ABAZIA DI ACERETA, o DI VALLE ACERETA

sotto il titolo di S. Giovanni Batista, oggi pieve, nella Comunità Giurisdizione e 4 miglia toscane a levante di Marradi in Romagna, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze.
Giace sulla sponda sinistra del torrente Acereto detto anche della Valle, confluente insieme a quello del Tredozio nel Lamone, dopo aver perduto entrambi il loro nome nel Marzeno a Modigliana. Fu instituita, circa il 1053, da S. Pier Damiano per l'Ordine Camaldolese insieme con il vicino Eremo di S. Barnaba a Gamogna, dove il fondatore condusse qualche tempo vita eremitica; e quivi era di stanza, allorché con l'annuenza del conte, Guido di Modigliana, designò egli stesso, nel 1061, i confini territoriali fra l'Eremo e l'Abazia. Nel 1063 fu accresciuta di terreni e di privilegi dal vescovo di Faenza, che le assegnò pure la metà delle rendite con giuspadronato sulla pieve di S. Valentino nella valle di Tredozio. – Nel secolo XV passò in commenda ai prelati o camerieri dei pontefici fino a che Clemente VII, nel 1532, l'ammensò al Capitolo della Basilica di S. Lorenzo a Firenze. Il qual Capitolo, nel 1787, alienò i beni per rinvestirne il prodotto, conservando sempre il padronato della chiesa parrocchiale, che ha una popolazione di 265 abitanti – Vedere GAMOGNA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 1.