TRICOSTO , o AL TRICOSTO

nella Valle inferiore della Fiora.

– Piccolo Castello da lungo tempo distrutto nel distretto parrocchiale di Capalbio, Comunità Giurisdizione e tra le 9 e le 10 miglia toscane a levante di Orbetello, Diocesi di Soana, Compartimento di Grosseto.
Io pongo cotesta distanza fra il Tricosto ed Orbetello supponendo che il poggio di Monteti col sovrastante castellare detto la Castellaccia, e da taluni Capalbiaccio, fosse il poggio sul quale esisteva la rocca di Tricosto.
Cotesto Castellaccio pertanto è situato sulla sommità di un monticello circa due miglia a libeccio di Capalbio, ed altrettante a grecale dal Laghetto di S. Floriano e dalla via Aurelia, il quale Castellaccio sotto nome di Monteti fu descritto dal Santi nel T. II del suo viaggio per la Toscana meridionale, dove si legge quanto appresso: «Consiste Monteti in un’area piana circolare di circa 200 piedi di diametro, circondata da un muro di pietre senza cemento con terrapieno al di fuori come un bastione fatto a scarpa e contornato da un fosso ora ripieno. Cotesto bastione, largo alla base circa 29 piedi, è circondato da un altro bastioncello di terra lavorato esso pure a scarpa e che gira parimente intorno ad un secondo ripiano. A questo secondo bastioncello serve di base un terzo bastione di terra simile al secondo, per modo che dal terzo al primo bastione avvi la distanza di circa 76 piedi.
Nel primo più interno e superiore perimetro esistono le tracce di un ingresso, nei fianchi esterni del quale trovansi i fondamenti di due torrioni rotondi fabbricati anch’essi di pietra senza cemento. L’area interna di cotesto castellaccio è coperta di farnie, di aceri, di cornioli, di lambruschi e di altre piante selvatiche senza indizio alcuno di case.» Lo stesso santi nel salire sulla cima di Monteti scuoprì verso la parte superiore del monte dal lato di mezzodì e di tramontana copiose sorgenti di acqua potabile limpida e leggera, le quali disperdevansi per il poggio.
Lascerò la congettura che ne dedusse quel viaggiatore, e solamente avvertirò; che un castello appellato Al Tricosto fu compreso nella famosa donazione fatta alla Badia delle Tre Fontane, o ad Aquas Salvias, dell’Ansedonia e suo territorio, nel quale si trova specificato castrum Tricostricum, ecclesiam S. Fridiani (forse S. Floriani)cum lacu piccolo juxta cam posito ecc.
Le quali ultime parole sembra che debbano corrispondere al Laghetto di S. Floriano poco distante dal monte della castellaccia di Monteti e che io sospetto essere stato il Castello del Tricosto.
Dai monaci delle Tre fontane il Castello del Tricosto con Capalbio, l’Ansedonia, Orbetello e sue pertinenze, nel 1269, fu rilasciato in feudo al conte Ildebrandino, il Rosso, degli Aldobrandeschi di Soana, quindi nel 1286, e di nuovo nel 1303, fu rinnovato il feudo a favore della contessa Margherita unica figlia del suddetto conte Ildebrandino, la quale portò tutti i suoi feudi e giurisdizioni nella casa Orsini di Roma dove si maritò. – Vedere ORBETELLO e CAPALBIO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 599.