RAZZUOLO in Val di Sieve

(Radiolum)

– Casale dove fu un’antica badia di Vallombrosani dedicata a S. Paolo, fondata da S. Giovanni Gualberto e più tardi trasportata nel castello di Ronta, nel cui popolo anco l’antica era compresa, piviere di S. Giovanni Maggiore, Comunità e Giurisdizione del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
II locale dove nel 1035 fu fondata la prima badia di S.
Paolo a Razzuolo, attualmente appellato alle Celle vecchie, trovasi sulla strada provinciale faentina presso al giogo che dà il nome al borguccio di Razzuolo posto fra i faggi che coronano la sommità di quell’Appennino, e circa 9 miglia toscane a settentrione- grecale del Borgo S.
Lorenzo capoluogo della Comunità.
Nel secolo passato cotesto Monastero con la chiesa fu riedificato dentro il castel di Ronta sotto lo stesso titolo di S. Paolo a Razzuolo; ma dopo la soppressione di quel claustro, per decreto arcivescovile del dì 8 aprile 1785, venne trasferita costà la cura di S. Michele a Ronta.
All’Articolo BADIA DI RAZZUOLO dissi che questo fu il terzo monastero edificato dal fondatore della Congregazione di Vallombrosa, e che alla stessa badia appartenne l’ospizio di S. Paolo a Pinti. – Vedere RONTA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 735.