VESSA
nella Valle del Savio.
– Casale già Castello con chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) nella Comunità Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a grecale di Bagno, Diocesi di Sansepolcro, già Nullius di Bagno, Compartimento di Firenze.
Risiede questo paesello sulla ripa sinistra del fiume Savio, il qual luogo però non deve confondersi con a una villa di Viessa, che fu de' signori di Valbona, la quale trovasi fra l'Appennino di S. Agata e la Cella S. Alberico, e che oltre ad essere compresa nella Diocesi di Sarsina, Comunità di Vergherete, appartenne un dì alla Badia del Trivio.
Il Casale già Castello di Vessa sul Savio fu comprato nel 1274 dal C. Guido Selvatico di Dovadola e da altri suoi consorti di Bagno, mentre lo stesso conte, nel 1286 acquistò dal vescovo di Sarsina anche il padronato della chiesa ili S. Andrea a Viesta in Comunità di Verghereto, dove allora a-vevano dominio g l i Eremiti Camaldolensi della Cella S. Alberico, Nel 1408 era nella rocca di Vessa di Bagno donna Angiolina vedova del C. Bambo figlio del conte Marco de’ Guidi di Modigliana, quando essa in qualità di tutrice de' suoi figli con istrumento del 1 giugno di detto anno nominò i sindaci per presentare il palio consueto al Comune di Firenze in segno di sua fedeltà e sudditanza.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Vessa nel 1833 contava 206 abitanti.
Risiede questo paesello sulla ripa sinistra del fiume Savio, il qual luogo però non deve confondersi con a una villa di Viessa, che fu de' signori di Valbona, la quale trovasi fra l'Appennino di S. Agata e la Cella S. Alberico, e che oltre ad essere compresa nella Diocesi di Sarsina, Comunità di Vergherete, appartenne un dì alla Badia del Trivio.
Il Casale già Castello di Vessa sul Savio fu comprato nel 1274 dal C. Guido Selvatico di Dovadola e da altri suoi consorti di Bagno, mentre lo stesso conte, nel 1286 acquistò dal vescovo di Sarsina anche il padronato della chiesa ili S. Andrea a Viesta in Comunità di Verghereto, dove allora a-vevano dominio g l i Eremiti Camaldolensi della Cella S. Alberico, Nel 1408 era nella rocca di Vessa di Bagno donna Angiolina vedova del C. Bambo figlio del conte Marco de’ Guidi di Modigliana, quando essa in qualità di tutrice de' suoi figli con istrumento del 1 giugno di detto anno nominò i sindaci per presentare il palio consueto al Comune di Firenze in segno di sua fedeltà e sudditanza.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Vessa nel 1833 contava 206 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 705.
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