PILLI (S. CRISTINA A)
nella Valle dell’Ombrone pistojese.
– Villa con chiesa prioria nel piviere, Comunità Giurisdizione e circa mezzo miglio toscano a libeccio di Carmignano, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
Risiede sulla faccia orientale del Mont’Albano lungo la strada che Sale da Carmignano a S. Giusto sulla vetta del monte per riscender di là a Vinci nel Val d’Arno inferiore.
Una delle più antiche memorie superstiti della chiesa di S.
Cristina a Pilli si conserva fra le pergamene del capitolo della cattedrale di Pistoja, ora nell’Arch. Dipl. Fior. È un istrumento di enfiteusi del dicembre 1026 rogato da Winigildo notaro presso la chiesa di S. Cristina in Pilli giudicaria pistojese. Anche una membrana del 2 febbrajo 1215 fra quelle dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja scritta nel Castello di Carmignano, tratta della vendita della gora di un mulino con un pezzo di terra della canonica di Sejano alienata da un tal Buongianno di S. Cristina in Pillo e da donna Camisia sua moglie per prezzo di lire 20 di denari pisani, riservandosi i venditori il frutto dell’annuo censo di tre staja di grano, che gli pagava la suddetta canonica di Sejano per ragione del gorajo .
Il rettore della chiesa di S. Cristina in Pilli trovasi firmato al sinodo di Pistoja del 26 aprile 1313 riportato dal P.
Zaccaria nei suoi Anecdota Pistor.
La parrocchia di S. Cristina a Pilli nel 1833 contava 442 abitanti.
Risiede sulla faccia orientale del Mont’Albano lungo la strada che Sale da Carmignano a S. Giusto sulla vetta del monte per riscender di là a Vinci nel Val d’Arno inferiore.
Una delle più antiche memorie superstiti della chiesa di S.
Cristina a Pilli si conserva fra le pergamene del capitolo della cattedrale di Pistoja, ora nell’Arch. Dipl. Fior. È un istrumento di enfiteusi del dicembre 1026 rogato da Winigildo notaro presso la chiesa di S. Cristina in Pilli giudicaria pistojese. Anche una membrana del 2 febbrajo 1215 fra quelle dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja scritta nel Castello di Carmignano, tratta della vendita della gora di un mulino con un pezzo di terra della canonica di Sejano alienata da un tal Buongianno di S. Cristina in Pillo e da donna Camisia sua moglie per prezzo di lire 20 di denari pisani, riservandosi i venditori il frutto dell’annuo censo di tre staja di grano, che gli pagava la suddetta canonica di Sejano per ragione del gorajo .
Il rettore della chiesa di S. Cristina in Pilli trovasi firmato al sinodo di Pistoja del 26 aprile 1313 riportato dal P.
Zaccaria nei suoi Anecdota Pistor.
La parrocchia di S. Cristina a Pilli nel 1833 contava 442 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 264.
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