PONTE ALLE TAVERNE D’ARBIA
– Vedere TAVERNE D’ARBIA.
PONTE A TRESSA in Val d' Arbia. – Da questo ponte situato sul torr. Tressa prese e conserva il nome una chiesa plebana (S. Michele , ora la Madonna di Tressa , o del Ponte a Tressa) nella Comunità, delle Masse S.
Martino, Giurisdizione Dioc., Compartimento e circa 5 migl. a scirocco di Siena.
Il Ponte a Tressa fu rammentato dal Burchiello in uno dei suoi sonetti berneschi, che incomincia: Frati Agostini, il Cuoco e la Badessa La chiesa plebana di S. Angelo al Ponte a Tressa è nominata tra quelle della diocesi saneae in una bolla del Pont. Clemente III diretta nel 20 aprile 1189 a Bono vescovo di Siena. – La stessa chiesa di S. Angelo fu rifabbricata nel 1422 a spese del Comune di Siena sulla via postale romana alla confluenza della Tressa in Arbia.
Cotesta parrocchiale aveva in origine nel luogo della canonica un ospedale per i pellegrini edificato nel 1215.
Attualmente suol chiamarsi la chiesa della Madonna del Ponte a Tressa perché la plebana di S. Michele fu trasferita nel vicino oratorio della confraternita di S.
Maria, detta la Madonna del Ponte.
A questa stessa parrocchiale fu raccomandata porzione della cura di S. Pietro d’Arbiola soppressa con decreto arcivescovile del 27 aprile 1789 che divise il suo popolo fra le cure di Cuna e di Tressa.
La chiesa di S. Angelo in S. Maria del Ponte a Tressa conta qualche buona pittura, tra le quali due quadri nella cappella a destra coloriti dal Cav. Francesco Vanni. La tela dell’altar maggiore è opera del Rustici; il Petrazzi dipinse nell'arco della tribuna la coronazione di Maria Vergine, che il Padre della Valle giudicò del Salimbeni.
Sotto all’arco sono delle tele condotte da Annibale Mazzuoli; il quadro del Crocifisso nella cappella a sinistra è di Rutilio; altri quadri laterali furono dipinti dal Volpi.
Nella sagrestia è la B. V. del Rosario opera ragguardevole del Beccafumi. – (ETTORE ROMAGNOLI, Cenni artistici di Siena e suoi suburbj.) La parrocchia plebana di S. Michele in S. Maria al Ponte a Tressa nel 1833 contava 247 abitanti.
PONTE A TRESSA in Val d' Arbia. – Da questo ponte situato sul torr. Tressa prese e conserva il nome una chiesa plebana (S. Michele , ora la Madonna di Tressa , o del Ponte a Tressa) nella Comunità, delle Masse S.
Martino, Giurisdizione Dioc., Compartimento e circa 5 migl. a scirocco di Siena.
Il Ponte a Tressa fu rammentato dal Burchiello in uno dei suoi sonetti berneschi, che incomincia: Frati Agostini, il Cuoco e la Badessa La chiesa plebana di S. Angelo al Ponte a Tressa è nominata tra quelle della diocesi saneae in una bolla del Pont. Clemente III diretta nel 20 aprile 1189 a Bono vescovo di Siena. – La stessa chiesa di S. Angelo fu rifabbricata nel 1422 a spese del Comune di Siena sulla via postale romana alla confluenza della Tressa in Arbia.
Cotesta parrocchiale aveva in origine nel luogo della canonica un ospedale per i pellegrini edificato nel 1215.
Attualmente suol chiamarsi la chiesa della Madonna del Ponte a Tressa perché la plebana di S. Michele fu trasferita nel vicino oratorio della confraternita di S.
Maria, detta la Madonna del Ponte.
A questa stessa parrocchiale fu raccomandata porzione della cura di S. Pietro d’Arbiola soppressa con decreto arcivescovile del 27 aprile 1789 che divise il suo popolo fra le cure di Cuna e di Tressa.
La chiesa di S. Angelo in S. Maria del Ponte a Tressa conta qualche buona pittura, tra le quali due quadri nella cappella a destra coloriti dal Cav. Francesco Vanni. La tela dell’altar maggiore è opera del Rustici; il Petrazzi dipinse nell'arco della tribuna la coronazione di Maria Vergine, che il Padre della Valle giudicò del Salimbeni.
Sotto all’arco sono delle tele condotte da Annibale Mazzuoli; il quadro del Crocifisso nella cappella a sinistra è di Rutilio; altri quadri laterali furono dipinti dal Volpi.
Nella sagrestia è la B. V. del Rosario opera ragguardevole del Beccafumi. – (ETTORE ROMAGNOLI, Cenni artistici di Siena e suoi suburbj.) La parrocchia plebana di S. Michele in S. Maria al Ponte a Tressa nel 1833 contava 247 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 525.
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