PIEVE AL TOPPO, volgarmente detta all’INTOPPO

in Val di Chiana.

– Il fonte battesimale di quest’antica pieve sotto l’invocazione di S. Maria presso il Toppo di Figline dopo il 1502 fu traslato nella chiesa della badia di S.
Bartolommeo al Pino, lasciando al luogo del Toppo la chiesa ridotta a oratorio, che trovasi sulla strada longitudinale della Val di China, nella Comunità e circa 3 miglia toscane a levante di Civitella, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, la cui città trovasi 6 miglia toscane a grecale del Toppo.
Si trova memoria nella Corte al Toppo in un diploma dell’Imperatore Ottone I dell’anno 963 (10 maggio) dato a Monte Leo, col quale si assegna in benefizio al vescovo e capitolo aretino, fra le altre cose una corticella situata nel Vocabolo Toppo con la vicina selva di Alberoro .
Questo luogo è segnalato per due fatti, uno de’quali relativo all’istoria fisica della contrada, l’altro alla storia degli uomini. Avvegnachè costà presso al Toppo di Figline le acque della Chiana nel secolo XI bilicavano incerte per dirigersi lentamente per due opposte direzioni: una verso settentrione scendeva nel Val d’Arno aretino, l’altra verso ostro accoppiavasi al fiume Paglia e con esso entrava nel Tevere. – Vedere FIGLINE di Val di Chiana e TOPPO FIGLINE.
L’altro fatto memorabile nella storia degli uomini riferisce alla disfatta de’Sanesi sorpresi nel 1288 dagli Aretini costà al passo del Toppo; al quale scontro riferiscono Malespini e Gio. Villani nelle loro cronache, e Dante nel canto XIII dell’Inferno, quando Gridava: Lano, sì non furo accorte Le gambe tue alle giostre del Toppo: la pieve al Toppo fu guasta nella guerra della ribellione di Arezzo nel 1502, dopo di che le sue rendite furono assegnate alle ripartizioni corali dei canonici della Pieve di Arezzo; e allora il fonte battesimale venne traslatato dal Toppo nella chiesa di S. Bartolommeo al Pino, innanzi che fossero elette in plebane molte chiese sue suffraganee.
– La pieve di S. Maria al Toppo abbracciava una grande estensione di paese, poichè erano sue manuali 24 chiese; cioè: 1. S. Marco, già S. Gio. Battista ad Alberoro (ora pieve unita alla seguente); 2. S. Michele e S. Lucia a Alberoro ; 3. SS. Vito e Nicolao a Dorna (soppressa); 4. S.
Laurentino a Loreto (distrutta); 5. S. Pietro a Majano (idem); 6. S. Martino a Viciomaggio (parrocchiale); 7. S.
Biagio a Tegoleto (idem); 8. S. Egidio di Pietra (ignota); 9. S. Maria di Gaenna (distrutta); 10. S. Michele di Casale (idem); 11. S. Angelo a Buscello (parrocchiale); 12. S. Andrea a Oliveto (idem); 13. S. Gio. Battista a Oliveto (idem); 14. S. Stefano a Veprone (ignota); 15. S.
Biagio a Ciggiano (pieve); 16. S. Quirico a Vicio piccolo, o a Battifolle (idem); 17. S. Tommaso a Vicio maggio (soppressa); 18. S. Croce a Malfiano (idem); 19. S.
Angelo di Cornia (parrocchiale); 20. S. Pietro a Poppiana (distrutta); 21. S. Cristina di Chianni (parrocchiale); 22.
Monastero di S. Maria a Civitella (prioria); 24. S. Lucia a Campigliano (distrutta).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 259.