PIERO (S.) A SANTO PIETRO

in Val d'Era.

– Villaggio spicciolato formato da più ville che presero il nome della chiesa parrocchiale stata suffraganea della pieve di S.
Marco a Sovigliana, il cui battistero fu traslatato in questa di S. Piero a Santo Pietro allorchè fu innalzata essa stessa al grado di pieve prepositura, nella Comunità e appena miglio toscano uno a libeccio di Capannoli, Giurisdizione di Pontedera, Diocesi di Sanmiaiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
Risiede sopra un'amena collina tufacea sulla strada rotabile che mena da Capannoli ai Bagni a Acqua e a Casciana, a una elevatezza di braccia 262,4 sopra il mare Mediterraneo calcolata dalla sommità del companile della stessa chiesa.
Il Mariti nel suo Odeporico MS. delle Colline pisane da noi più volte lodato paragona la figura del poggio di Santo Pietro ad un cappello sopra il cui cocuzzolo fu fabbricata la rocca, nella località appellata tuttora la Castellina, ed il cui perimetro è convertito attualmente in una villa signorile con giardino annesso.
La sua chiesa parrocchiale situata sotto cotesto cocuzzolo è a una sola navata, lunga braccia 30 compresa la tribuna, e larga poco più di braccia 12. Essa è stata fabbricata sul cadere del secolo XVII di pietre lavorate appartenute ad un tempio più antico, ed è stata consacrata nel 1710, a tenore di un'iscrizione esistente sopra la porta d’ingresso.
La chiesa prepositura di S. Piero a Santo Pietro ha per suffraganee la chiesa prioria di S. Bartolommeo a Casanuova, la cura di S. Andrea a Sojana, e quella di S.
Ruffino a San Rufillo.
Dopo che la prepositura di Santo Pietro ottenne nel 1680 il battistero di Sovigliana, furono incorporate alla medesima coi titoli delle chiese distrutte quelle dei due popoli soppressi cioè di S. Marco a Soviglianae, e de'SS.
Giorgio e Cristofano a Quarata.
Il paese di Santo Pietro è composto di più casali, oltre il gruppo di case e ville signorili situato presso la suddetta chiesa parrocchiale.
Tali sono i casali di Piè di Villa, di Belvedere, di Quarata, di Vignuoli e di Capavoli. Quest'ultimo peraltro è un borghetto più regolare di tutti gli altri situato fra Santo Pietro e Piè di Villa.
Il popolo di Santo Pietro sotto la Repubblica di Pisa era compreso nella Capitania di Val d'Era, capoluogo Peccioli. – Fu soggetto a varie vicende politiche. Dopo la battaglia della Meloria (anno 1284) fu preso dall’oste fiorentina, ripreso nel 1290 dai Pisani comandati dal loro capitan generale Conte Guido da Montefeltro.
Riconquistato più tardi (anno 1362) dai Fiorentini venne restituito e poscia ripreso nel 1406, ai Pisani, quando gli abitanti di Santo Pietro nel 30 ottobre di detto anno prestarono giuramento di sottomissione al Comune di Firenze, obbligandosi all'annuo tributo di un palio del valore di sei fiorini nella festa di S. Giovan Battista.
Sino al 1540 la popolazione di Santo Pietro fu compresa nell’amministrazione economica e giurisdizione civile di Ponsacco. Attualmente nel civile come nel criminale è sottoposta al vicario regio di Pontedera, e per l'amministrativo alla Comunità di Capannoli.
Da Santo Pietro derivò la famiglia Tronci di Pisa, ed è opinione di molti che Mons. Paolo Tronci scrivesse i suoi Annali pisani nella casa avita di Santo Pietro, attualmente de’signori Torti di Pisa, la quale risiede alle falde settentrionali della collina omonima.
La popolazione di S. Piero a Santo Pietro nel 1833 ascendeva a 1050 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 203.