PAGLIARICCIO, o PAGLIERECCIO in Val di Sieve

– Casale dove fu un Castello ed una chiesa parrocchiale (S.
Martino) da lunga età riunita al popolo di S. Felicita nel fiume di Gattaja, piviere di S. Cassiano in Padule, Comunità e quasi 6 miglia toscane a settentrione di Vicchio, Giurisdizione del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede presso la cima dell’Appennino nel valloncello percorso dal fiume di Gattaja, ossia torrente Muccione, in un risalto di poggio dove restano alcune vestigia di una rocca, forse la rocca di Gattaja, rammentata fra i ricordi dei secoli XII e XIII dell’Archivio Arcivescovile di Firenze.
Il Castello di Pagliereccio spettava ai monaci Vallombrosani della badia di Crespino innanzi che l’abate Bulgaro intorno al 1200 lo alienasse insieme col vicino Castello di Molezzano a Pietro III di tal nome vescovo di Firenze.
La chiesa di S. Martino a Pagliareccio sino dal secolo XII era parrocchiale, poiché il suo rettore prete Spigliato nel 3 di aprile dell’anno 1286 assisté a un sinodo nella chiesa maggiore di Firenze. – Vedere FIUME DI GATTAJA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 23.