VALLE, VALLI, VALLONE, VALLECOLA, VALLICELLA ecc. ecc

– Tutti nomi attribuiti, o restati a varie contrade della Toscana, comecchè, geologicamente parlando, il vocabolo di Valle applicare si deve a quella catena di monti che circoscrive un lungo corso di acque tributario diretto nel mare (vero fiume ), qualificando per vallone una valle, che sebbene di lungo corso, la sua fiumana per altro non versa direttamente la acque nel mare, sivvero in qualcuno de’ fiumi reali, cui rendesi subalternae tributaria.
Distinguo pertanto per vallecole, o vallicelle tutte le valli mionri, o canali percorsi da piccoli fiumicelli, o da brevi torrenti, sia che si vuotino in altro fiume, sia ancora che si perdano direttamente nel mare.
Entrano pertanto nella prima classe, sulla destra costa dell’Appennino, le valli della Magra, del Serchio, dell’Arno, della Fine, della Cecina, della Cronia, della Pecora, dell’Ombrone sanese, dell’Albegna, della Fiora, la valle superiore della Paglia, e quella del Tevere.
Spettano alla stessa classe nella parte transappennina le valli superiori del Reno bolognese, del Santerno, del Senio, del Lamone, del Montone, dei Tre Bidenti riuniti, del Savio, della Marecchia e per corto tragitto le valli del Mateuro e della Foglia.
Entrano poi nella classe de’valloni, di qua dall’Appennino le così dette valli dell’Aulella, della Vara e di altre fiumane della Val di Magra; quelle delle tre Torrite, della Lima, del Corsonna ecc. tributarie del fiume Serchio, ecc.
– Si comprendono nella stessa serie, rispetto ai bacini dell’Arno, quelle dell’Archiano e del Corsalone, nel Valdarno Casentinese; della Chiana nel Valdarno aretino; dell’Ambra e del Ciofenna nel Valdarno superiore; della Sieve, Gieve, Bisenzio e dell’Ombrone pistojese nel Valdarno fiorentino; della Pesa, Elsa, Evola, Era e della Nievole nel Valdarno inferiore. – Anche la Valle orientale di Lucca, essendo tributaria del Lago di Bientina, mercé gli emissarj delle due Seresse e spetta al Val d’Arno inferiore, così la Val di Calci, mediante il torrente Zambra ecc. deve contemplarsi per vallone del Val d’Arno pisano.
– Dico lo stesso delle Val d’Arbia, Val di Merse, Val d’Asso, Val d’Orcia, e di tante altre fiumane che entrano nei varj bacini del fiume Ombrone sanese, mentre nella Romagna Granducale spettano alla classe dei valloni la Valle Acereta, quelle del Tramazzo, dell’Ibola, del Marzeno e della Samoggia, le cui acque sono tutte tributarie del fiume Lamone.
Per egual modo forma un vallone il Rabbi, la cui fiumana si vuota nel fiume Montone; e chiamo valle superiore de’ Tre Bidenti quella che si riunisce sopra Santa Sofia in un solo alveo davanti all’antica Badia di S. Maria in Cosmedin dell’Isola.
Rispetto alla Valle superiore del Tevere, riguardo per Valloni suoi tributarj quelli percorsi nel territorio Granducale dalle fiumane Singerna, Sovarta, Cerfone, ecc.
Considero pure come valloni quelli della Versilia, del Frigido, dell’Avenza , ecc. compresi nella Valle della Magra; della Tora e del Zannone nel Val d’Arno pisano ; quelli della Bruna e della Fossa n ella Valòle Grossetana dell’Ombrone sanese, e quello dell’Osa nella Valle dell’Albegna, comecchè coteste fiumane sbocchino quasi tutte direttamente ne l mare.
In quanto alle vallecole o vallicelle, comprendo in questo numero tutti i corsi d’acqua che dopo breve cammino si vuotano nel mare, o che influiscono in altri fiumi o fiumane. Tali sono fra i primi la Parmignola, il Baccatojo , il Camajore, il torrente Chioma , il fiumicello Alma, il Chiarone ecc. senza dire di tanti altri torrenti che col nome antico di fiumi, attualmente di canali, di fossi, di borri, di rivi, e simili, versano le loro acque nelle fiumane, o in qualche fiume reale.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 633.