SALVIANO, e SALVIANO MAGGIORE
nel Littorale di Livorno.
– Contrada con chiesa plebana (S. Martino) cui fu annessa la pieve di S. Andrea a Limone nella Comunità, Giurisdizione Diocesi e quasi due miglia toscane a scirocco di Livorno, Compartimento di Pisa.
Risiede in pianura lungo la ripa sinistra del Rio, o Rivo Maggiore, sulla strada che dalla barriera di Porta Maremmana di Livorno sale ed attraversa i Monti Livornesi, passando fra l'estrema base occidentale del Monte Nero e la meridionale delle colline che propagansi da Val Benedetta verso la tenuta di Limone, per riunirsi sullaTora alla Via Emilia.
Una delle prime notizie di cotesta località di Salviano nel distretto di Porto Pisano fu indicata da un istrumento dell'Archivio Arcivescovile Pisano del 15 maggio 949 riportato dal Muratori nel T. III delle sue Ant. M. Aevi.
Che la villa predetta di Salviano nel secolo decimo fosse compresn nel pievanato di Limone lo indicai all'Art.
LIMONE, sull’appoggio di un istrumento del 4 agosto 1006, pubblicato pur esso dal Muratori. – (Oper. cit.) E che una chiesa dedicata a S. Andrea nel secolo susseguente fosse compresa nei confini di Salviano lo dichiarava un altro istrumento del 1102 citato dal Targioni alla pagina 239 del T. II de'suoi Viaggi.
Anche cotesto Salviano ebbe nome di castello da una casa torrita, che uno di quei signori nel 1182 per la sua parte donò al Monastero di S. Giorgio nell'Isola di Gorgona.
In quanto ai marchesi di Massa e di Livorno, all'Art.
LIVORNO, rammentai un contratto del 9 gennajo 1244 rogato in Pisa, col quale Guglielmo del fu Andrea Marchese di Massa Lunense in nome proprio, non che per interesse del di lui fratello Marchese Alberto e del Marchese Corrado suo consorte, affittò all'abbate Martino per il suo Monastero di S. Michele in Borgo di Pisa un pezzo di terra posto dentro i confini di Salviano, distretto di Livorno, in luogo appellato Via Cava e Scopaja , con l'obbligo di pagargli l’annuo fitto di sei denari pisani.
Infatti i marchesi di Massa a quella età possedevano nel distretto di Salviano de’beni di suolo con diritto di pastura; lo chè dava a conoscere il Targioni nell'opera suddetta, dove pubblicò l'estratto di un processo compilato nel 1485 sul diritto del pascolo di Montenero e di Salviano allora controverso fra la Comunità di Livorno ed alcuni eredi dei marchesi di Massa e di Corsica. – I quali terreni a pascolo erano circoscritti fra il Rivo Maggiare, il torrente dell' Ardenza , il mare Mediterraneo, Rondinaja , Perticaja , ecc.
La chiesa però di S. Martino a Salviano nel 1277 non era più addetta nè dipendente dal piviere di Limone, sibbene da quello di S. Paolo all’Ardenza , e tale si conservava anche nel 1372, siccome appariece da due registri delle chiese della diocesi pisana pubblicati dal Pad. Mattei nella sua Storia ecclesiastica pisana.
Il territorio deìlla pieve attuale di S. Matteo a Salviano è sparso di molte ville signorili; e sebbene la sua pieve non abbia parrocchie succursali, essa abbraccia quasi tutto il distretto dell’antica pieve di Limone. – Vedere ARDENZA e LIMONE.
La popolazione della pieve di S. Martino a Salviano nel 1833 ascendeva a 10420 abitanti. – Vedere LIVORNO Vol. III pagina 789.
Risiede in pianura lungo la ripa sinistra del Rio, o Rivo Maggiore, sulla strada che dalla barriera di Porta Maremmana di Livorno sale ed attraversa i Monti Livornesi, passando fra l'estrema base occidentale del Monte Nero e la meridionale delle colline che propagansi da Val Benedetta verso la tenuta di Limone, per riunirsi sullaTora alla Via Emilia.
Una delle prime notizie di cotesta località di Salviano nel distretto di Porto Pisano fu indicata da un istrumento dell'Archivio Arcivescovile Pisano del 15 maggio 949 riportato dal Muratori nel T. III delle sue Ant. M. Aevi.
Che la villa predetta di Salviano nel secolo decimo fosse compresn nel pievanato di Limone lo indicai all'Art.
LIMONE, sull’appoggio di un istrumento del 4 agosto 1006, pubblicato pur esso dal Muratori. – (Oper. cit.) E che una chiesa dedicata a S. Andrea nel secolo susseguente fosse compresa nei confini di Salviano lo dichiarava un altro istrumento del 1102 citato dal Targioni alla pagina 239 del T. II de'suoi Viaggi.
Anche cotesto Salviano ebbe nome di castello da una casa torrita, che uno di quei signori nel 1182 per la sua parte donò al Monastero di S. Giorgio nell'Isola di Gorgona.
In quanto ai marchesi di Massa e di Livorno, all'Art.
LIVORNO, rammentai un contratto del 9 gennajo 1244 rogato in Pisa, col quale Guglielmo del fu Andrea Marchese di Massa Lunense in nome proprio, non che per interesse del di lui fratello Marchese Alberto e del Marchese Corrado suo consorte, affittò all'abbate Martino per il suo Monastero di S. Michele in Borgo di Pisa un pezzo di terra posto dentro i confini di Salviano, distretto di Livorno, in luogo appellato Via Cava e Scopaja , con l'obbligo di pagargli l’annuo fitto di sei denari pisani.
Infatti i marchesi di Massa a quella età possedevano nel distretto di Salviano de’beni di suolo con diritto di pastura; lo chè dava a conoscere il Targioni nell'opera suddetta, dove pubblicò l'estratto di un processo compilato nel 1485 sul diritto del pascolo di Montenero e di Salviano allora controverso fra la Comunità di Livorno ed alcuni eredi dei marchesi di Massa e di Corsica. – I quali terreni a pascolo erano circoscritti fra il Rivo Maggiare, il torrente dell' Ardenza , il mare Mediterraneo, Rondinaja , Perticaja , ecc.
La chiesa però di S. Martino a Salviano nel 1277 non era più addetta nè dipendente dal piviere di Limone, sibbene da quello di S. Paolo all’Ardenza , e tale si conservava anche nel 1372, siccome appariece da due registri delle chiese della diocesi pisana pubblicati dal Pad. Mattei nella sua Storia ecclesiastica pisana.
Il territorio deìlla pieve attuale di S. Matteo a Salviano è sparso di molte ville signorili; e sebbene la sua pieve non abbia parrocchie succursali, essa abbraccia quasi tutto il distretto dell’antica pieve di Limone. – Vedere ARDENZA e LIMONE.
La popolazione della pieve di S. Martino a Salviano nel 1833 ascendeva a 10420 abitanti. – Vedere LIVORNO Vol. III pagina 789.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 12.
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