SETTIMO (PIEVE DI S. GIULIANO A)
nel Val d’Arno fiorentino.
Pieve antica nella Comunità di Casellina e Torri, giurisdizione del Galluzzo, già della Lastra a Signa, Diocesi e Compartimento di Firenze, dalla qual città cotesta chiesa plebana dista quasi 5 miglia a ponente.
Risiede in mezzo ad una bella pianura presso la strada postale Livornese posta al suo ostro, e la ripa sinistra dell’Arno situata al suo settentrione, mentre trovasi al suo ponente il villaggio di S. Colombano e a levante la chiesa della soppressa Badia a Settimo.
La memoria più antica della chiesa battesimale di S.
Giuliano a Settimo fu indicata dall’Ughelli nella sua Italia Sacra , in Archiep. Flor., dove fu riportato un istrumento del 724, mercè cui il vescovo Specioso assegnò varie possessioni al capitolo della sua cattedrale, alcune delle quali erano comprese nel piviere di S. Giuliano a Settimo.
Allo stesso luogo appella un’altra carta del luglio 774 pubblicata dal Lami nei suoi Monum. Eccl. Flor. pag.
1416. La suddetta pieve di Settimo è rammentata di nuovo in una scrittura dell’agosto 866, già citata all’Art.
BORGO S. DONNINO, dalla quale apparirebbe che nel secolo IX la chiesa di S. Donnino a Brozzi fosse compresa non già nel piviere di S. Martino a Brozzi siccome si trova nell’XI, ma in quello di Oltrarno di S.
Giuliano a Settimo. Vedere BORGO S. DONNINO.
Assai più frequenti sono le memorie dei secoli susseguenti relative alla pieve di S. Giuliano a Settimo, molte delle quali spettano alle membrane appartenute alla vicina Badia a Settimo, fondata o piuttosto ridotta tale, nel principio del secolo XI dal conte Lotario figlio del Conte Cadolo, autore dei Cadolingi di Settimo e di Fucecchio, la qual prosapia ebbe anche il giuspadronato di questa pieve. Vedere ABAZIA DI SETTIMO.
La chiesa a tre navate è stata ingrandita dopo la metà del secolo XVIII e abbellita dal pievano di quel tempo Tommaso Gambassini mediante il concorso ed ajuti della nobile famiglia Mannelli sottentrata patrona della stessa pieve, e alla quale spettano le armi gentilizie poste nella sua facciata.
La pieve di S. Giuliano oltre agli annessi (il più antico dei quali fu forse S. Michele a Monte Cascioli) contava due altre parrocchie date alla pieve di Giogoli. Essa attualmente abbraccia 9 chiese filiali; cioè, 1. S. Stefano a Ugnano, prioria; 2. S. Colombano a Settimo , idem; 3. S.
Martino alla Palma , già priorato de’monaci Cistercensi, ora prioria inamovibile; 4. S. Romolo a Settimo , prioria; 5. S. Ilario a Settimo , detto alla Capannuccia , rettoria; 6.
S. Maria a Castagnetolo , con l’annesso di S. Andrea a Bagnolo , idem; 7. S. Pietro a Solicciano , idem; 8. S.
Maria a Montignano , idem; 9. S. Lorenzo a Settimo , traslocata nella chiesa che fu abbazia di S. Salvatore a Settimo , prioria.
Fra le maggiori ville signorili sparse nel popolo di cotesta pieve accennerò quella di Castel-Pulci ora de’marchesi Riccardi, dove era una cappella sotto il titolo di S. Jacopo, la quale sulla fine del secolo XVI fu data in benefizio a un familiare del Pontefice Alessandro VI. – (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
Anche la collina di Castel Pulci nei secoli più vicini al mille apparteneva ai Conti Cadolingi di Settimo e di Fucecchio come quelli che signoreggiavano nei castelletti di Mont’Orlando sopra Gangalandi e di Monte Cascioli vicino a Castel Pulci, di dove quei conti nel principio del secolo XII facevano guerra al popolo di Firenze. Vedere CASCIOLI (MONTE) e GANGALANDI.
Ciò che non è da tacersi è la notizia desunta da un istrumento dell’anno 1352, esistente nell’Archivio Diplomatico Fiorentino fra le carte del monastero di S.
Donato a Torri. Da quel documento pertanto si viene a scuoprire qualmente nel popolo di S. Giuliano a Settimo esiste un poggetto cui fu dato il nome di Monte Aguglione, dal quale luogo facilmente derivò il guelfissimo Baldo d’Aguglione che condannò Dante Alighieri nella pena capitale; talchè il sommo poeta collocò nell’Inferno i suoi giudici severi, Baldo e Morubaldini, segnalandoli entrambi in un verso della prima sua Cantica; cioè: Il villan d’Aguglion e quel da Signa Quindi all’Art. AGUGLIONE citai cotesto istrumento appartenuto al convento di S. Donato a Torri il quale consiste in un rogito scritto in Firenze il 28 novembre del 1352, in cui si tratta di alienare la metà di una casa posta nel popolo della pieve di S. Giuliano a Settimo in luogo appellato a piè del Monte Aguglione.
