SANTO PIETRO
in Val d' Era.
– Villaggio che porta il nome stesso della sua chiesa parrocchiale prepositura (S. Pietro a Santo Pietro) nella Comunità e circa un miglio toscano a ostro libeccio di Capannoli, Giurisdizione di Pontedera, Diocesi di Samminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
E un villaggio sparso di deliziose case signorili, con giardini e poderi annessi, che risiede nel ripiano superiore di una collina tufacea alla sinistra del fiume Era posta al suo levante sulla destra della Cascina che resta al suo ponente lungo la strada rotabile chiesa da Capannoli per Santo Pietro percorre il dorso di quelle colline; la qual via guida a Morrona ed a Terricciola, mentre un altro tronco della medesima conduce per la villa di S. Marco sulla Cascina, la cui fiumana altra- versa per unirsi alla strada maestra che porta a Lari e ai Bagni a Acqua, o di Casciana.
Sebbene il Villaggio di Santo Pietro non abbia indizio di essere stato una volta circondato da mura castellane, contuttociò nei tempi addietro fu appellato castello, forse da una rocca che si suppone esistita nella parte più alta del paese in luogo appellato la castellina, ed il cui perimetro credesi attualmente ridotto ad uso di giardino di una casa di delizia.
In quanto alla chiesa di Santo Pietro essa corrisponde alla parrocchia di S. Pietro a Sovilliana dell'antico piviere di questo nome, di cui comparisce la prima, ossia prioria, nel catalogo del 1260 delle chiese appartenute alla diocesi lucchese.
Uno poi dei documenti più vetusti che rammentino il castel di Santo Pietro può dirsi che sia un istrumento pubblico del 12 novembre 1192 (stile comune), rogato infra Castellum Sancti Petri, in casa di due coniugi, i quali alienarono alcune loro terre poste ne' confini di Camugliano. – (MARITI, Odeporico delle Colline Pisane Ms. nella Riccardiana.) Allora Santo Pietro nell' ecclesiastico dipendeva dal vescovo di Lucca, nel politico dal Comunità di Pisa; ma per vicende di guerra cadde più volte in potere, ora dei Lucchesi, ora de' Fiorentini. – La storia rammenta fra gli altri un fatto del 1289, quando le armi delle Repubblica Fiorentina e Lucch. occuparono Santo Pietro, sebbene nel 1290 fosse loro ritolto dai Pisani. Lo riconquistarono i Fiorentini nel 1362 ed alternativamente lo riebbero i Pisani; ma nel 1406 finalmente pervenne insieme con gli altri paesi della Val d'Era in potere della Repubblica Fiorentina. Allora gli uomini di Santo Pietro con altri popoli della Comunità di Palaja nel 13 ottobre di detto anno ottennero alcune capitolazioni, in cui eravi l'obbligo per il Comune di Santo Pietro di mandare ogni anno a Firenze per la festa di S. Gio. Battista un palio del valore di sei fiorini d' oro.
Sotto il dominio pisano questo villaggio e popolo rispetto al politico dipendeva dal capitano della Val d' Era; ma nei statuti comunitativi dati dai Fiorentini ai paesi conquistati sopra i Pisani Santo Pietro venne assegnato pel criminale al vicario delle Colline inferiori, avente residenza in Peccioli, e in quanto al civile al potestà di Ponsacco sino a che sotto il governo Mediceo cotesto paese fu compreso nel vicariato di Lari, Com. e potesteria di Palaja.
Attualmente nel civile come nel criminale il popolo di Santo Pietro è sottoposto al vicario R. di Pontedera, e per l’amministrativo alla Comunità di Capannoli staccata nel 1810 da quella di Palaja.
La casa dei signori del Torto in Pisa situata nel fianco settentrionale della collina di Santo Pietro, e nel popolo stesso, appartenne alla famiglia Tronci; ed è fama che costà scrivesse gli Annali pisani ed altre sue opere il canonico Paolo Tronci che lasciò MSS. e alquanto imperfette.
La chiesa parrocchiale, ora prepositura di Santo Pietro, situata nella parte superiore della collina, è fabbricata di pietre quadrate appartenute forse a qualche altro edifizio più antico. – Essa fu consacrata nella terza domenica dopo Pasqua dell'anno 1715, cioè, 30 anni dopo aver ricevuto il battistero, quando furono uniti a cotesta parrocchiale i titoli della chiesa di S. Giorgio e S. Cristofano a Quarata, oltre quello della disfatta pieve di S. Marco a Sovigliana, comecché il locale dov'essa esisteva, attualmente ridotto ad uso di villa dei vescovi di Sanminiato, sia compreso nella parrocchia di Ceoli. – Vedere MARCO (VILLA DI S.) e SOVIGLIANA (PIEVE DI).
Il popolo di Santo Pietro confina a settentrione con Capannoli e Camugliano, a levante con quello di Casa Nuova, a grecale con Peccioli mediante l'Era; a ponente con Ceoli, e a ostro con la parrocchia di Sojana.
Dentro questo perimetro esistono varj casali e borghetti sotto i nomignoli di Pie di Villa, Belvedere, Corsica, Quarata, Vignuoli e Capanoli.
La prepositura di Santo Pietro è nel caposesto di Ponsacco, ma conta sempre come sue suffraganee le cure di Casa Nuova, di Sojana e di San Roffino.
