TOPINA
(Tuopina) in Val d’Elsa.
– Tenuta con cascina nella parrocchia di Rencine, circa miglia toscane a libeccio della Castellina del Chianti, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Colle, già di Fiesole, Compartimento sanese.
Risiede nella vallecola percorsa dal torrente Gena in mezzo a praterie ridotte artificiali dall’agronomo fu Colonnello Ricci.
La prima memoria superstite di questo luogo credo sia quella di un atto del 13 marzo 1134 rogato nella pieve di S. Salvatore dell’Isola, col quale Ranieri vescovo di Siena concedeva all’abate e monaci della Badia dell’Isola, la metà dei diritti che aveva in Castiglione (Castiglioncello), in Pescina, in Topina ed in Cignano per l’annua responsione di dodici denari bolognesi. – (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte di S. Eugenio presso Siena).
La tenuta e vallecola di Topina sino dall’anno 1203 trovavasi sul confine tra il territorio fiorentino e quello sanese a tenore del lodo pronunziato nel giugno di quell’anno dagli arbitri, i quali assegnarono per uno dei limiti dei due contadi dalla parte del piviere di Liliano in comunità della Castellina i luoghi di Bibiano e di Rencine con la loro corte nella quale era compresa la Villa di Topina, e di la seguitando per il piano di Topina e Vignale ecc.
Più tardi la Repubblica di Siena investì di una parte de’suoi diritti sopra Castiglioncello e la Villa di Topina la nobil famiglia sanese de’Colombini, alla quale appartenne il B. Giovanni fondatore della congregazione dei Gesuati.
Risiede nella vallecola percorsa dal torrente Gena in mezzo a praterie ridotte artificiali dall’agronomo fu Colonnello Ricci.
La prima memoria superstite di questo luogo credo sia quella di un atto del 13 marzo 1134 rogato nella pieve di S. Salvatore dell’Isola, col quale Ranieri vescovo di Siena concedeva all’abate e monaci della Badia dell’Isola, la metà dei diritti che aveva in Castiglione (Castiglioncello), in Pescina, in Topina ed in Cignano per l’annua responsione di dodici denari bolognesi. – (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte di S. Eugenio presso Siena).
La tenuta e vallecola di Topina sino dall’anno 1203 trovavasi sul confine tra il territorio fiorentino e quello sanese a tenore del lodo pronunziato nel giugno di quell’anno dagli arbitri, i quali assegnarono per uno dei limiti dei due contadi dalla parte del piviere di Liliano in comunità della Castellina i luoghi di Bibiano e di Rencine con la loro corte nella quale era compresa la Villa di Topina, e di la seguitando per il piano di Topina e Vignale ecc.
Più tardi la Repubblica di Siena investì di una parte de’suoi diritti sopra Castiglioncello e la Villa di Topina la nobil famiglia sanese de’Colombini, alla quale appartenne il B. Giovanni fondatore della congregazione dei Gesuati.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 535.
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