PISTOJA (PORTA AL BORGO DI) o CORTINA DELLA PORTA AL BORGO
â Una delle Porte della cittĂ di Pistoja che ha dato il suo nome non solamente ad un Quartiere di dentro, ma ancora a una delle quattro ComunitĂ suburbane, le quali anticamente ed anche modernamente si appellano Cortine di Pistoja. Tali sono le ComunitĂ della Porta al Borgo, della Porta Carratica, della Porta Lucchese e della Porta S. Marco; per modo che i popoli di coteste 4 Cortine sono retti nel civile, nel politico e nellâeconomico dai magistrati medesimi della cittĂ . Infatti niuna delle ComunitĂ suburbane ha un residenza comunitativa sua propria, e la Cancelleria loro esiste in cittĂ nel palazzo che fu dellâOpera di S. Jacopo.
La ComunitĂ della Porta al Borgo è la piĂš estesa di tutte, poichĂŠ dalle mura della cittĂ presso la porta omonima arriva sullo schienale dellâAppennino a confine con lo Stato Pontificio di Bologna.
Il suo territorio occupa una superficie di 36765 quadrati dei quali 1267 spettano a vari corsi dâacqua e a pubbliche strade. â Nel 1833 vi abitavano familiarmente 12791 persone, a ragione di circa 284 individui per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Questa confina con 7 ComunitĂ del Granducato, e per un tratto di giogana dellâAppennino pistojese col territorio della Legazione bolognese dello Stato Pontificio.
Brevissimo è il confine della ComunitĂ di Porta al Borgo con quello di Pistoja, giacchĂŠ fronteggia solo con questa mediante le mura urbane lĂ dovâentra in cittĂ la Gora di Gora fino alla voltata del fiumicello Brana, la prima a sinistra, il secondo a destra della Porta omonima. Il corso dello stesso fiumicello serve per qualche miglio di confine dalla parte di levante fra la ComunitĂ in discorso e lâaltra della Porta S. Marco, rimontandolo insieme sino alla forra, o fosso detto del Confine, quindi per la via di Germinaja sale il monte incontro alle sorgenti della Brana di Cardosa. CostĂ il territorio comunitativo della Porta al Borgo voltando faccia da levante scirocco a grecale settentrionale trapassa il monte Lattajo per poi arrivare sul rovescio dellâAppennino nella strada dello Spedaletto dellâAlpi sulla fiumana Limentra, il di cui corso rimonta dirigendosi nuovamente da settentrione a levante scirocco perfino a che entra in un suo confluente a destra appellato di Monte Cigoli, col quale arriva sul monte di questo nome.
CostassĂš cessano i confini della ComunitĂ della Porta S.
Marco con quelli della Porta al Borgo e sottentrano dal lato di grecale quelli della ComunitĂ della Sambuca. â Con cotesta ultima il territorio della Porta al Borgo percorre lo schienale del poggio di Scalocchio, e di lĂ per la forra o rio dellâAcquasanta entra nella fiumana Limentra che tosto attraversa per correre contrâacqua nel fosso di Calinfranco, quindi varcato il poggio Pidocchino scende nella forra di Troghi e di la nel fosso del Faldo confluente a destra del fiume Reno. Giunti i due territorj al ponte deâ Pillotti, passano il Reno per entrare nellâOrsigna suo confluente a sinistra, al cui sbocco cessa la ComunitĂ della Sambuca e il territorio del Granducato.
Qua sottentra a confine con la ComunitĂ in discorso il territorio pontificio della Legazione di Bologna, prima mediante il torrente Orsigna, poi per la forra di Gnocco, rimontando insieme e percorrendo dirimpetto a settentrione il crinale della catena centrale dellâAppennino, dove passano per le prata di Piazza Guelfasino sino a che trovano il fosso del Laghetto, uno deâ piĂš alti tributarii dellâOrsigna prenominato. A cotesto fosso cessa il territorio dello stato Pontificio; quindi piegando da settentrione a ponente libeccio quello della ComunitĂ di Porta al Borgo trovasi di fronte alla comunitĂ di S. Marcello, colla quale riscende la montagna lungo il fosso precitato per risalire tosto lo sprone châè di faccia al Monte Grosso, finchĂŠ i due territorii comunitativi, giunti alle sorgenti del fosso di Castello, vanno incontro al rio Sirobbio per ritornare con esso nel fiume Reno, le cui acque entrambi rimontano per breve tratto fino a che attraversano il fiume allâosteria del Ponte Petri per dirigersi dirimpetto a maestro sul poggio della Croce del Bardellone. Di lĂ piegando la fronte a libeccio e poi a ponente le due ComunitĂ passano per Monte Ghelardi, per la cosĂŹ detta Capanna di Ferro, e per il poggio del bagno fino allâantica mansione deâ Templari di Prunetta, punto il piĂš elevato e piĂš remoto donde per varj ruscelletti scendono le prime fonti del Reno bolognese.
Presso a Prunetta cessa il territorio di S. Marcello e sottentra a confine per corto tragitto la ComunitĂ di Piteglio, colla quale lâaltra della Porta al Borgo dirimpetto a ostro libeccio percorre le alture del Piastrajo passando sopra le piĂš alte scaturigini del Vincio di Brandeglio.
