POGGI, o POGI, talvolta Poci

in Vald'Ambra.

– Castello con parrocchia (S. Donato) nel piviere di Capannole, Comunità e circa un miglia a ostro dei Bucine, Giurisdizione di Montevarchi. Diocesi e Compartimento di Arezzo.
La smantellata rocca di Pogi vedesi sopra il risalto di una collina alla destra dell'Ambra, mentre il suo borgo trovasi sulla strada provinciale lungo la fiumana.
Ebbero podere in cotesto luogo i monaci della Badia d’Agnano, che sino dal 1138 possedevano in Pogi un mulino tuttora esistente, sebbene i diritti baronali spettassero, ai conti Guidi. – Infatti il Castello di Pogi del viscontado di Val d'Ambra appartenne ai conti Guidi di Porciano, dai quali dipendevano i popoli dei Bucine, di Caposelvi, Galatrona, Mercatale, Pogi, Torre S. Reparata, Rendola, e Tentennano. Imperocchè nel 1262 gli abitanti di Pogi giurarono fedeltà e vassallaggio al conte Guido di Tegrimo de’conti Guidi di Porciano, poco dopo avere quel conte acquistato dai suoi consorti per lire 910 il castello di Pogi e la villa di Tentennano con le loro appartenenze. – (AMMIR. Stor. de’conti Guidi). – Fu allora inviato a Pogi col titolo di visconte, o podestà, Orlando degli Alergotti di Arezzo, dopo che il conte Guido di Tegrimo nel marzo del 1266 si era dato in accomandigia agli Aretini insieme con i vassalli suoi e con i castelli che possedeva in Val d'Ambra.
Posteriormente acquistò giurisdizione se non sul castello al certo sulla chiesa di Pogi il famoso Pier Saccone Tarlati di Pietramala, fratello dei potente Guido vescovo e signore di Arezzo, imperocché nel 1322 egli vendé al conte Guido Alberto di Tancredi de’Conti Guidi di Porciano la 16.a parte de’beni e giurisdizioni appartenenti alle chiese del Bucine, di Galatrona, di Pogi, di Rendola e della Torre a Marcatale.
Finalmente i figli del suddetto Conte Guido Alberto per istrumento degli 11 febbrajo 1327 per fiorini 800 d'oro rinunziarono ai loro diritti sopra i castelli del Bucine, Caposelvi, Galatrona, Mercatale, Pogi, Torre, Rendola e Tentennano che gli appartenevano in Val d'Ambra; comecchè cotesto contratto venisse annullato da un altro istrumento rogato in Bucine lì 12 giugno dello stesso anno 1327, finché i popoli del viscontado di Val d'Ambra de 'conti Guidi si ribellarono al Comune di Arezzo, allorquando il conte Zaffiro di Porciano con atto del 25 luglio 1336 diede il suo assenso alla rivolta, ed alla risoluzione presa da quei vassalli di sottoporsi alla Repubblica Fiorentina (Opera citata). – Dondechè tutta la contrada di Val d'Ambra nel 1338 venne incorporata al contado di Firenze, del quale il popolo di Pogi seguitò d'allora in poi la sorte. – Vedere AMBRA (VISCONTADO IN VAL D’).
La parrocchia di S. Donato a Pogi, o Poggi, è di collazione alternativamente del Principe e della famiglia Ricasoli di Firenze.
Essa nel 1833 contava una popolazione di 296 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 479.