ROGIO, o ROGGIO nella Valle inferiore del Serchio
– Due popoli della stessa vallecola percorsa dal torrente omonimo portano i vocaboli di Villa a Roggio, dei SS.
Michele e Caterina a Colognora ed al Costei di Val di Roggio, tutti nel piviere di Diecimo, (già Decimo) Comunità e Giurisdizione di Pescaglia, tes tè del Borgo, Diocesi e Ducato di Lucca.
La chiesa di S. Michele al Castel d i Roggio fu riunita da lungo tempo a quella di S. Caterina a Colognora in Val di Roggio, sebbene entrambe insieme alla Villa di Roggio costituiscano tre sezioni della stessa Comunità.
Ignoro se a questo Roggio, oppure ad altro luogo omonimo riferisca un istrumento dell’Arch. Arciv. Lucch. del 3 sett. 879, col quale il C. Ildebrando, fratello di Gere mia vescovo di Lucca e figlio di Eribrando, offrì alla cattedrale lucchese un podere ch'egli possedeva in Roggio. Appella bensì al Villaggio di Val di Roggio un altro documento della provenienza stessa, scritto in Lucca lì 20 luglio 995, nel quale si tratta dei fitto di tre case masserizie, o poderi posti in Falli, in Rogio e a Decimo presso Pastino lungo il rio Padogna. – (Memor, Lucch .
Vol. V. P. I/. e III.) Anche questa villa di Roggio nei secoli XII e XIII era tributaria della corte romana, siccome lo avvisano i registri di Cencio Carcerario, nei quali si rammenta nel contado lucchese la Terra in Pastino, le Masse e Terre in Rojo, in Convalli, in Decimo, ecc.
Questi luoghi medesimi con diploma dell'Imperatore Carlo IV del 12 maggio 1355 furono compresi nella contea di Coreglia concessa in feudo al lucchese Francesco Castracani. – Vedere COLOGNORA, e CASTEL DI VAL DI ROGGIO, DIECIMO E PESCAGLIA.
La parrocchia di S. Stefano alla Villa a Roggio nel 1832 contava 197 abitanti.
Michele e Caterina a Colognora ed al Costei di Val di Roggio, tutti nel piviere di Diecimo, (già Decimo) Comunità e Giurisdizione di Pescaglia, tes tè del Borgo, Diocesi e Ducato di Lucca.
La chiesa di S. Michele al Castel d i Roggio fu riunita da lungo tempo a quella di S. Caterina a Colognora in Val di Roggio, sebbene entrambe insieme alla Villa di Roggio costituiscano tre sezioni della stessa Comunità.
Ignoro se a questo Roggio, oppure ad altro luogo omonimo riferisca un istrumento dell’Arch. Arciv. Lucch. del 3 sett. 879, col quale il C. Ildebrando, fratello di Gere mia vescovo di Lucca e figlio di Eribrando, offrì alla cattedrale lucchese un podere ch'egli possedeva in Roggio. Appella bensì al Villaggio di Val di Roggio un altro documento della provenienza stessa, scritto in Lucca lì 20 luglio 995, nel quale si tratta dei fitto di tre case masserizie, o poderi posti in Falli, in Rogio e a Decimo presso Pastino lungo il rio Padogna. – (Memor, Lucch .
Vol. V. P. I/. e III.) Anche questa villa di Roggio nei secoli XII e XIII era tributaria della corte romana, siccome lo avvisano i registri di Cencio Carcerario, nei quali si rammenta nel contado lucchese la Terra in Pastino, le Masse e Terre in Rojo, in Convalli, in Decimo, ecc.
Questi luoghi medesimi con diploma dell'Imperatore Carlo IV del 12 maggio 1355 furono compresi nella contea di Coreglia concessa in feudo al lucchese Francesco Castracani. – Vedere COLOGNORA, e CASTEL DI VAL DI ROGGIO, DIECIMO E PESCAGLIA.
La parrocchia di S. Stefano alla Villa a Roggio nel 1832 contava 197 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 809.
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