Arrivati però sulla via rotabile di Poggiobello, cessa la ComunitĂ di Piteglio e viene a confine quella di Marliana, colla quale la nostra fronteggia dalla parte di ponente e poi di libeccio scendendo nel valloncello del Vincio di Montagnana per il poggio del Cavalluccio, mediante la strada di Calamecca ed altre vie pedonali, finchĂŠ arrivano di conserva al bivio di quella del Capano con lâaltra della Castellina. CostĂ sottentra a confine il territorio comunitativo della Porta Lucchese, col quale piegando da libeccio a ostro lâaltro della Porta al borgo scende per le vie di villa vecchia e di Gugliano sul torrente Torbecchia e con esso poco dopo entra nel fiume Ombrone che insieme rimontano per corto cammino sino dirimpetto alla chiesa di S. Biagio a Cascheri.
Di lĂ il territorio di Porta al Borgo piegando da settentrione a levante trova presso le mura della cittĂ lâacquedotto della Gora di Gora di sopra rammentata.
Dissi che il territorio della ComunitĂ di Porta al Borgo si estende fino sul giogo dellâappennino; ed infatti le montuositĂ di Piastrajo dove si trovano le piĂš alte scaturigini del Reno bolognese, e lâAppennino di S.
Mommè, dove prende origine lâOmbrone pistojese, sono due montuositĂ comprese nel suo distretto.
Può dirsi adunque che due fiumi versanti in due opposte direzioni abbiano origine nel territorio di cotesta ComunitĂ , oltre il Vincio di Brandeglio e la Brana tributarii dellâOmbrone, mentre la Limentra e lâOrsigna lo sono del Reno.
Fra le strade regie che attraversano attualmente il territorio della Porta al Borgo avvi la sola modanese; molte però sono le vie rotabili vic inali state aperte tanto a destra come a sinistra della strada regia predetta.
Ma un benefizio immenso la cittĂ di Pistoja e gli abitanti della ComunitĂ di Porta al Borgo ritraggono dallâincalanamento delle acque che prendono dal fiume Ombrone e dalla Brana; imperocchĂŠ staccansi dal primo la Gora detta della Regia Filiera, la Goricina dei Mugnai e di Capo Strada, e la Gora di Gora. Prende le acque dal fiumicello Brana la Gora di Scornio che poi si unisce alla Goricina di Capo Strada.
Coteste Gore mettono in moto ferriere, cartiere, mulini, frantoi, ecc., e nei tempi opportuni forniscono acqua in quella pianura dolcemente inclinata allâirrigazione dei terreni nei giorni ed ore in cui per legge del 1525 cade la distribuzione delle acque medesime, eccettuati alcuni fondi privilegiati che godono continuamente dellâacque mediante i diversivi, o fori determinati, siccome può vedersi nelle due mappe geometriche recentemente fatte per conto delle ComunitĂ di Pistoja e delle sue Cortine.
Alcune di coteste Gore sâintroducono in cittĂ per varie direzioni non solo a benefizio delle arti e dellâirrigazione, ma anco di varj stabilimenti pubblici, frantoj, mulini, ecc.
finchĂŠ prima di escire fuori delle mura orientali si riuniscono in Pistoja in una sola Gora, la quale innanzi di andare a vuotarsi nel fiumicello Brana mette in moto un mulino. La Gora di Brana e quella dâOmbroncello, che ora dicesi Gora di Gora passava dentro Pistoja in epoche assai remote, poichĂŠ il mulino del Monastero di S.
Bartolommeo esisteva sopra la Gora fino dal principio del secolo VIII, essendo esso ricordato in una carta del settembre 716 citata allâArticolo PISTOJA. Inoltre si fa menzione della Gora proveniente dallâOmbrone in una carta del marzo 1114 al pari che in altre due degli anni 1294 e 1295, nelle quali è descritto il giro che sino dâallora faceva dentro la cittĂ la Gora dâOmbroncello, siccome nelli statuti pistojesi del 1182 sono rammentate le fosse nuove e vecchie della Brana scavate intorno alle mura del secondo cerchio. â (loc cit.) Rispetto alla qualitĂ del terreno che cuopre lâestesa superficie della ComunitĂ di Porta al Borgo esso riducesi a due classi: quello dei poggi della base fino alla sommitĂ della montagna consiste in rocce stratiformi secondarie, composte per la maggior parte di grès antico (macigno), alternate con lo schisto marnoso, che in molti luoghi prende lâaspetto galestrino. â PiĂš raro è il calcare compatto bianco grigio (alberese) o plumbeo ceruleo (coltellino o colombino); la qual roccia si affaccia specialmente negli sproni che si avanzano tanto fra la val di Bure e la val di Bruna, fra questâultima e lâOmbrone nei popoli di Germinaja e dĂŹ Burgianico, due miglia circa a settentrione di Pistoja.