La Comunità del piviere di Settimo con deliberazione della Signoria di Firenze approvata dai collegj, nel 7 gennaio 1370 (stile comune), fu imposta per lire duemila, la metà della qual somma a carico della Comunità predetta e l’altra metà da pagarsi dai monaci della Badia a Settimo, per fortificare e circondare di mura il fabbricato di quella Badia, affinchè in tempo di guerra vi si potessero ritirare con le loro cose gli uomini e famiglie di quel piviere. Cotesta misura di difesa può servire a rettificare l’epoca ivi scolpita in una pietra di macigno, attualmente in gran parte logora, sotto l’arme del Comune di Firenze posta sull’ingresso del vecchio recinto di essa Badia.
Nel balzello imposto nel 1414 da Comune di Firenze sopra gli abitanti dello Stato vecchio, il piviere di S.
Giuliano a Settimo venne tassato come appresso: 1 Popolo della Pieve di S. Giuliano a Settimo Fiorini 40 2 Popolo della badia a Settimo Fiorini 32 3 Popolo di S. Stefano a Ugnano Fiorini 50 4 Popolo di S. Colombano a Settimo Fiorini 100 5 Popolo di S. Ilario a Settimo Fiorini 2 6 Popolo di S. Maria a Castagnolo Fiorini 1 7 Popolo di S. Romolo a Settimo Fiorini 14 8 Popolo di S. Bartolo in Tuto (ora sotto la pieve di S.
Alessandro a Giogoli) Fiorini 5 9 Popolo del priorato di S. Andrea a Mosciano (ora sotto la pieve di S. Alessandro a Giogoli) Fiorini 16 10 Popolo di S. Pietro a Solicciano Fiorini 6 11 Popolo di S. Maria a Mantignano Fiorini 28 12 Popolo di S. Martino alla Palma Fiorini 96 TOTALE Fiorini 390 Attualmente nel popolo di cotesta pieve esiste una fabbrica di cera eretta nel 1842 dal negoziante Anton- Maria Bertelli La popolazione della parrocchia di S. Giuliano a Settimo nell’anno 1833 ascende a 1850 abitanti.
Risiede in mezzo ad una bella pianura presso la strada postale Livornese posta al suo ostro, e la ripa sinistra dell’Arno situata al suo settentrione, mentre trovasi al suo ponente il villaggio di S. Colombano e a levante la chiesa della soppressa Badia a Settimo.
La memoria più antica della chiesa battesimale di S.
Giuliano a Settimo fu indicata dall’Ughelli nella sua Italia Sacra , in Archiep. Flor., dove fu riportato un istrumento del 724, mercè cui il vescovo Specioso assegnò varie possessioni al capitolo della sua cattedrale, alcune delle quali erano comprese nel piviere di S. Giuliano a Settimo.
Allo stesso luogo appella un’altra carta del luglio 774 pubblicata dal Lami nei suoi Monum. Eccl. Flor. pag.
1416. La suddetta pieve di Settimo è rammentata di nuovo in una scrittura dell’agosto 866, già citata all’Art.
BORGO S. DONNINO, dalla quale apparirebbe che nel secolo IX la chiesa di S. Donnino a Brozzi fosse compresa non già nel piviere di S. Martino a Brozzi siccome si trova nell’XI, ma in quello di Oltrarno di S.
Giuliano a Settimo. Vedere BORGO S. DONNINO.
Assai più frequenti sono le memorie dei secoli susseguenti relative alla pieve di S. Giuliano a Settimo, molte delle quali spettano alle membrane appartenute alla vicina Badia a Settimo, fondata o piuttosto ridotta tale, nel principio del secolo XI dal conte Lotario figlio del Conte Cadolo, autore dei Cadolingi di Settimo e di Fucecchio, la qual prosapia ebbe anche il giuspadronato di questa pieve. Vedere ABAZIA DI SETTIMO.
La chiesa a tre navate è stata ingrandita dopo la metà del secolo XVIII e abbellita dal pievano di quel tempo Tommaso Gambassini mediante il concorso ed ajuti della nobile famiglia Mannelli sottentrata patrona della stessa pieve, e alla quale spettano le armi gentilizie poste nella sua facciata.
