TORRI (S. STEFANO A)

nel Val d’Arno sopra Firenze.

– Contrada con chiesa parrocchiale cui fu annesso da lunga mano il popolo di S. Bartolommeo a Musignano nel pievanato, Comunità e circa due miglia toscane a settentrione di Rignano, Giurisdizione del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Risiede in monte alla sinistra dell’Arno, sulla strada comunitativa che da Rosano per Volognano e Torri si dirige a Rignano.
Fu questo di Torri uno dei possessi dei signori da Quona e Volognano sino almeno dal secolo XII, siccome può dedursi da un istrumento del 26 luglio 1151 scritto in S.
Stefano a Torri esistente fra le pergamene della badia di Vallombrosa, nell’Archivio Diplomatico Fiorentino. – Altre due membrane del 28 maggio e 8 ottobre 1205 rammentano cotesto luogo di Torri con la chiesa di S.
Stefano nel piviere di Rignano (ivi).
Vi è da dubitare che riferissero ad un luogo nel popolo di S. Stefano a Torri, quando i due fratelli Ruggero e Filippo, figli del fu Alberto da Quona stando in Volognano, nel 6 giugno del 1226 alienarono alcuni beni di quei contorni all’abate Benigno di Vallombrosa (loc.
cit.) – Vedere QUONA.
La parrocchia di S. Stefano a Torri nel 1833 contava 443 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 547.