Al di sotto di cotali sproni presentasi una piaggia di argilla fluitata che fornisce materia alle fornaci fuori della Porta S. Marco; mentre il restante della pianura consiste nella massima parte in terreno avventizio misto di ciottoli, nel quale prosperano tutti gli alberi da frutto, dal ciliegio allâulivo, i cereali, le leguminacee, gli ortaggi ecc. ecc.
A rendere anche piÚ produttivo cotesto suolo non solo concorre la comodità delle Gore per innaffiarlo nei tempi estivi, ma ancora la diligenza con cui è lavorato e alimentato dai concimi che forniscono a quei contadini le loro stalle copiose di bestiame.
AllâArticolo PISTOJA (COMUNITAâ di) parlando delle industrie manifatturiere ne rammentai molte di due Cortine suburbane. â Spettano pertanto alla ComunitĂ di Porta al Borgo sei ferriere, 4 distendini, due fabbriche dâistrumenti rurali, una di ferro malleabile, sei cartiere, una polveriera, e due filande, alle quali manifatture ha dato vita la copia delle acque correnti condotte per via di Gore dal fiume e dai torrenti che scendono dalla montagna.
Oltre i benefizi qui sopra annunziata le Gore ne prestano uno ancora alle delizie campestri. Tali sono quelle che offre al forestiere il parco piĂš elegante e piĂš variato del Villone di Scornio, lâingresso del quale trovasi sulla strada regia modanese un miglio fuori della Porta al Borgo. Ă una proprietĂ del Cavaliere Niccolò Puccini, uomo fornito dalla natura di molto spirito e gusto, il di cui maggiore pensiero sembra quello di abbellire di ogni maniera cotesto delizioso parco, e di arricchire il palazzo di oggetti i piĂš squisiti di belle arti e dâindustria manifatturiera patria, in maniera di far onore alla munificenza ed al genio del suo signore.
Innanzi di chiudere lâArticolo PISTOJA, dissi, che non si può lasciare cotesta cittĂ senza visitare e ammirare due deliziosi annessi della sua campagna, il parco cioè di Scornio del Cavaliere Puccini fuori della Porta al Borgo, ed il Parco di Celle deâFabroni ora del conte Caselli posto fuori della Porta S. Marco.
Quello di Scornio è un giardino incantato che difficilmente si potrebbe descrivere come merita, ossia che uno si rivolga a contemplare la magnificenza e pregio del palazzo detto il Villone, dove le arti pittorica ed incisoria pare che abbiano fatto a gara per vincersi lâuna con lâaltra; sia che uno voglia dire del parco variato per ombrosi boschetti, per verdi praterie, per simmetrici vigneti, per vaghe uccelliere, per artificiali grotte, per cadute dâacque, laghi, isole e ponti bizzarrissimi, ossia per le reminescenze dâuomini insigni italiani di cui si trovano sparse qua e la sopra decenti basi le effigie con maschie epigrafi alle loro gesta allusive; sia che uno voglia dire della magica prospettiva deâvaghi tempietti rustici, del castello baronalo costruito a similitudine di quelli del medio evo, per quanto quel signore non dimostri di amare i baroni passati nĂŠ presenti, o della casa rappresentante una vecchia potesteria, del Panteon o del palazzo dedicato allâautore deâPromessi Sposi; sia finalmente che uno rivolga lâocchio al grandioso edifizio denominato Ponte Napoleone, e alla torre detta di Catilina innalzata sopra il poggio estremo e piĂš elevato del parco.
Ma ciò che sommamente onora il nobile proprietario è lo spirito filantropico che egli adopera nellâeccitare lâingegno deâ suoi connazionali col premiare il merito degli artisti e degli uomini virtuosi, e col fare istruire a sue spese mediante una scuola di reciproco insegnamento i figli deâ contadini e degli artigiani, nei quali a saputo eccitare una lodevole emulazione mediante lâannua distribuzione ai medesimi di premj proporzionatamente al merito degli alunni, non che agli artigiani piĂš ingegnosi della sua patria. Si vuole inoltre dare in Scornio un impulso allâindustria campestre premiando quei contadini che in essa maggiormente si distinguono, oltre aver quel proprietario destinato annualmente quattro medaglie dâoro del valore di 250 paoli cadauna per gli autori di utili instituzioni o di altre opere di pubblico benefizio.
A tale effetto egli ha ottenuto dalla clemenza sovrana il permesso di fare nel parco di Scornio una festa campestre nei primi due giorni di agosto, festa che egli ha intitolato delle Spighe, cui fa precedere un solenne ringraziamento al Supremo Datore di ogni Bene per feconditĂ della terra.
Ma il reciproco insegnamento al Ponte Napoleone non si limita ad insegnare gli elementi di leggere, scrivere, abbaco, e allâistruzione morale e religiosa, sivvero anche alla musica, cui i fanciulli del villico vengono addestrati dai due maestri della scuola medesima; e tanta è lâattitudine allâarmonia degli abitanti della Cortina di Porta al Borgo, che questa ComunitĂ attualmente è fornita di una numerosa banda musicale di volontarj bene istruiti e monturati.
Le autoritĂ amministrative, giudiciarie, e governative di questa al pari delle tre altre Cortine seguenti risiedono in Pistoja.
