PETRONE
in Val di Sieve.
– Casale che ha dato il titolo ad una chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo), già nel pievanato di S. Piero a Sieve, ora in quello di S. Maria a Pagna, Comunità Giurisdizione e quasi miglia toscane 3 a ostro di Scarperia, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra un tumulo che alzasi presso la ripa sinistra del fiume Sieve lungo la strada rotabile che guida da S.
Piero a Sieve al Borgo S. Lorenzo.
Fra i ricordi più antichi citerò tre istrumenti del 29 dic.
1288, del 17 novembre 1294 e del 6 maggio 1299, tutti rogati nel Mercato de'Petroni , per dimostrare che costà nel secolo XIII fu un piazzale dove si tenevano i mercati.
– La prima scrittura è una ricevuta per matricola fatta da Neri di Benvenuto di Firenze sindaco de'consoli dell'arte de'calzolai della città e contado fiorentino, nella quale si dichiara di aver ricevuto soldi dieci di fiorini piccoli da Dino del fu Leone del popolo di S. Gavino al Cornocchio per avere i consoli di quell'arte accordato al suddetto Dino facoltà di esercitare il mestiere di calzolajo. L'istrumento poi del 17 nov, 1294 tratta dell'acquisto di un censo di otto staja di grano fatto da Dino calzolajo per lire dieci; e il terzo del 29 luglio 1299 contiene una ricevuta per la restituzione di denari presi a mutuo. – (Arch. Dipl. Fior.
Carte della Compagnia di S. Maria a Scarperia).
La chiesa di S. Bartolommeo a Petrone nei secoli anteriori al XV era di padronato della casa de'Medici. – Ciò è dimostrato fra gli altri da un ricordo di Leopoldo del Migliore estratto dai libri della gabella de'contratti, dove all'anno 1394 si dichiara che Alamanno de’Medici, Andrea figlio del suddetto Alamanno, Antonio, Manno e Leonardo figli del fu Bartolommeo, tutti discendenti e della stirpe di detto Alamanno, erano gli eredi de'fondatori e patroni della chiesa di S. Bartolommeo a Petrone nel piviere di S. Piero a Sieve. – (Bibliot.
Magliabechiana, Cod. 46 Lett. E n. 250).
Con l'estinzione del ramo de'Medici proveniente dai discendenti di Alamanno predetto il giuspadronato di questa chiesa parrocchiale pervenne in parte nella famiglia Pitti-Gaddi come erede del Ball Jacopo de’Medici e per un'altra porzione nelle monache del Capitolo di Firenze, suppongo ereditato da una loro correligiosa della stessa famiglia de’Medici.
All'Articolo FAGNA fu detto, che la cura di S.
Bartolommeo a Petrone venne smembrata dal piviere di S.
Piero a Sieve per darla a quello di Fagna, cui tuttora appartiene, ma il suo popolo non fu mai in alcun tempo raccomandato o riunito, come supponeva il Brocchi, a quello della parrocchia di S. Maria a Fagna.
La cura di S. Bartolommeo a Petrone nel 1833 contava 244 abitanti dei quali 231 entravano nella Comunità di Scarperia, e 43 in quella del Borgo S. Lorenzo.
Risiede sopra un tumulo che alzasi presso la ripa sinistra del fiume Sieve lungo la strada rotabile che guida da S.
Piero a Sieve al Borgo S. Lorenzo.
Fra i ricordi più antichi citerò tre istrumenti del 29 dic.
1288, del 17 novembre 1294 e del 6 maggio 1299, tutti rogati nel Mercato de'Petroni , per dimostrare che costà nel secolo XIII fu un piazzale dove si tenevano i mercati.
– La prima scrittura è una ricevuta per matricola fatta da Neri di Benvenuto di Firenze sindaco de'consoli dell'arte de'calzolai della città e contado fiorentino, nella quale si dichiara di aver ricevuto soldi dieci di fiorini piccoli da Dino del fu Leone del popolo di S. Gavino al Cornocchio per avere i consoli di quell'arte accordato al suddetto Dino facoltà di esercitare il mestiere di calzolajo. L'istrumento poi del 17 nov, 1294 tratta dell'acquisto di un censo di otto staja di grano fatto da Dino calzolajo per lire dieci; e il terzo del 29 luglio 1299 contiene una ricevuta per la restituzione di denari presi a mutuo. – (Arch. Dipl. Fior.
Carte della Compagnia di S. Maria a Scarperia).
La chiesa di S. Bartolommeo a Petrone nei secoli anteriori al XV era di padronato della casa de'Medici. – Ciò è dimostrato fra gli altri da un ricordo di Leopoldo del Migliore estratto dai libri della gabella de'contratti, dove all'anno 1394 si dichiara che Alamanno de’Medici, Andrea figlio del suddetto Alamanno, Antonio, Manno e Leonardo figli del fu Bartolommeo, tutti discendenti e della stirpe di detto Alamanno, erano gli eredi de'fondatori e patroni della chiesa di S. Bartolommeo a Petrone nel piviere di S. Piero a Sieve. – (Bibliot.
Magliabechiana, Cod. 46 Lett. E n. 250).
Con l'estinzione del ramo de'Medici proveniente dai discendenti di Alamanno predetto il giuspadronato di questa chiesa parrocchiale pervenne in parte nella famiglia Pitti-Gaddi come erede del Ball Jacopo de’Medici e per un'altra porzione nelle monache del Capitolo di Firenze, suppongo ereditato da una loro correligiosa della stessa famiglia de’Medici.
All'Articolo FAGNA fu detto, che la cura di S.
Bartolommeo a Petrone venne smembrata dal piviere di S.
Piero a Sieve per darla a quello di Fagna, cui tuttora appartiene, ma il suo popolo non fu mai in alcun tempo raccomandato o riunito, come supponeva il Brocchi, a quello della parrocchia di S. Maria a Fagna.
La cura di S. Bartolommeo a Petrone nel 1833 contava 244 abitanti dei quali 231 entravano nella Comunità di Scarperia, e 43 in quella del Borgo S. Lorenzo.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 159.
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