PORTO DI MEZZO
già MEZZANA SOTTO SIGNA nel Val d’Arno fiorentino.
– Borgata attraversata dalla strada regia pisana nella parrocchia di S. Martino a Gangalandi, Comunità Giurisdizione e quasi due miglia a ponente della Lastra a Signa, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sulla ripa sinistra del fiume Arno presso cui un dì le acque formavano bosarno, lasciando in mezzo un isolotto, genericamente appellato Mezzana, siccome fu avvisato all'Articolo MEZZANA Vol. III, pag. 200.
Ebbe nome perciò cotesta borgata di primo di borgo ossia di villa Mezzana e più tardi di porto di sotto per differenziare il vicino scalo sull'Arno de navicelli che andavano e venivano da Pisa, da quello del porto di Signa, che si disse porto maggiore.
A prova di un tal vero mi si offrono due documenti appartenuti alla badia di Settimo, il primo del dì 11 marzo 1336 riguardante un compromesso fatto in Gangalandi fra Lotto di Paganuccio di Firenze e la badia e monaci di Settimo nella persona di Tommaso di Corsino Corsini, pur esso fiorentino, eletto in arbitro in causa di un porto edificato da Lotto di Paganello testè nominato in un suo terreno nella villa di Mezzana . L'altro è un istrumento rogato in Firenze lì 25 settembre del 1443 dal notaro Niccolò del fu maestro Pietro di Michele Puccinelli da Pescia, mercè del quale Andreotto del fu Gherardo Agliata di Pisa, come procuratore d(Jacopo del fu Filippo Agliata abitante in Palermo, vendè alla badia di Settimo la quarta parte de’proventi di una casa posta nella Comunità di Gangalandi in luogo detto porto di sotto, ed i proventi di altra casa situata nel Porto maggiore, per il prezzo di cento fiorini d'oro. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Castello).
Risiede sulla ripa sinistra del fiume Arno presso cui un dì le acque formavano bosarno, lasciando in mezzo un isolotto, genericamente appellato Mezzana, siccome fu avvisato all'Articolo MEZZANA Vol. III, pag. 200.
Ebbe nome perciò cotesta borgata di primo di borgo ossia di villa Mezzana e più tardi di porto di sotto per differenziare il vicino scalo sull'Arno de navicelli che andavano e venivano da Pisa, da quello del porto di Signa, che si disse porto maggiore.
A prova di un tal vero mi si offrono due documenti appartenuti alla badia di Settimo, il primo del dì 11 marzo 1336 riguardante un compromesso fatto in Gangalandi fra Lotto di Paganuccio di Firenze e la badia e monaci di Settimo nella persona di Tommaso di Corsino Corsini, pur esso fiorentino, eletto in arbitro in causa di un porto edificato da Lotto di Paganello testè nominato in un suo terreno nella villa di Mezzana . L'altro è un istrumento rogato in Firenze lì 25 settembre del 1443 dal notaro Niccolò del fu maestro Pietro di Michele Puccinelli da Pescia, mercè del quale Andreotto del fu Gherardo Agliata di Pisa, come procuratore d(Jacopo del fu Filippo Agliata abitante in Palermo, vendè alla badia di Settimo la quarta parte de’proventi di una casa posta nella Comunità di Gangalandi in luogo detto porto di sotto, ed i proventi di altra casa situata nel Porto maggiore, per il prezzo di cento fiorini d'oro. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Castello).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 611.
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