QUADRO della Popolazione della ComunitĂ di PORTA AL BORGO DI PISTOJA a quattro epoche diverse.
- nome del luogo: Alpi (Spedaletto in) giĂ del Prato del Vescovo titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 152, abitanti anno 1839 n° 170 - nome del luogo: Arcigliano titolo della chiesa: S. Sebastiano (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 136, abitanti anno 1839 n° 181 - nome del luogo: Barbatoli titolo della chiesa: S. Filippo Neri (Cura) abitanti anno 1551 n° 70, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1839 n° - - nome del luogo: Burgianico titolo della chiesa: S. Frediano (Cura) abitanti anno 1551 n° 256, abitanti anno 1745 n° 492, abitanti anno 1833 n° 731, abitanti anno 1839 n° 847 - nome del luogo: Campiglio titolo della chiesa: S. Pietro (Cura) abitanti anno 1551 n° 163, abitanti anno 1745 n° 363, abitanti anno 1833 n° 604, abitanti anno 1839 n° 604 - nome del luogo: Cascheri (*) titolo della chiesa: S. Biagio (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 208, abitanti anno 1833 n° 245, abitanti anno 1839 n° 161 - nome del luogo: Cireglio o Brandeglio titolo della chiesa: S. Maria e S. Pancrazio (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 683, abitanti anno 1745 n° 1230, abitanti anno 1833 n° 1178, abitanti anno 1839 n° 1543 - nome del luogo: Gello titolo della chiesa: S. Maria (Prioria) abitanti anno 1551 n° 107, abitanti anno 1745 n° 286 (con S. Maria Assunta a Gora), abitanti anno 1833 n° 828, abitanti anno 1839 n° 974 - nome del luogo: Gora titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Cura) abitanti anno 1551 n° 355, abitanti anno 1745 n° 286 (con S. Maria a Gello), abitanti anno 1833 n° 1206, abitanti anno 1839 n° 1365 - nome del luogo: S. Mommè titolo della chiesa: S. Matteo (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 281, abitanti anno 1745 n° 520, abitanti anno 1833 n° 687, abitanti anno 1839 n° 719 - nome del luogo: Ombrone titolo della chiesa: S. Felice (Cura) abitanti anno 1551 n° 105, abitanti anno 1745 n° 136, abitanti anno 1833 n° 298, abitanti anno 1839 n° 351 - nome del luogo: Ombrone titolo della chiesa: S. Giorgio (Cura) abitanti anno 1551 n° 171, abitanti anno 1745 n° 332, abitanti anno 1833 n° 418, abitanti anno 1839 n° 420 - nome del luogo: Orsigna titolo della chiesa: S. Atanasio (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 530, abitanti anno 1839 n° 552 - nome del luogo: Piastre titolo della chiesa: S. Ilario (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 681, abitanti anno 1839 n° 723 - nome del luogo: Piazza titolo della chiesa: S. Michele (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 290, abitanti anno 1833 n° 424, abitanti anno 1839 n° 464 - nome del luogo: Piteccio titolo della chiesa: S. Maria (Pieve nuova e Vicaria foranea) abitanti anno 1551 n° 725, abitanti anno 1745 n° 1241, abitanti anno 1833 n° 1605, abitanti anno 1839 n° 1684 - nome del luogo: Pracchia titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 515, abitanti anno 1833 n° 255, abitanti anno 1839 n° 274 - nome del luogo: Sarripoli titolo della chiesa: S. Andrea (Cura) abitanti anno 1551 n° 148, abitanti anno 1745 n° 425, abitanti anno 1833 n° 421, abitanti anno 1839 n° 459 - nome del luogo: Satornana titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 602 (con S. Maria delle Grazie a Satornana), abitanti anno 1745 n° 1064 (con S. Maria delle Grazie a Satornana), abitanti anno 1833 n° 599, abitanti anno 1839 n° 604 - nome del luogo: Satornana titolo della chiesa: S. Maria delle Grazie (Cura) abitanti anno 1551 n° 602 (con S. Giovanni Battista a Satornana), abitanti anno 1745 n° 1064 (con S. Giovanni Battista a Satornana), abitanti anno 1833 n° 620, abitanti anno 1839 n° 664 - nome del luogo: Uzzo titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura) abitanti anno 1551 n° 368, abitanti anno 1745 n° 252, abitanti anno 1833 n° 457, abitanti anno 1839 n° 537 - nome del luogo: Val d i Brana titolo della chiesa: S. Romano (Cura) abitanti anno 1551 n° 290, abitanti anno 1745 n° 425, abitanti anno 1833 n° 716, abitanti anno 1839 n° 709 - TOTALE abitanti anno 1551: n° 4324 - TOTALE abitanti anno 1745: n° 7779 - TOTALE abitanti anno 1833: n° 12791 - TOTALE abitanti anno 1840: n° 14005 N. B. La parrocchia di Cascheri contrassegnata con lâasterisco (*) mandava nella ComunitĂ di Porta Lucchese nellâanno 1833 abitanti 73, e nel 1840 abitanti 88, stati defalcati da questa di Porta al Borgo. Però nel 1840 entravano nella ComunitĂ della Porta al Borgo da Germinaja, da Ponte Petri, da Prunetta, da Vincio e Spazzaventoin tutto numero 577 abitanti da aggiungersi alla somma qui sopra riportata di 14005 abitanti; di maniera che nel 1840 la ComunitĂ della Porta al Borgo contava 14582 abitanti.