La pieve di S. Giuliano oltre agli annessi (il più antico dei quali fu forse S. Michele a Monte Cascioli) contava due altre parrocchie date alla pieve di Giogoli. Essa attualmente abbraccia 9 chiese filiali; cioè, 1. S. Stefano a Ugnano, prioria; 2. S. Colombano a Settimo , idem; 3. S.
Martino alla Palma , già priorato de’monaci Cistercensi, ora prioria inamovibile; 4. S. Romolo a Settimo , prioria; 5. S. Ilario a Settimo , detto alla Capannuccia , rettoria; 6.
S. Maria a Castagnetolo , con l’annesso di S. Andrea a Bagnolo , idem; 7. S. Pietro a Solicciano , idem; 8. S.
Maria a Montignano , idem; 9. S. Lorenzo a Settimo , traslocata nella chiesa che fu abbazia di S. Salvatore a Settimo , prioria.
Fra le maggiori ville signorili sparse nel popolo di cotesta pieve accennerò quella di Castel-Pulci ora de’marchesi Riccardi, dove era una cappella sotto il titolo di S. Jacopo, la quale sulla fine del secolo XVI fu data in benefizio a un familiare del Pontefice Alessandro VI. – (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
Anche la collina di Castel Pulci nei secoli più vicini al mille apparteneva ai Conti Cadolingi di Settimo e di Fucecchio come quelli che signoreggiavano nei castelletti di Mont’Orlando sopra Gangalandi e di Monte Cascioli vicino a Castel Pulci, di dove quei conti nel principio del secolo XII facevano guerra al popolo di Firenze. Vedere CASCIOLI (MONTE) e GANGALANDI.
Ciò che non è da tacersi è la notizia desunta da un istrumento dell’anno 1352, esistente nell’Archivio Diplomatico Fiorentino fra le carte del monastero di S.
Donato a Torri. Da quel documento pertanto si viene a scuoprire qualmente nel popolo di S. Giuliano a Settimo esiste un poggetto cui fu dato il nome di Monte Aguglione, dal quale luogo facilmente derivò il guelfissimo Baldo d’Aguglione che condannò Dante Alighieri nella pena capitale; talchè il sommo poeta collocò nell’Inferno i suoi giudici severi, Baldo e Morubaldini, segnalandoli entrambi in un verso della prima sua Cantica; cioè: Il villan d’Aguglion e quel da Signa Quindi all’Art. AGUGLIONE citai cotesto istrumento appartenuto al convento di S. Donato a Torri il quale consiste in un rogito scritto in Firenze il 28 novembre del 1352, in cui si tratta di alienare la metà di una casa posta nel popolo della pieve di S. Giuliano a Settimo in luogo appellato a piè del Monte Aguglione.
La Comunità del piviere di Settimo con deliberazione della Signoria di Firenze approvata dai collegj, nel 7 gennaio 1370 (stile comune), fu imposta per lire duemila, la metà della qual somma a carico della Comunità predetta e l’altra metà da pagarsi dai monaci della Badia a Settimo, per fortificare e circondare di mura il fabbricato di quella Badia, affinchè in tempo di guerra vi si potessero ritirare con le loro cose gli uomini e famiglie di quel piviere. Cotesta misura di difesa può servire a rettificare l’epoca ivi scolpita in una pietra di macigno, attualmente in gran parte logora, sotto l’arme del Comune di Firenze posta sull’ingresso del vecchio recinto di essa Badia.
Nel balzello imposto nel 1414 da Comune di Firenze sopra gli abitanti dello Stato vecchio, il piviere di S.
Giuliano a Settimo venne tassato come appresso: 1 Popolo della Pieve di S. Giuliano a Settimo Fiorini 40 2 Popolo della badia a Settimo Fiorini 32 3 Popolo di S. Stefano a Ugnano Fiorini 50 4 Popolo di S. Colombano a Settimo Fiorini 100 5 Popolo di S. Ilario a Settimo Fiorini 2 6 Popolo di S. Maria a Castagnolo Fiorini 1 7 Popolo di S. Romolo a Settimo Fiorini 14 8 Popolo di S. Bartolo in Tuto (ora sotto la pieve di S.
Alessandro a Giogoli) Fiorini 5 9 Popolo del priorato di S. Andrea a Mosciano (ora sotto la pieve di S. Alessandro a Giogoli) Fiorini 16 10 Popolo di S. Pietro a Solicciano Fiorini 6 11 Popolo di S. Maria a Mantignano Fiorini 28 12 Popolo di S. Martino alla Palma Fiorini 96 TOTALE Fiorini 390 Attualmente nel popolo di cotesta pieve esiste una fabbrica di cera eretta nel 1842 dal negoziante Anton- Maria Bertelli La popolazione della parrocchia di S. Giuliano a Settimo nell’anno 1833 ascende a 1850 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 288.
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