RONA
nel Val d'Arno superiore.
– Casale con chiesa parrocchiale (S. Lorenzo) nel piviere d i Cascia, Comunità Giurisdizione e miglia 4 a levante di Reggello, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Trovasi sopra una balza che nasconde la base alla destra dell'Arno dove il fiume biforcando formava un’isola, o mezzule, pres so la strada provinciale Valdarnese e poco sopra la confluenza del torrente Chiesimone.
Fra le vecchie rimembranze di questo luogo mi si presenta una membrana della badia di S. Fedele a Strumi, o a Poppi, del dì 8 giugno 1100, nella quale si tratta della locazione di due pezzi di terra, che uno di essi posto in luogo detto Piscina presso la chiesa di S.
Angelo a Rona, l’altro sul Chiesimone: lo che indicherebbe che nel secolo XI una chiesa della villa di Rona era sotto l'invocazione di S. Michele. – (ARCH.
DIPL. FIOR. loc. cit.) Il popolo di Rona anticamente dipendeva dai conti Guidi insieme a quelli delle vicine villate di Petrojo e Monicoro.
In fatti nel 22 febbrajo del 1218 molti abitanti della parrocchia di Rona deposero che il castel di Viesca e le ville di Rona e Monacoro appartenevano ai figli del conte Guido Guerra, e che quei vassalli da 35 anni indietro facevano costà le fosse, le chiudende e le sentinelle oltre l'annuo tributo che a titolo di servitù essi pagavano al conte Guido Guerra, consistente in 4 moggia di grano per ricompensa della loro difesa. – (ARCH. DELLE RIFORMAG. DI FIR.) Dell'isola poi di Rona sull’Arno è fatta menzione in una carta del 1 settembre 1222 mercé cui Guidalotto da Figline, stando nel Castello di Cascia, donò alla Badia di Vallomb rosa due pezzi di terra situati nell'Isola di Rona. - (ARCH. DIPL. FIOR Carte della badia di Vallombrosa).
Attualmente la villa di Monacoro compresa nel popolo di Rona spetta alla nobil famiglia Testa. – Vedere Viesca.
La parrocchia di S. Lorenzo a Rona nel 1833 contava 182 abitanti.
Trovasi sopra una balza che nasconde la base alla destra dell'Arno dove il fiume biforcando formava un’isola, o mezzule, pres so la strada provinciale Valdarnese e poco sopra la confluenza del torrente Chiesimone.
Fra le vecchie rimembranze di questo luogo mi si presenta una membrana della badia di S. Fedele a Strumi, o a Poppi, del dì 8 giugno 1100, nella quale si tratta della locazione di due pezzi di terra, che uno di essi posto in luogo detto Piscina presso la chiesa di S.
Angelo a Rona, l’altro sul Chiesimone: lo che indicherebbe che nel secolo XI una chiesa della villa di Rona era sotto l'invocazione di S. Michele. – (ARCH.
DIPL. FIOR. loc. cit.) Il popolo di Rona anticamente dipendeva dai conti Guidi insieme a quelli delle vicine villate di Petrojo e Monicoro.
In fatti nel 22 febbrajo del 1218 molti abitanti della parrocchia di Rona deposero che il castel di Viesca e le ville di Rona e Monacoro appartenevano ai figli del conte Guido Guerra, e che quei vassalli da 35 anni indietro facevano costà le fosse, le chiudende e le sentinelle oltre l'annuo tributo che a titolo di servitù essi pagavano al conte Guido Guerra, consistente in 4 moggia di grano per ricompensa della loro difesa. – (ARCH. DELLE RIFORMAG. DI FIR.) Dell'isola poi di Rona sull’Arno è fatta menzione in una carta del 1 settembre 1222 mercé cui Guidalotto da Figline, stando nel Castello di Cascia, donò alla Badia di Vallomb rosa due pezzi di terra situati nell'Isola di Rona. - (ARCH. DIPL. FIOR Carte della badia di Vallombrosa).
Attualmente la villa di Monacoro compresa nel popolo di Rona spetta alla nobil famiglia Testa. – Vedere Viesca.
La parrocchia di S. Lorenzo a Rona nel 1833 contava 182 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1841, Volume IV, p. 815.
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