La ComunitĂ della Porta al Borgo è la piĂš estesa di tutte, poichĂŠ dalle mura della cittĂ presso la porta omonima arriva sullo schienale dellâAppennino a confine con lo Stato Pontificio di Bologna.
Il suo territorio occupa una superficie di 36765 quadrati dei quali 1267 spettano a vari corsi dâacqua e a pubbliche strade. â Nel 1833 vi abitavano familiarmente 12791 persone, a ragione di circa 284 individui per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Questa confina con 7 ComunitĂ del Granducato, e per un tratto di giogana dellâAppennino pistojese col territorio della Legazione bolognese dello Stato Pontificio.
Brevissimo è il confine della ComunitĂ di Porta al Borgo con quello di Pistoja, giacchĂŠ fronteggia solo con questa mediante le mura urbane lĂ dovâentra in cittĂ la Gora di Gora fino alla voltata del fiumicello Brana, la prima a sinistra, il secondo a destra della Porta omonima. Il corso dello stesso fiumicello serve per qualche miglio di confine dalla parte di levante fra la ComunitĂ in discorso e lâaltra della Porta S. Marco, rimontandolo insieme sino alla forra, o fosso detto del Confine, quindi per la via di Germinaja sale il monte incontro alle sorgenti della Brana di Cardosa. CostĂ il territorio comunitativo della Porta al Borgo voltando faccia da levante scirocco a grecale settentrionale trapassa il monte Lattajo per poi arrivare sul rovescio dellâAppennino nella strada dello Spedaletto dellâAlpi sulla fiumana Limentra, il di cui corso rimonta dirigendosi nuovamente da settentrione a levante scirocco perfino a che entra in un suo confluente a destra appellato di Monte Cigoli, col quale arriva sul monte di questo nome.
CostassĂš cessano i confini della ComunitĂ della Porta S.
Marco con quelli della Porta al Borgo e sottentrano dal lato di grecale quelli della ComunitĂ della Sambuca. â Con cotesta ultima il territorio della Porta al Borgo percorre lo schienale del poggio di Scalocchio, e di lĂ per la forra o rio dellâAcquasanta entra nella fiumana Limentra che tosto attraversa per correre contrâacqua nel fosso di Calinfranco, quindi varcato il poggio Pidocchino scende nella forra di Troghi e di la nel fosso del Faldo confluente a destra del fiume Reno. Giunti i due territorj al ponte deâ Pillotti, passano il Reno per entrare nellâOrsigna suo confluente a sinistra, al cui sbocco cessa la ComunitĂ della Sambuca e il territorio del Granducato.
Qua sottentra a confine con la ComunitĂ in discorso il territorio pontificio della Legazione di Bologna, prima mediante il torrente Orsigna, poi per la forra di Gnocco, rimontando insieme e percorrendo dirimpetto a settentrione il crinale della catena centrale dellâAppennino, dove passano per le prata di Piazza Guelfasino sino a che trovano il fosso del Laghetto, uno deâ piĂš alti tributarii dellâOrsigna prenominato. A cotesto fosso cessa il territorio dello stato Pontificio; quindi piegando da settentrione a ponente libeccio quello della ComunitĂ di Porta al Borgo trovasi di fronte alla comunitĂ di S. Marcello, colla quale riscende la montagna lungo il fosso precitato per risalire tosto lo sprone châè di faccia al Monte Grosso, finchĂŠ i due territorii comunitativi, giunti alle sorgenti del fosso di Castello, vanno incontro al rio Sirobbio per ritornare con esso nel fiume Reno, le cui acque entrambi rimontano per breve tratto fino a che attraversano il fiume allâosteria del Ponte Petri per dirigersi dirimpetto a maestro sul poggio della Croce del Bardellone. Di lĂ piegando la fronte a libeccio e poi a ponente le due ComunitĂ passano per Monte Ghelardi, per la cosĂŹ detta Capanna di Ferro, e per il poggio del bagno fino allâantica mansione deâ Templari di Prunetta, punto il piĂš elevato e piĂš remoto donde per varj ruscelletti scendono le prime fonti del Reno bolognese.
Presso a Prunetta cessa il territorio di S. Marcello e sottentra a confine per corto tragitto la ComunitĂ di Piteglio, colla quale lâaltra della Porta al Borgo dirimpetto a ostro libeccio percorre le alture del Piastrajo passando sopra le piĂš alte scaturigini del Vincio di Brandeglio.
