SERRA (PIEVE DI)

nella Val di Nievole.

– Pieve antica dedicata già a S. Leonardo, ora a Si Maria, con castellare nella Comunità e circa 6 miglia toscane a settentrione di Marliana, Giurisdizione e Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
È situata in monte sopra la ripa sinistra della Pescia Maggiore, o Pescia di Pescia, al cui ponente scorre il torrente della Pesciola di Vellano suo tributario.
Se mal non mi appongo, credo questo il casale appellato una volta delle Pescia, nel qual luogo fino dal secolo decimo possedevano case e terreni i conti Cadolingi di Fucecchio; costà dove nel 12 novembre dell' anno 944 fu rogato un istrumento riportato dal P.
Zaccaria ne' suoi Anecdota Pistor. rogato in loco Piscia majore. Fu probabilmente scritto nello stesso luogo sotto l’anno 963 Un altro istrumento, col quale furono donati dei beni alla cattedrale di S. Zeno di Pistoja dal conte Cadolo figlio del fu C. Cunerado nel tempo ch'egli abitava apud casa et curte nostra sita Piscia (cioè sul fiume) fudicaria pistoriensi . – (CAMICI, dei March. di Toscana T. I.).
Comunque sia, fatto è che in Serra, e sulla Pescia Maggiore, i vescovi di Pistoja possedevano due corti, confermate loro nel 997 dall’Imperatore Ottone III e da altri imperatori e pontefici de' secoli successivi.
I conti poi di Capraja derivati dalla famiglia Cadolingia continuarono anche nei tempi posteriori a signoreggiare non solo nel casale di Serra , ma ancora a godere del giuspadronato della sua pieve.
Era della stessa prosapia il C. Guido Burgundione, il quale nel 1181, come signore di Serra , di Monsummano , e della Verruca sopra Massa e Cozzale, strinse alleanza col Comune di Lucca, promettendo di consegnare a quel governo i detti castelli quando i Lucchesi ne avessero bisogno all’occasione di guerre contro i Pistojesi. – (PTOLOM. LUCENS. Annal.) Rispetto poi al giuspadronato della Pieve di Serra mi si offre un istrumento del 16 febbrajo 1243 relativo ad una protesta fatta dal pievano della chiesa predetta, all’occasione di una lite vertente tra i Lambardi di Montecatini e gli uomini della Comunità d’Ivajo (Avaglio?) del piviere di Serra , per motivo del giuspadronato della loro chiesa. Inoltre con istrumento del giorno 12 luglio 1329, rogato in Marliana, fu fatta transazione tra il pievano di Serra ed uno di Magliana per l’accomodamento dei loro interessi. – (ARCH.
DIPL. FIOR. Carte dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja ).
Non starò poi a rammentare una iscrizione romana, la cui lapida dicesi trovata nel 1750 in cotesti monti, e di là trasportata nel salone del palazzo comunaledi Pistoja, in cui si legge il nome di un M. Attilio Serano che dedicò un’edicola, o statua che fosse, a non so chi suo protettore (uomo o divinità) nella olimpiade 147, e alle calende di maggio. Imperocché sono talmente manifesti in quella lapida i caratteri di falsità da non permettere di credere che il casal della Serra prendesse il nome da quell’ideato M. Attilio Serano.
La pieve di S. Maria, già di S. Leonardo alla Serra, abbracciava tre chiese parrocchiali, cioè: S. Maria a Crespole; S. Miniato a Calamecca; S. Bartolommeo a Lanciole.
Nel 1833 la parrocchia di cotesta pieve contava 389 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 275.