PRUGNANO, o SANPRUGNANO DI ROSANO
nel Val d’Arno sopra Firenze.
– Casale con chiesa parrocchiale (S. Martino) nel piviere di S. Lorenzo a Miransù, Comunità di Rignano, Giurisdizione del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Risiede nell’estreme pendici del monte che da Miransù scende a bagnarsi nell’Arno, sulla cui sponda sinistra esiste la chiesa di S. Martino a Prugnano, o Sanprugnano, la trovo in un atto pubblico del novembre 1083 appartenuto alle monache Camaldolensi di S. Pietro a Luco.
Questa chiesa è da antichissimo giuspadronato delle monache di Rosano, per quanto non senza qualche contrasto oppostogli dal pievano di Miransù, siccome apparisce da una carta del 29 gennajo 1233. – Anco un istrumento del 25 febbrajo 1275 prova lo stesso diritto a favore delle monache di Rosano, poichè in quel giorno donna Filippa abbadessa di quel Monastero come patrona della chiesa di S. Martino a Sanprugnano assieme con i popolani e col consenso delle sue monache investì di procura Guccio del fu Geremia per eleggere il rettore di detta chiesa allora vacante, ed infatti l’elezione seguì in Firenze, due giorni dopo.
Nel 1472 con atto pubblico del 13 aprile i popolani di S.
martino e Sanprugnano elessero sindaci per prestare il consenso all’unione che si propose di fare della suddetta chiesa di S. Martino a quella della SS. Annunziata del Monastero di Rosano; Alla quale unione prestò anche il suo consenso il parroco mediante opportuna rinunzia dell’8 luglio, anno 1472, fatta in mano di Guglielmo Becchi Vescovo di Fiesole, nell’atto che questo prelato univa la detta chiesa con i suoi beni a quella di Rosano e le Monache ne fanno prendere il possesso.
Finalmente confermò solennemente una tale unione il Pontefice Sisto IV con breve del 12 novembre 1473. – Vedere ROSANO, e SANPRUGNANO.
La parrocchia di S. Martino a Prugnano, o a San- Prugnano , nel 1833 aveva 331 abitanti.
Risiede nell’estreme pendici del monte che da Miransù scende a bagnarsi nell’Arno, sulla cui sponda sinistra esiste la chiesa di S. Martino a Prugnano, o Sanprugnano, la trovo in un atto pubblico del novembre 1083 appartenuto alle monache Camaldolensi di S. Pietro a Luco.
Questa chiesa è da antichissimo giuspadronato delle monache di Rosano, per quanto non senza qualche contrasto oppostogli dal pievano di Miransù, siccome apparisce da una carta del 29 gennajo 1233. – Anco un istrumento del 25 febbrajo 1275 prova lo stesso diritto a favore delle monache di Rosano, poichè in quel giorno donna Filippa abbadessa di quel Monastero come patrona della chiesa di S. Martino a Sanprugnano assieme con i popolani e col consenso delle sue monache investì di procura Guccio del fu Geremia per eleggere il rettore di detta chiesa allora vacante, ed infatti l’elezione seguì in Firenze, due giorni dopo.
Nel 1472 con atto pubblico del 13 aprile i popolani di S.
martino e Sanprugnano elessero sindaci per prestare il consenso all’unione che si propose di fare della suddetta chiesa di S. Martino a quella della SS. Annunziata del Monastero di Rosano; Alla quale unione prestò anche il suo consenso il parroco mediante opportuna rinunzia dell’8 luglio, anno 1472, fatta in mano di Guglielmo Becchi Vescovo di Fiesole, nell’atto che questo prelato univa la detta chiesa con i suoi beni a quella di Rosano e le Monache ne fanno prendere il possesso.
Finalmente confermò solennemente una tale unione il Pontefice Sisto IV con breve del 12 novembre 1473. – Vedere ROSANO, e SANPRUGNANO.
La parrocchia di S. Martino a Prugnano, o a San- Prugnano , nel 1833 aveva 331 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 676.
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