RISTONCHI, o RISTONCHIO

nel Val d’Arno sopra Firenze.

– Villaggio con chiesa parrocchiale (S. Egidio, cui fu annesso il popolo di S. Giorgio a Ristonchi) nel piviere, Comunità e circa un miglio toscano a levante di Pelago, Giurisdizione del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Risiede in poggio alla sinistra del torrente Vicano di Pelago fra Pelago, il castellare di Magnale ed il casale di Ferrano.
Acquistarono di buon ora signoria in Ristonchi i monaci della Vallombrosa ed i signori da Cuona, o Cogna di Pitania.
Infatti all’Articolo QUONA fu citato un documento del 27 novembre 1189, dal quale resulta che Alberto del fu Ildebrandino da Quona, possedeva beni anche nel distretto di Ristonchi. Aggiungasi una carta del 16 luglio 1226, con la quale Ruggieri d’Alberto da Quona fu eletto in visconte e vicario da don Benigno abbate di Vallombrosa pei castelli di Magnale, Ristonchi e Altomena; nei quali luoghi per atto del 16 aprile 1238 fu eletto in visconte dell’abbate don Valentino mess. Filippo da Quona. Le stesse nomine di visconti nei fratelli suddetti s’incontrano negli anni 1237, 1239, ecc. ecc.
Che in Ristonchi poi fosse una torre munita a guisa di rocca, lo avvisarono gli storici fiorentini all’anno 1248, dicendo che il Castello di Ristonchi fu uno dei luoghi di difesa dove i capi Guelfi espulsi allora da Firenze fissarono un punto di difesa contro i Ghibellini, i quali assistiti dalle truppe di Federigo II erano rimasti padroni del governo di quel Comune.
Arroga a ciò un altro istrumento del 13 luglio 1278, col quale gli uomini di S. Giorgio e di S. Egidio a Ristonchi, come patroni di dette chiese, riuniti in consiglio deliberarono di non eleggere alcun rettore delle medesime che non fosse sacerdote. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Vallombrosa).
Altre scritture della provenienza medesima ne avvisano, qualmente nel 1370 la Signoria di Firenze ordinò che i popoli di S. Ellero, di Montato, di Fontisterni ed altri ad essi vicini dovessero essere obbligati a custodire le fortezze, ossidano torri di Ristonchi, di Pitianuzza e di S.
Ellero. Quindi nel 1379 i popoli di Ristonchi per deliberazione del 25 marzo nominarono un sindaco ad oggetto di eleggere il castellano della rocca di Ristonchi.
La chiesa di S. Giorgio a Ristonchi nel 1299 era già stata unita all’altra di S. Egidio, la quale nel 1551 contava 259 abitanti, nel 1745 ne aveva soli 113, mentre nel 1833 noverava 153 persone.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 778.