RAPALE
in Val d’Ambra.
– Casale già Castello con chiesa parrocchiale (S. Miniato) nel pievanato di Monte Benichi, Comunità e quasi 8 miglia toscane a ostro del Bucine, Giurisdizione di Montevarchi, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Risiede sul fianco settentrionale del monte di Palazzuolo alla sinistra della strada che scende in Val d’Ambra sopra un contrafforte alla cui base orientale scorre il torrente Lucignano, e dalla parte occidentale il fiumicello Ambra.
Cotesto castelletto di Rapale, da non confondersi con altro Rapale de’Marchesi del Monte S. Maria in ValTiberina, fu signoria de’conti Ubertini d’Arezzo, uno de’quali, il conte Biagio, per aver abbracciato le parti dell’Arcivescovo di Milano contro i Fiorentini, nel trattato di Sarzana del 1353 fu incluso, con i suoi consorti negli articoli della pace stessa, uno de’quali prescriveva che il conte Biagio degli Ubertini ed i suoi consorti potessero continuare a possedere i castelli di Palazzuolo e di Rapale in Val d’Ambra con tutti quei diritti che avevano su di essi anche innanzi la guerra del 1352. – Vedere PALAZZUOLO del Monte S. Savino.
Finalmente per nuova ribellione fatta dal Conte Pietro Ubertini, questi nel 1504 fu espulso dal castello di Rapale dalle genti della Repubblica Fiorentina, sicchè gli abitanti di esso unitamente a quelli di Ambra, di Pietraviva, di Sogna, della Badia a Ruoti e di Cornia, che erano allora vassalli de’conti Ubertini, furono ricevuti distrettuali del Comune di Firenze, la cui Signoria nel di 29 aprile di detto anno accordò loro alcune capitolazioni. – (ARCH.
DELLE RIFORMAG. DI FIR.) All’occasione però che scese in Toscana un esercito milanese comandato da Niccolò Piccinino, dopo aver liberato Lucca dall’assedio postovi dai Fiorentini, quelle genti penetrarono in Maremma e nel Senese, sicchè il governo di Siena, essendosi alleato coi nemici della Repubblica Fiorentina nell’agosto del 1431 ebbe il Castello di Rapale per trattato di un conestabile del regno di Napoli che vi era a guardia, che poi fu riconquistato dai Fiorentini nell’aprile dell’anno seguente. – (BUONINSEGNI, Istor. fior.) La parrocchia di S. Miniato a Rapale nel 1833 contava 267 abitanti.
Risiede sul fianco settentrionale del monte di Palazzuolo alla sinistra della strada che scende in Val d’Ambra sopra un contrafforte alla cui base orientale scorre il torrente Lucignano, e dalla parte occidentale il fiumicello Ambra.
Cotesto castelletto di Rapale, da non confondersi con altro Rapale de’Marchesi del Monte S. Maria in ValTiberina, fu signoria de’conti Ubertini d’Arezzo, uno de’quali, il conte Biagio, per aver abbracciato le parti dell’Arcivescovo di Milano contro i Fiorentini, nel trattato di Sarzana del 1353 fu incluso, con i suoi consorti negli articoli della pace stessa, uno de’quali prescriveva che il conte Biagio degli Ubertini ed i suoi consorti potessero continuare a possedere i castelli di Palazzuolo e di Rapale in Val d’Ambra con tutti quei diritti che avevano su di essi anche innanzi la guerra del 1352. – Vedere PALAZZUOLO del Monte S. Savino.
Finalmente per nuova ribellione fatta dal Conte Pietro Ubertini, questi nel 1504 fu espulso dal castello di Rapale dalle genti della Repubblica Fiorentina, sicchè gli abitanti di esso unitamente a quelli di Ambra, di Pietraviva, di Sogna, della Badia a Ruoti e di Cornia, che erano allora vassalli de’conti Ubertini, furono ricevuti distrettuali del Comune di Firenze, la cui Signoria nel di 29 aprile di detto anno accordò loro alcune capitolazioni. – (ARCH.
DELLE RIFORMAG. DI FIR.) All’occasione però che scese in Toscana un esercito milanese comandato da Niccolò Piccinino, dopo aver liberato Lucca dall’assedio postovi dai Fiorentini, quelle genti penetrarono in Maremma e nel Senese, sicchè il governo di Siena, essendosi alleato coi nemici della Repubblica Fiorentina nell’agosto del 1431 ebbe il Castello di Rapale per trattato di un conestabile del regno di Napoli che vi era a guardia, che poi fu riconquistato dai Fiorentini nell’aprile dell’anno seguente. – (BUONINSEGNI, Istor. fior.) La parrocchia di S. Miniato a Rapale nel 1833 contava 267 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 724.
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