PIAN DI SCO’ DI LATERINA
– Che nella villa del Pian di Scò presso Laterina esistesse l'antica pieve de'SS.
Ippolito e Cassiano comunemente detta a Campavane lo farebbe dubitare un istrumento del febbrajo 1074 rogato in Arezzo, in cui si tratta della donazione fatta da due coniugi alla badia della SS. Trinita in Alpi, altrimenti appellata a Fonte Benedetta, di un pezzo di terra posta nella villa della Piano di Sco del piviere di S. Cassiano. – (Arch. Dipl. Fior. Carte della Badia a Ripoli.) Accresce probabilità alla congettura che la pieve di S.
Cassiano a Campavane portasse anche il nomignolo di Scò un altro documento dell'anno 1265 scritto nel palazzo vescovile di Arezzo in Camera Domini Plebani de Scò canonici aretini. – (Lettere critiche istoriche di un Aretino.) Fu forse nella stessa villa della curia di Laterina, dove nel 4 gennajo del 1347 fu stipulato un rogito, col quale tre fratelli della villa di Piano con le loro mogli venderono ad uno dello stesso luogo che acquistò per Antonio di Guccio de’Ricasoli del contado fiorentino un casolare per il prezzo di 16 fiorini d’oro. – (loc. cit. Carte dell'Arch.
gen.) – Vedere gli Articoli IMPIANO, e LATERINA.
Ippolito e Cassiano comunemente detta a Campavane lo farebbe dubitare un istrumento del febbrajo 1074 rogato in Arezzo, in cui si tratta della donazione fatta da due coniugi alla badia della SS. Trinita in Alpi, altrimenti appellata a Fonte Benedetta, di un pezzo di terra posta nella villa della Piano di Sco del piviere di S. Cassiano. – (Arch. Dipl. Fior. Carte della Badia a Ripoli.) Accresce probabilità alla congettura che la pieve di S.
Cassiano a Campavane portasse anche il nomignolo di Scò un altro documento dell'anno 1265 scritto nel palazzo vescovile di Arezzo in Camera Domini Plebani de Scò canonici aretini. – (Lettere critiche istoriche di un Aretino.) Fu forse nella stessa villa della curia di Laterina, dove nel 4 gennajo del 1347 fu stipulato un rogito, col quale tre fratelli della villa di Piano con le loro mogli venderono ad uno dello stesso luogo che acquistò per Antonio di Guccio de’Ricasoli del contado fiorentino un casolare per il prezzo di 16 fiorini d’oro. – (loc. cit. Carte dell'Arch.
gen.) – Vedere gli Articoli IMPIANO, e LATERINA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 177.
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