice struttura è vasto, fabbricato di pietra serena concia. Nellâaltar maggiore si conserva il corpo del Beato Antonio Patrizi da Monticiano, protettore del paese, dove morĂŹ nel 1311.
Tra le Riformagioni della Signoria di Siena una del 1259 ordina di dare lâelemosine ai frati Romitani del convento di Monticiano; la qual deliberazione trovasi rinnovata sotto gli anni 1293, 1355 e 1360, neâquali si ordina di dare ai Frati di Camerata sei quarti di sale per testa.
Lo statuto di Monticiano esistente allâArch. Dipl. di Siena è dellâanno 1558.
CENSIMENTO della Popolazione della Parrocchia di MONTICIANO a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1640: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -; femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 150; totalitĂ della popolazione 499.
ANNO 1745: Impuberi maschi 81; femmine 65; adulti maschi 98; femmine 100; coniugati dei due sessi 144; ecclesiastici dei due sessi 7; numero delle famiglie 104; totalitĂ della popolazione 495.
ANNO 1833: Impuberi maschi 187; femmine 172; adulti maschi 173; femmine 139; coniugati dei due sessi 358; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 489; totalitĂ della popolazione 1031.
ANNO 1839: Impuberi maschi 205; femmine 169; adulti maschi 179, femmine 136; coniugati dei due sessi 360; ecclesiastici dei due sessi 2; numero delle famiglie 485; totalitĂ della popolazione 1048 ComunitĂ di Monticiano. â Il territorio di questa comunitĂ , calcolato a tenore della riforma accaduta sino dellâanno 1833 occupa una superficie di 30704 quadr.
agrarj, dei quali 1147 sono presi da corsi dâacqua e da strade.
Nel 1833 vi stanziarono 1966 abitanti, a proporzione di 53 individui per miglia toscane quadr. Di suolo imponibile.
Il suo territorio si limitava a quellâepoca alla sola parrocchia di Monticiano; ma dopo il 1833 fu esteso a quello della sua giurisdizione civile, designato nei limiti qui appresso. Per modo che nel 1839 nella superficie qui sotto descritta abitavano 2148 persone, a proporzione cioè di 58 individui per ogni miglio quadrato di suolo soggetto allâimposizione fondiaria.
Esso è di figura presso a poco quadrilunga, e confina con quello di altre cinque comunitĂ . Da tre lati è circoscritto da grossi torrenti o fiumane; cioè, dalla parte che guarda ostro ha per confine il torrente Farma per il corso di circa sei miglia toscane, quattro miglia toscane delle quali sono di fronte al territorio di Roccastrada, a partire dal fosso o torrente di Farmella sino alla base occidentale del poggio di Petriolo, e per le altre due miglia toscane, di lĂ sino allo sbocco della Farma nella Merse ha dirimpetto la ComunitĂ di Campagnatico. Dal lato poi di levante trovasi a confine con la ComunitĂ di Murlo mediante il fiume Merse che di conserva rimontano per il corso di circa sette miglia toscane passando insieme sul Ponte a Macereto e quindi inoltrandosi per lo stesso fiume sino alla confluenza del fosso appellato il Rio Castellano. Cotesto rio, che scende dai poggi a ponente della Merse, serve di confine dirimpetto a settentrione alla ComunitĂ di Sociville,con la quale questa di Monticiano sale i poggi testĂŠ nominati per poi riscendere il fianco opposto mediante il fosso Cincera tributario esso pure della tortuosa Merse che ritrova costĂ , e mediante il corso inverso della qual fiumana, ripiegando da settentrione a ponente, arriva alla foce del fosso Gonna. A questa confluenza entra a confine la ComunitĂ di Chiusdino, e insieme con essa lâaltra cammina contrâacqua nella direzione di ponente lungo il fiume Merse sino alla confluenza del torrente Feccia, quindi nella direzione di libeccio per lo stesso fiume sino al termine del Cerro crociato . CostĂŹ lascia alla sua destra la Merse per dirigersi a ostro mediante limiti artificiali avendo dirimpetto a ponente la stessa ComunitĂ di Chiusdino, con la quale fronteggia, ora rasentando, ora entrando nella strada Maremmana e con essa varcando il poggio di Scalvaja , finchĂŠ trova sulla sua schiena il torrente Farmulla, col quale ritorna nel torrente Farma, e dopo un giro di circa dieci miglia toscane lascia la ComunitĂ di Chiusdino al punto dove ritrova quella di Roccastrada.
I principali corsi dâacqua che toccano, o passano per questo territorio, sono il fiume Merse, i torrenti Farma , e Gonna suoi tributarj, lâultimo deâquali accoglie le acque deâborri e rivi che scendono dalla vallecola orientale di Monticiano. â Di strade maestre rotabili aperte in questa comunitĂ , oltre la Regia Grossetana che dal Ponte a Macereto entra, e al Ponte di Petriolo esce dal suo territorio, non si trovano che brevi tronchi di strade comunitative, come quello che dal Ponte a Macereto conduce a S. Lorenzo a Merse, e un altro che da Monticiano scende dal lato occidentale nel piano di Merse.
