PINO (BADIA AL)
in Val di Chiana.
– Villata con chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) già badia ora pieve nella Comunità e circa 3 miglia toscane a levante-scirocco di Civitella, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, la cui città è 6 miglia toscane al suo grecale.
All’Articolo BADIA DEL PINO vennero indicate tre chiese con monasteri sotto la denominazione parziale del Pino. Fra queste eravi la Badia di S. Bartolommeo al Pino in Val di Chiana, traslatata da una più antica denominata S Martino al Pino. – A questa stessa località appella un privilegio dell’Imperatore Ottone (dell’anno 953 10 maggio) col quale furono confermati ai canonici della chiesa aretina fra le altre sostanze una vigna e un campo posto al Pino, mentre della Badia di S. Martino e S.
Lorenzo al Pino è fatta menzione in altro istrumento del giugno 1046, quando Immone vescovo di Arezzo cedè all’abate della stessa badia una porzione di giuspadronato sopra varie pievi della sua diocesi. A quell’epoca la Badia al Pino dipendeva dall’abate di SS. Flora e Lucilla dell’ordine Cassinese siccome risulta da un atto di vendita del gennajo 1075 rogato in Arezzo (LETTERE CRITICHE DI UN ARETINO.) Sotto di 20 aprile del 1261 nella chiesa della Badia al Pino furono firmati i capitoli di concordia fra Guglielmino degli Ubertini vescovo di Arezzo ed i Cortonesi fuorusciti. – Vedere CORTONA.
Durante il governo del vescovo Guido da Pietramala la chiesa di S. Filippo di Civitella venne aggregata alla suddetta badia, la quale fu dichiarata plebana dopo la soppressione della vicina Pieve al Toppo. – Vedere BADIA DEL PINO, e PIEVE AL TOPPO.
La parrocchia della Pieve di S. Bartolommeo al Pino nel 1833 contava 581 abitanti.
All’Articolo BADIA DEL PINO vennero indicate tre chiese con monasteri sotto la denominazione parziale del Pino. Fra queste eravi la Badia di S. Bartolommeo al Pino in Val di Chiana, traslatata da una più antica denominata S Martino al Pino. – A questa stessa località appella un privilegio dell’Imperatore Ottone (dell’anno 953 10 maggio) col quale furono confermati ai canonici della chiesa aretina fra le altre sostanze una vigna e un campo posto al Pino, mentre della Badia di S. Martino e S.
Lorenzo al Pino è fatta menzione in altro istrumento del giugno 1046, quando Immone vescovo di Arezzo cedè all’abate della stessa badia una porzione di giuspadronato sopra varie pievi della sua diocesi. A quell’epoca la Badia al Pino dipendeva dall’abate di SS. Flora e Lucilla dell’ordine Cassinese siccome risulta da un atto di vendita del gennajo 1075 rogato in Arezzo (LETTERE CRITICHE DI UN ARETINO.) Sotto di 20 aprile del 1261 nella chiesa della Badia al Pino furono firmati i capitoli di concordia fra Guglielmino degli Ubertini vescovo di Arezzo ed i Cortonesi fuorusciti. – Vedere CORTONA.
Durante il governo del vescovo Guido da Pietramala la chiesa di S. Filippo di Civitella venne aggregata alla suddetta badia, la quale fu dichiarata plebana dopo la soppressione della vicina Pieve al Toppo. – Vedere BADIA DEL PINO, e PIEVE AL TOPPO.
La parrocchia della Pieve di S. Bartolommeo al Pino nel 1833 contava 581 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 266.
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