Arrivati però sulla via rotabile di Poggiobello, cessa la ComunitĂ di Piteglio e viene a confine quella di Marliana, colla quale la nostra fronteggia dalla parte di ponente e poi di libeccio scendendo nel valloncello del Vincio di Montagnana per il poggio del Cavalluccio, mediante la strada di Calamecca ed altre vie pedonali, finchĂŠ arrivano di conserva al bivio di quella del Capano con lâaltra della Castellina. CostĂ sottentra a confine il territorio comunitativo della Porta Lucchese, col quale piegando da libeccio a ostro lâaltro della Porta al borgo scende per le vie di villa vecchia e di Gugliano sul torrente Torbecchia e con esso poco dopo entra nel fiume Ombrone che insieme rimontano per corto cammino sino dirimpetto alla chiesa di S. Biagio a Cascheri.
Di lĂ il territorio di Porta al Borgo piegando da settentrione a levante trova presso le mura della cittĂ lâacquedotto della Gora di Gora di sopra rammentata.
Dissi che il territorio della ComunitĂ di Porta al Borgo si estende fino sul giogo dellâappennino; ed infatti le montuositĂ di Piastrajo dove si trovano le piĂš alte scaturigini del Reno bolognese, e lâAppennino di S.
Mommè, dove prende origine lâOmbrone pistojese, sono due montuositĂ comprese nel suo distretto.
Può dirsi adunque che due fiumi versanti in due opposte direzioni abbiano origine nel territorio di cotesta ComunitĂ , oltre il Vincio di Brandeglio e la Brana tributarii dellâOmbrone, mentre la Limentra e lâOrsigna lo sono del Reno.
Fra le strade regie che attraversano attualmente il territorio della Porta al Borgo avvi la sola modanese; molte però sono le vie rotabili vic inali state aperte tanto a destra come a sinistra della strada regia predetta.
Ma un benefizio immenso la cittĂ di Pistoja e gli abitanti della ComunitĂ di Porta al Borgo ritraggono dallâincalanamento delle acque che prendono dal fiume Ombrone e dalla Brana; imperocchĂŠ staccansi dal primo la Gora detta della Regia Filiera, la Goricina dei Mugnai e di Capo Strada, e la Gora di Gora. Prende le acque dal fiumicello Brana la Gora di Scornio che poi si unisce alla Goricina di Capo Strada.
Coteste Gore mettono in moto ferriere, cartiere, mulini, frantoi, ecc., e nei tempi opportuni forniscono acqua in quella pianura dolcemente inclinata allâirrigazione dei terreni nei giorni ed ore in cui per legge del 1525 cade la distribuzione delle acque medesime, eccettuati alcuni fondi privilegiati che godono continuamente dellâacque mediante i diversivi, o fori determinati, siccome può vedersi nelle due mappe geometriche recentemente fatte per conto delle ComunitĂ di Pistoja e delle sue Cortine.
Alcune di coteste Gore sâintroducono in cittĂ per varie direzioni non solo a benefizio delle arti e dellâirrigazione, ma anco di varj stabilimenti pubblici, frantoj, mulini, ecc.
finchĂŠ prima di escire fuori delle mura orientali si riuniscono in Pistoja in una sola Gora, la quale innanzi di andare a vuotarsi nel fiumicello Brana mette in moto un mulino. La Gora di Brana e quella dâOmbroncello, che ora dicesi Gora di Gora passava dentro Pistoja in epoche assai remote, poichĂŠ il mulino del Monastero di S.
Bartolommeo esisteva sopra la Gora fino dal principio del secolo VIII, essendo esso ricordato in una carta del settembre 716 citata allâArticolo PISTOJA. Inoltre si fa menzione della Gora proveniente dallâOmbrone in una carta del marzo 1114 al pari che in altre due degli anni 1294 e 1295, nelle quali è descritto il giro che sino dâallora faceva dentro la cittĂ la Gora dâOmbroncello, siccome nelli statuti pistojesi del 1182 sono rammentate le fosse nuove e vecchie della Brana scavate intorno alle mura del secondo cerchio. â (loc cit.) Rispetto alla qualitĂ del terreno che cuopre lâestesa superficie della ComunitĂ di Porta al Borgo esso riducesi a due classi: quello dei poggi della base fino alla sommitĂ della montagna consiste in rocce stratiformi secondarie, composte per la maggior parte di grès antico (macigno), alternate con lo schisto marnoso, che in molti luoghi prende lâaspetto galestrino. â PiĂš raro è il calcare compatto bianco grigio (alberese) o plumbeo ceruleo (coltellino o colombino); la qual roccia si affaccia specialmente negli sproni che si avanzano tanto fra la val di Bure e la val di Bruna, fra questâultima e lâOmbrone nei popoli di Germinaja e dĂŹ Burgianico, due miglia circa a settentrione di Pistoja.
Al di sotto di cotali sproni presentasi una piaggia di argilla fluitata che fornisce materia alle fornaci fuori della Porta S. Marco; mentre il restante della pianura consiste nella massima parte in terreno avventizio misto di ciottoli, nel quale prosperano tutti gli alberi da frutto, dal ciliegio allâulivo, i cereali, le leguminacee, gli ortaggi ecc. ecc.
A rendere anche piÚ produttivo cotesto suolo non solo concorre la comodità delle Gore per innaffiarlo nei tempi estivi, ma ancora la diligenza con cui è lavorato e alimentato dai concimi che forniscono a quei contadini le loro stalle copiose di bestiame.
