QUOSA, e MULINA DI QUOSA

nella Valle del Serchio.

– Villaggio e borgo con chiesa parrocchiale (S. Fabiano con l’annesso di S. Lucia a Lugnano) nel piviere di Pugnano, Comunità Giurisdizione e miglia toscane 2 e 1/2 a maestro de’bagni di S. Giuliano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Il borgo di Quosa, dov’è la sua chiesa, è attraversato dalla strada postale da Pisa a Lucca fra Rigoli e Pugnano, mentre sulla costa del vicino poggio donde scendono le acque del torrente omonimo risiede il villaggio disposto a scaleo e designato sotto nome di Mulina di Quosa , perché costassù esistono vari edifizj ad uso di mulini.
Fra le rimembranze più vetuste di questo luogo due se ne incontrano del 1082 e del 1099 fra le membrane dell’Archivio Capitolare di Pisa , la prima delle quali tratta di un livello di beni che possedevano in Quosa le monache di S. Giustina di Lucca, l’altra appella ad una donazione fatta ai canonici della Primaziale della metà del padronato della chiesa di S. Fabiano a Quosa.
In Lugnano poi ebbero podere fino dal mille i Signori Roncioni. –Vedere RIPAFRATTA.
Nel luogo di Quosa esisteva una torre fino dal secolo XII, corrispondente forse a quella ordinata doversi fare costà dal potestà e capitano del popolo di Pisa a tenore dello statuto pisano del 1286 (Rubr. I del Lib. IV).
Fra le ville signorili di Quosa grandiosa è quella di Scotto ora de’Principi Corsini.
La parrocchia di S. Fabiano alle Mulina di Quosa nel 1833 contava 818 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 704.