Difficile a definirsi non che a classarsi sarebbe il territorio di questa comunitĂ qualora si dovessero considerare le varie alterazioni e accidentalitĂ che sâincontrano nelle rocce stratiformi secondarie, e in quelle terziarie, a cagione delle masse ofiolitiche che dal lato di ostro, verso i monti di Belagajo fino alla Farma, e dal lato di levante da quelli di Murlo fino alla destra della Merse provengono. Qualora poi si contemplano i terreni schistosi dei poggi che sino alla Merse da libeccio a grecale distendendosi lungo la ripa sinistra del torrente Gonna, appariscono in gran parte coperti di una pudinga silicea, sparsa qua è lĂ di cristalli di rocca, stati giĂ segnalati dal Baldassarri, dal Targioni e dal Santi; lâultimo deâquali naturalisti molti ne raccolse sul selvoso Monte Cuojo , esistente poco lungi da Monticiano, dopochĂŠ il Baldassarri aveva trovato cristalli consimili presso allo stesso capoluogo.
Sono comprese nella ComunitĂ di Monticiano le acque termali solfuree di Petriolo, essendo che esse scaturiscono dalla sponda sinistra del torrente Farma di mezzo a strati di calcare compatto e di schisto argilloso attraversati da filoni di zolfo e da non infrequenti tracce di ferro idrato e carbonato. â Vedere BAGNI DI PETRIOLO.
Rispetto allo stato geoponico della Comunità in discorso, la porzione maggiore, e forse due terzi del suo territorio è coperta da selva forte di lecci, di castagni, di sugheri, di scope arboree, ecc.; dondechÊ copiosi sono i pascoli per gli animali a piÊ fesso e conseguentemente non poco fruttifero riesce il loro prodotto.
I campi sativi, le vigne e i poderi sono sparsi intorno al capoluogo, neâcastelli, e presso i quattro casali di Contra, Cerbaja, Querciglioni e Solaja che costituiscono il popolo dâJesa.
Scarseggiava nei colli lâulivo, ma abbonda nella valle la coltivazione della canapa.
Anche gli alveari costituivano una volta oggetto di speculazione agraria in questo territorio, siccome sembra rilevarsi da alcuni istrumenti del secolo XIII esistenti fra le pergamene del soppresso convento degli Agostiniani di Monticiano. Infatti due di quelle membrane, scritte nel 28 aprile e nel dĂŹ 8 marzo 1275, contengono delle obbligazioni per pagare annualmente lire 12 e soldi 3 di denari sanesi per il fitto di venti alveari con api, cera e miele.
In Monticiano non vi sono mercati, e una sola languida fiera vi si tiene nel giorno 28 di agosto.
La ComunitĂ mantiene un medico chirurgo e un maestro di scuola elementare.
La potesteria di Monticiano è sottoposta alla giurisdizione criminale e alla polizia del Governo di Siena.
La sua cancelleria comunitativa stĂ in Chiusdino; lâuffizio dâesazione del Registro, e lâingegnere di Circondario sono in Radicondoli; la conservazione delle Ipoteche, e il tribunale di Prima Istanza risiedono in Siena.
QUADRO della Popolazione della Comunità di MONTICIANO a quattro epoche diverse - nome del luogo: Jesa (*), titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 415, popolazione anno 1839 n° - nome del luogo: S. Lorenzo a Merse (*), titolo della chiesa: S. Lorenzo (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 264, popolazione anno 1839 n° 277 - nome del luogo: MONTICIANO, titolo della chiesa: SS.
Giusto e Clemente (Pieve Arcipretura), diocesi cui appartiene: Volterra, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° 499, popolazione anno 1745 n° 495, popolazione anno 1833 n° 1031, popolazione anno 1839 n° 1048 - nome del luogo: Sento (*), titolo della chiesa: SS. Jacopo e Filippo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 99, popolazione anno 1839 n° 83 - nome del luogo: Tocchi (*), titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra, popolazione anno (ERRATA: 1551) 1640 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 157, popolazione anno 1839 n° 168 - Totale abitanti anno (ERRATA: 1551) 1640 n° 499 - Totale abitanti anno 1745 n° 495 - Totale abitanti anno 1833 n° 1966 Entra nella ComunitĂ di Monticiano la seguente frazione - nome del luogo: Luriano e Scalvaja, ComunitĂ donde proviene: Chiusdino, abitanti anno 1839 n° 135 - Totale abitanti anno 1839 n° 2148 N.B. I quattro popoli contrassegnati con lâasterisco (*) fino al 1834 fecero parte della ComunitĂ di Sovicille, dove sarĂ riportata la popolazione delle prime due epoche.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 569.
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