AllâArticolo PISTOJA (COMUNITAâ di) parlando delle industrie manifatturiere ne rammentai molte di due Cortine suburbane. â Spettano pertanto alla ComunitĂ di Porta al Borgo sei ferriere, 4 distendini, due fabbriche dâistrumenti rurali, una di ferro malleabile, sei cartiere, una polveriera, e due filande, alle quali manifatture ha dato vita la copia delle acque correnti condotte per via di Gore dal fiume e dai torrenti che scendono dalla montagna.
Oltre i benefizi qui sopra annunziata le Gore ne prestano uno ancora alle delizie campestri. Tali sono quelle che offre al forestiere il parco piĂš elegante e piĂš variato del Villone di Scornio, lâingresso del quale trovasi sulla strada regia modanese un miglio fuori della Porta al Borgo. Ă una proprietĂ del Cavaliere Niccolò Puccini, uomo fornito dalla natura di molto spirito e gusto, il di cui maggiore pensiero sembra quello di abbellire di ogni maniera cotesto delizioso parco, e di arricchire il palazzo di oggetti i piĂš squisiti di belle arti e dâindustria manifatturiera patria, in maniera di far onore alla munificenza ed al genio del suo signore.
Innanzi di chiudere lâArticolo PISTOJA, dissi, che non si può lasciare cotesta cittĂ senza visitare e ammirare due deliziosi annessi della sua campagna, il parco cioè di Scornio del Cavaliere Puccini fuori della Porta al Borgo, ed il Parco di Celle deâFabroni ora del conte Caselli posto fuori della Porta S. Marco.
Quello di Scornio è un giardino incantato che difficilmente si potrebbe descrivere come merita, ossia che uno si rivolga a contemplare la magnificenza e pregio del palazzo detto il Villone, dove le arti pittorica ed incisoria pare che abbiano fatto a gara per vincersi lâuna con lâaltra; sia che uno voglia dire del parco variato per ombrosi boschetti, per verdi praterie, per simmetrici vigneti, per vaghe uccelliere, per artificiali grotte, per cadute dâacque, laghi, isole e ponti bizzarrissimi, ossia per le reminescenze dâuomini insigni italiani di cui si trovano sparse qua e la sopra decenti basi le effigie con maschie epigrafi alle loro gesta allusive; sia che uno voglia dire della magica prospettiva deâvaghi tempietti rustici, del castello baronalo costruito a similitudine di quelli del medio evo, per quanto quel signore non dimostri di amare i baroni passati nĂŠ presenti, o della casa rappresentante una vecchia potesteria, del Panteon o del palazzo dedicato allâautore deâPromessi Sposi; sia finalmente che uno rivolga lâocchio al grandioso edifizio denominato Ponte Napoleone, e alla torre detta di Catilina innalzata sopra il poggio estremo e piĂš elevato del parco.
Ma ciò che sommamente onora il nobile proprietario è lo spirito filantropico che egli adopera nellâeccitare lâingegno deâ suoi connazionali col premiare il merito degli artisti e degli uomini virtuosi, e col fare istruire a sue spese mediante una scuola di reciproco insegnamento i figli deâ contadini e degli artigiani, nei quali a saputo eccitare una lodevole emulazione mediante lâannua distribuzione ai medesimi di premj proporzionatamente al merito degli alunni, non che agli artigiani piĂš ingegnosi della sua patria. Si vuole inoltre dare in Scornio un impulso allâindustria campestre premiando quei contadini che in essa maggiormente si distinguono, oltre aver quel proprietario destinato annualmente quattro medaglie dâoro del valore di 250 paoli cadauna per gli autori di utili instituzioni o di altre opere di pubblico benefizio.
A tale effetto egli ha ottenuto dalla clemenza sovrana il permesso di fare nel parco di Scornio una festa campestre nei primi due giorni di agosto, festa che egli ha intitolato delle Spighe, cui fa precedere un solenne ringraziamento al Supremo Datore di ogni Bene per feconditĂ della terra.
Ma il reciproco insegnamento al Ponte Napoleone non si limita ad insegnare gli elementi di leggere, scrivere, abbaco, e allâistruzione morale e religiosa, sivvero anche alla musica, cui i fanciulli del villico vengono addestrati dai due maestri della scuola medesima; e tanta è lâattitudine allâarmonia degli abitanti della Cortina di Porta al Borgo, che questa ComunitĂ attualmente è fornita di una numerosa banda musicale di volontarj bene istruiti e monturati.
Le autoritĂ amministrative, giudiciarie, e governative di questa al pari delle tre altre Cortine seguenti risiedono in Pistoja.
QUADRO della Popolazione della ComunitĂ di PORTA AL BORGO DI PISTOJA a quattro epoche diverse.
