RIPOLI nel Val d’Arno inferiore
– Casale e pieve antica (S. Leonardo a Ripoli) nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a libeccio di Cerreto Guidi, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Trovasi alla base meridionale de’colli che da Cerreto Guidi stendendosi verso Fucecchio, fra questa Terra e la villa di Gavena, presso la strada maestra tracciata sulla ripa destra dell’Arno fra il nuovo ponte di Bocca d’Elsa e appena un miglio a levante di Fucecchio.
In cotesto Ripoli innanzi il sec. X esisteva una chiesa plebana sotto l’invocazione di S. Pietro, la quale era già diruta nel 992. Ciò è dimostrato da un documento del 14 novembre 922 pubblicato nel T. IV. P. III. delle Memor.
Lucch. in cui trattasi dell’investitura data da Pietro vescovo di Lucca al prete Leone del fondamento della chiesa de’SS. Giovan Battista e Pietro posta in luogo detto ad Ripule, e dichiarando ch’era stata questa una delle pievi della diocesi lucchese. Con lo stesso atto si metteva quel prete al possesso delle chiese manuali di detta pieve con tutti i beni annessi, sia immobili come mobili e semoventi, servi e ancille a detta pieve di Ripoli appartenuti; a condizione che quando si fosse rifabbricato sui fondamenti della prima un’altra chiesa plebana, dovesse questa essere uffiziata dal rettore predetto e sottoposta ai vescovi di Lucca.
Io non saprei se dopo rifatta la chiesa di Ripoli, si dedicasse a S. Pietro, oppure a S. Leonardo, come ne’secoli più bassi trovasi intitolata l’attuale; né vi sono motivi sufficienti per dire, se a cotesta pieve, per quanto posta ne’confini di Creti, debba riferire un altro istrumento dell’Arch. Arc. di Lucca del 31 luglio 991, mercé cui il vescovo lucchese Gherardo allivellò a Ranieri e Fra Olmo figli di altro Fraolmo visconte di versilia la metà di tutti i beni e decime della pieve di S. Pietro situata nei confini di Calliani presso Creti (MEMOR. LUCCH.
T. V. P. III.). Dirò solamente, che nel 1406 era pievano commendatario della chiesa di S. Leonardo di Ripoli e dell’altra pure battesimale di S. Martino a Brozzi un mess.
Dino di Bartolommeo Pecori fiorentino, che fu anche canonico della cattedrale di Firenze, e che nel 1420 era pievano di S. Leonardo di Ripoli un altro canonico di S.
Maria del Fiore, cioè, Andrea d’Jacopo Vannozzi d’Empoli, fratello del celebre Francesco Vannozzi professore di giurisprudenza nello studio fiorentino.
La pieve di S. Leonardo a Ripoli nel 1260 era matrice delle chiese di S. Bartolommeo di Gavena (esistente) e di S. Stefano di Lontramo . Quest’ultima chiesa, da lunga mano perduta, è rammentata nell’estimo fatto dal Comune di Firenze nel 1266 per i danni cagionati dai Ghibellini durante i sei anni del loro dominio nel contado fiorentino, dalla qual gente furono distrutte 5 case nella villa di Calliano in Creti , popolo di S. Stefano, piviere di Ripoli.
– (P. ILDEFONS. Deliz. Degli Erud. T. VII.) La parrocchia plebana di S. Leonardo di Ripoli nel 1833 aveva 239 abitanti.
Trovasi alla base meridionale de’colli che da Cerreto Guidi stendendosi verso Fucecchio, fra questa Terra e la villa di Gavena, presso la strada maestra tracciata sulla ripa destra dell’Arno fra il nuovo ponte di Bocca d’Elsa e appena un miglio a levante di Fucecchio.
In cotesto Ripoli innanzi il sec. X esisteva una chiesa plebana sotto l’invocazione di S. Pietro, la quale era già diruta nel 992. Ciò è dimostrato da un documento del 14 novembre 922 pubblicato nel T. IV. P. III. delle Memor.
Lucch. in cui trattasi dell’investitura data da Pietro vescovo di Lucca al prete Leone del fondamento della chiesa de’SS. Giovan Battista e Pietro posta in luogo detto ad Ripule, e dichiarando ch’era stata questa una delle pievi della diocesi lucchese. Con lo stesso atto si metteva quel prete al possesso delle chiese manuali di detta pieve con tutti i beni annessi, sia immobili come mobili e semoventi, servi e ancille a detta pieve di Ripoli appartenuti; a condizione che quando si fosse rifabbricato sui fondamenti della prima un’altra chiesa plebana, dovesse questa essere uffiziata dal rettore predetto e sottoposta ai vescovi di Lucca.
Io non saprei se dopo rifatta la chiesa di Ripoli, si dedicasse a S. Pietro, oppure a S. Leonardo, come ne’secoli più bassi trovasi intitolata l’attuale; né vi sono motivi sufficienti per dire, se a cotesta pieve, per quanto posta ne’confini di Creti, debba riferire un altro istrumento dell’Arch. Arc. di Lucca del 31 luglio 991, mercé cui il vescovo lucchese Gherardo allivellò a Ranieri e Fra Olmo figli di altro Fraolmo visconte di versilia la metà di tutti i beni e decime della pieve di S. Pietro situata nei confini di Calliani presso Creti (MEMOR. LUCCH.
T. V. P. III.). Dirò solamente, che nel 1406 era pievano commendatario della chiesa di S. Leonardo di Ripoli e dell’altra pure battesimale di S. Martino a Brozzi un mess.
Dino di Bartolommeo Pecori fiorentino, che fu anche canonico della cattedrale di Firenze, e che nel 1420 era pievano di S. Leonardo di Ripoli un altro canonico di S.
Maria del Fiore, cioè, Andrea d’Jacopo Vannozzi d’Empoli, fratello del celebre Francesco Vannozzi professore di giurisprudenza nello studio fiorentino.
La pieve di S. Leonardo a Ripoli nel 1260 era matrice delle chiese di S. Bartolommeo di Gavena (esistente) e di S. Stefano di Lontramo . Quest’ultima chiesa, da lunga mano perduta, è rammentata nell’estimo fatto dal Comune di Firenze nel 1266 per i danni cagionati dai Ghibellini durante i sei anni del loro dominio nel contado fiorentino, dalla qual gente furono distrutte 5 case nella villa di Calliano in Creti , popolo di S. Stefano, piviere di Ripoli.
– (P. ILDEFONS. Deliz. Degli Erud. T. VII.) La parrocchia plebana di S. Leonardo di Ripoli nel 1833 aveva 239 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 776.
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