VALLOMBROSA (MONTE DELLA )
– Questo monte di cui fanno parte quelli già denominati Tabora e Aquabella si eleva fra il Val d'Arno fiorentino e quello del Casentino avendo alla sua base meridionale il torrente dicano di S. Ellero , a maestro le sorgenti del dicano di Pelago ed il poggio della Croce vecchia di S .
Miniato in Alpe col monte della Consuma , mentre dalla parte di scirocco il monte di Secchieta si annesta con i gioghi più occidentali di Pratomagno.
Passato appena di mezzo miglio il vasto edifizio della Grancia vallombrosana di Paterno, di cui si fece parola al suo articolo, dopo avere osteggiato di costà la base australe ed orientale del poggio di Magnale, avendo sotto i piedi la profonda ripa del torrente, si arriva al ponte sul Vicano di S. Ellero. Alla sinistra del quale ha principio la salita del monte della Vallombrosa. Di là il viaggiatore lasciando alla sua destra il povero villaggio di Tosi coperto da una selva di castagni, continua per circa un miglio e mezzo di salita in mezzo ai castagneti, finché fra le colonne delle Croci sottentrano le piante di abeto tramezzate di quando in quando da verdi praterie, dove, presso una vasta peschiera a mezza costa del monte omonimo, ed in un insenatura del Vicano di S. Ellero si erge a guisa di turrita regia alpestre la grandiosa Badia di Vallombrosa. – Due terzi di miglio sopra la Badia gli abeti cominciano ad alternare con le vecchie piante di faggi, le quali dominano più in alto quasi sole fra amene praterie irrigate e mantenute sempre verdi da limpidi ruscelli di acque silvestri.
Per uno che ami d'occuparsi nella contemplazione della natura, diceva a questo proposito l'abate Fontani, non vi ha forse altro luogo in Toscana, dove nel suo orrido egli la possa ravvisare più attraente e maestosa quanto nel monte della Vallombrosa. Non è qui luogo d'individuare i sorprendenti e variati punti di vista che presentano i contorni della Vallombrosa, non le simetriche disposizioni degli abeti introdottivi dai discepoli di S. Gio. Gualberto; ripeterò bensì ciò che mi disse un vecchio ed esemplare Vallombrosano restato dopo il 1815 per del tempo solo in quel grandioso spogliato monastero: cioè, che egli in mezzo alle spaziose selve di castagni ripiantò i delicati meli di Svezia, i quali semi mezzo secolo innanzi vi recava un monaco di nazione inglese, ma il di cui frutto si era imbastardito; egli mi aggiunse, che mentre fu solo costassù andò propagando per le nude praterie sopra 100,000 abeti; e che per di lu i cura fu seminata nei prati alpini una qualità di grano detto Andriolo (triticum hibernum spica rubra L.) il quale anche presso la sommità del monte vegeta, granisce e fruttifica assai bene, talché con questo importante cereale i monaci della Vallombrosa suppliscono alle pristine culture dello spetta e della segale, senza dire della copiosa raccolta che da qualche tempo usasi cos tà dei bulbi di ottime patate, ecc.
Rispetto al mantenimento di quelle selve lasciò un' utile lavoro il sacerdote Vallombrosano, già camarlingo di Vallombrosa, don Antonio Fornaini nel suo Saggio sopra l’ utilità di ben conservare e preservare le foreste, pubblicato in Firenze nel 1825 .
Miniato in Alpe col monte della Consuma , mentre dalla parte di scirocco il monte di Secchieta si annesta con i gioghi più occidentali di Pratomagno.
Passato appena di mezzo miglio il vasto edifizio della Grancia vallombrosana di Paterno, di cui si fece parola al suo articolo, dopo avere osteggiato di costà la base australe ed orientale del poggio di Magnale, avendo sotto i piedi la profonda ripa del torrente, si arriva al ponte sul Vicano di S. Ellero. Alla sinistra del quale ha principio la salita del monte della Vallombrosa. Di là il viaggiatore lasciando alla sua destra il povero villaggio di Tosi coperto da una selva di castagni, continua per circa un miglio e mezzo di salita in mezzo ai castagneti, finché fra le colonne delle Croci sottentrano le piante di abeto tramezzate di quando in quando da verdi praterie, dove, presso una vasta peschiera a mezza costa del monte omonimo, ed in un insenatura del Vicano di S. Ellero si erge a guisa di turrita regia alpestre la grandiosa Badia di Vallombrosa. – Due terzi di miglio sopra la Badia gli abeti cominciano ad alternare con le vecchie piante di faggi, le quali dominano più in alto quasi sole fra amene praterie irrigate e mantenute sempre verdi da limpidi ruscelli di acque silvestri.
Per uno che ami d'occuparsi nella contemplazione della natura, diceva a questo proposito l'abate Fontani, non vi ha forse altro luogo in Toscana, dove nel suo orrido egli la possa ravvisare più attraente e maestosa quanto nel monte della Vallombrosa. Non è qui luogo d'individuare i sorprendenti e variati punti di vista che presentano i contorni della Vallombrosa, non le simetriche disposizioni degli abeti introdottivi dai discepoli di S. Gio. Gualberto; ripeterò bensì ciò che mi disse un vecchio ed esemplare Vallombrosano restato dopo il 1815 per del tempo solo in quel grandioso spogliato monastero: cioè, che egli in mezzo alle spaziose selve di castagni ripiantò i delicati meli di Svezia, i quali semi mezzo secolo innanzi vi recava un monaco di nazione inglese, ma il di cui frutto si era imbastardito; egli mi aggiunse, che mentre fu solo costassù andò propagando per le nude praterie sopra 100,000 abeti; e che per di lu i cura fu seminata nei prati alpini una qualità di grano detto Andriolo (triticum hibernum spica rubra L.) il quale anche presso la sommità del monte vegeta, granisce e fruttifica assai bene, talché con questo importante cereale i monaci della Vallombrosa suppliscono alle pristine culture dello spetta e della segale, senza dire della copiosa raccolta che da qualche tempo usasi cos tà dei bulbi di ottime patate, ecc.
Rispetto al mantenimento di quelle selve lasciò un' utile lavoro il sacerdote Vallombrosano, già camarlingo di Vallombrosa, don Antonio Fornaini nel suo Saggio sopra l’ utilità di ben conservare e preservare le foreste, pubblicato in Firenze nel 1825 .
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 676.
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