- nome del luogo: Alpi (Spedaletto in) giĂ del Prato del Vescovo titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 152, abitanti anno 1839 n° 170 - nome del luogo: Arcigliano titolo della chiesa: S. Sebastiano (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 136, abitanti anno 1839 n° 181 - nome del luogo: Barbatoli titolo della chiesa: S. Filippo Neri (Cura) abitanti anno 1551 n° 70, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1839 n° - - nome del luogo: Burgianico titolo della chiesa: S. Frediano (Cura) abitanti anno 1551 n° 256, abitanti anno 1745 n° 492, abitanti anno 1833 n° 731, abitanti anno 1839 n° 847 - nome del luogo: Campiglio titolo della chiesa: S. Pietro (Cura) abitanti anno 1551 n° 163, abitanti anno 1745 n° 363, abitanti anno 1833 n° 604, abitanti anno 1839 n° 604 - nome del luogo: Cascheri (*) titolo della chiesa: S. Biagio (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 208, abitanti anno 1833 n° 245, abitanti anno 1839 n° 161 - nome del luogo: Cireglio o Brandeglio titolo della chiesa: S. Maria e S. Pancrazio (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 683, abitanti anno 1745 n° 1230, abitanti anno 1833 n° 1178, abitanti anno 1839 n° 1543 - nome del luogo: Gello titolo della chiesa: S. Maria (Prioria) abitanti anno 1551 n° 107, abitanti anno 1745 n° 286 (con S. Maria Assunta a Gora), abitanti anno 1833 n° 828, abitanti anno 1839 n° 974 - nome del luogo: Gora titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Cura) abitanti anno 1551 n° 355, abitanti anno 1745 n° 286 (con S. Maria a Gello), abitanti anno 1833 n° 1206, abitanti anno 1839 n° 1365 - nome del luogo: S. Mommè titolo della chiesa: S. Matteo (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 281, abitanti anno 1745 n° 520, abitanti anno 1833 n° 687, abitanti anno 1839 n° 719 - nome del luogo: Ombrone titolo della chiesa: S. Felice (Cura) abitanti anno 1551 n° 105, abitanti anno 1745 n° 136, abitanti anno 1833 n° 298, abitanti anno 1839 n° 351 - nome del luogo: Ombrone titolo della chiesa: S. Giorgio (Cura) abitanti anno 1551 n° 171, abitanti anno 1745 n° 332, abitanti anno 1833 n° 418, abitanti anno 1839 n° 420 - nome del luogo: Orsigna titolo della chiesa: S. Atanasio (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 530, abitanti anno 1839 n° 552 - nome del luogo: Piastre titolo della chiesa: S. Ilario (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 681, abitanti anno 1839 n° 723 - nome del luogo: Piazza titolo della chiesa: S. Michele (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 290, abitanti anno 1833 n° 424, abitanti anno 1839 n° 464 - nome del luogo: Piteccio titolo della chiesa: S. Maria (Pieve nuova e Vicaria foranea) abitanti anno 1551 n° 725, abitanti anno 1745 n° 1241, abitanti anno 1833 n° 1605, abitanti anno 1839 n° 1684 - nome del luogo: Pracchia titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura) abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 515, abitanti anno 1833 n° 255, abitanti anno 1839 n° 274 - nome del luogo: Sarripoli titolo della chiesa: S. Andrea (Cura) abitanti anno 1551 n° 148, abitanti anno 1745 n° 425, abitanti anno 1833 n° 421, abitanti anno 1839 n° 459 - nome del luogo: Satornana titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve antica) abitanti anno 1551 n° 602 (con S. Maria delle Grazie a Satornana), abitanti anno 1745 n° 1064 (con S. Maria delle Grazie a Satornana), abitanti anno 1833 n° 599, abitanti anno 1839 n° 604 - nome del luogo: Satornana titolo della chiesa: S. Maria delle Grazie (Cura) abitanti anno 1551 n° 602 (con S. Giovanni Battista a Satornana), abitanti anno 1745 n° 1064 (con S. Giovanni Battista a Satornana), abitanti anno 1833 n° 620, abitanti anno 1839 n° 664 - nome del luogo: Uzzo titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura) abitanti anno 1551 n° 368, abitanti anno 1745 n° 252, abitanti anno 1833 n° 457, abitanti anno 1839 n° 537 - nome del luogo: Val d i Brana titolo della chiesa: S. Romano (Cura) abitanti anno 1551 n° 290, abitanti anno 1745 n° 425, abitanti anno 1833 n° 716, abitanti anno 1839 n° 709 - TOTALE abitanti anno 1551: n° 4324 - TOTALE abitanti anno 1745: n° 7779 - TOTALE abitanti anno 1833: n° 12791 - TOTALE abitanti anno 1840: n° 14005 N. B. La parrocchia di Cascheri contrassegnata con lâasterisco (*) mandava nella ComunitĂ di Porta Lucchese nellâanno 1833 abitanti 73, e nel 1840 abitanti 88, stati defalcati da questa di Porta al Borgo. Però nel 1840 entravano nella ComunitĂ della Porta al Borgo da Germinaja, da Ponte Petri, da Prunetta, da Vincio e Spazzaventoin tutto numero 577 abitanti da aggiungersi alla somma qui sopra riportata di 14005 abitanti; di maniera che nel 1840 la ComunitĂ della Porta al Borgo contava 14582 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 454.
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