La parrocchia di S. Pietro a Santo Pietro nel 1833 noverava 1050 abitanti.
E un villaggio sparso di deliziose case signorili, con giardini e poderi annessi, che risiede nel ripiano superiore di una collina tufacea alla sinistra del fiume Era posta al suo levante sulla destra della Cascina che resta al suo ponente lungo la strada rotabile chiesa da Capannoli per Santo Pietro percorre il dorso di quelle colline; la qual via guida a Morrona ed a Terricciola, mentre un altro tronco della medesima conduce per la villa di S. Marco sulla Cascina, la cui fiumana altra- versa per unirsi alla strada maestra che porta a Lari e ai Bagni a Acqua, o di Casciana.
Sebbene il Villaggio di Santo Pietro non abbia indizio di essere stato una volta circondato da mura castellane, contuttociò nei tempi addietro fu appellato castello, forse da una rocca che si suppone esistita nella parte più alta del paese in luogo appellato la castellina, ed il cui perimetro credesi attualmente ridotto ad uso di giardino di una casa di delizia.
In quanto alla chiesa di Santo Pietro essa corrisponde alla parrocchia di S. Pietro a Sovilliana dell'antico piviere di questo nome, di cui comparisce la prima, ossia prioria, nel catalogo del 1260 delle chiese appartenute alla diocesi lucchese.
Uno poi dei documenti più vetusti che rammentino il castel di Santo Pietro può dirsi che sia un istrumento pubblico del 12 novembre 1192 (stile comune), rogato infra Castellum Sancti Petri, in casa di due coniugi, i quali alienarono alcune loro terre poste ne' confini di Camugliano. – (MARITI, Odeporico delle Colline Pisane Ms. nella Riccardiana.) Allora Santo Pietro nell' ecclesiastico dipendeva dal vescovo di Lucca, nel politico dal Comunità di Pisa; ma per vicende di guerra cadde più volte in potere, ora dei Lucchesi, ora de' Fiorentini. – La storia rammenta fra gli altri un fatto del 1289, quando le armi delle Repubblica Fiorentina e Lucch. occuparono Santo Pietro, sebbene nel 1290 fosse loro ritolto dai Pisani. Lo riconquistarono i Fiorentini nel 1362 ed alternativamente lo riebbero i Pisani; ma nel 1406 finalmente pervenne insieme con gli altri paesi della Val d'Era in potere della Repubblica Fiorentina. Allora gli uomini di Santo Pietro con altri popoli della Comunità di Palaja nel 13 ottobre di detto anno ottennero alcune capitolazioni, in cui eravi l'obbligo per il Comune di Santo Pietro di mandare ogni anno a Firenze per la festa di S. Gio. Battista un palio del valore di sei fiorini d' oro.
Sotto il dominio pisano questo villaggio e popolo rispetto al politico dipendeva dal capitano della Val d' Era; ma nei statuti comunitativi dati dai Fiorentini ai paesi conquistati sopra i Pisani Santo Pietro venne assegnato pel criminale al vicario delle Colline inferiori, avente residenza in Peccioli, e in quanto al civile al potestà di Ponsacco sino a che sotto il governo Mediceo cotesto paese fu compreso nel vicariato di Lari, Com. e potesteria di Palaja.
Attualmente nel civile come nel criminale il popolo di Santo Pietro è sottoposto al vicario R. di Pontedera, e per l’amministrativo alla Comunità di Capannoli staccata nel 1810 da quella di Palaja.
La casa dei signori del Torto in Pisa situata nel fianco settentrionale della collina di Santo Pietro, e nel popolo stesso, appartenne alla famiglia Tronci; ed è fama che costà scrivesse gli Annali pisani ed altre sue opere il canonico Paolo Tronci che lasciò MSS. e alquanto imperfette.
La chiesa parrocchiale, ora prepositura di Santo Pietro, situata nella parte superiore della collina, è fabbricata di pietre quadrate appartenute forse a qualche altro edifizio più antico. – Essa fu consacrata nella terza domenica dopo Pasqua dell'anno 1715, cioè, 30 anni dopo aver ricevuto il battistero, quando furono uniti a cotesta parrocchiale i titoli della chiesa di S. Giorgio e S. Cristofano a Quarata, oltre quello della disfatta pieve di S. Marco a Sovigliana, comecché il locale dov'essa esisteva, attualmente ridotto ad uso di villa dei vescovi di Sanminiato, sia compreso nella parrocchia di Ceoli. – Vedere MARCO (VILLA DI S.) e SOVIGLIANA (PIEVE DI).
Il popolo di Santo Pietro confina a settentrione con Capannoli e Camugliano, a levante con quello di Casa Nuova, a grecale con Peccioli mediante l'Era; a ponente con Ceoli, e a ostro con la parrocchia di Sojana.
Dentro questo perimetro esistono varj casali e borghetti sotto i nomignoli di Pie di Villa, Belvedere, Corsica, Quarata, Vignuoli e Capanoli.
La prepositura di Santo Pietro è nel caposesto di Ponsacco, ma conta sempre come sue suffraganee le cure di Casa Nuova, di Sojana e di San Roffino.
La parrocchia di S. Pietro a Santo Pietro nel 1833 noverava 1050 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 170.
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