ABAZIA DI S. SAVINO
presso Pisa nella Borgata di Montione
fra la strada Regia fiorentina e la ripa d'Arno, parrocchia di S. Stefano a Pettori, piviere di S. Lorenzo alle Corti, Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Pisa, da cui è miglia toscane 3 e 1/2 a scirocco.
La sua origine rimonta all’anno 780, quando tre fratelli nobili di Pisa determinarono di costituirsi religiosi sotto le insegne di S. Benedetto, erigendo nelle loro case a Cerasiolo, presso Calci, un monastero che dedicarono a S.
Savino, con assegnargli il loro vasto patrimonio, sparso nelle Diocesi di Pisa, di Lucca e di Firenze, e specialmente in vari paesi delle Colline pisane e del Val d’Arno inferiore. Il quale istrumento, pubblicato dagli Annalisti Camaldolensi, giova non poco a illustrare la geografia di quella età, e forse ancora a rischiarare alcuni dubbi insorti in tempi assai moderni sull’antica giurisdizione della Diocesi pisana nel piviere di Empoli. – Vedere EMPOLI VECCHIO.
Nel 969 l’imperatore Ottone I diresse a Ottone abate del monastero suddetto un diploma, col quale lo ricevè sotto la sua tutela, e accordò favori alla Badia di S. Savino.
Atterrato da un’inondazione dell’Arno il monastero, fu riedificato sull’opposta ripa del fiume, nel distretto di Montione, in un’epoca alquanto anteriore a quella del 1221 segnata dal Tronci negli Annali pisani. Avvegnachè esso già vi esisteva all’anno 1147 contestandolo una bolla emanata nel suddetto anno da Eugenio III ed un privilegio imperiale del 1154 di Federigo 1, che accordano entrambi alcune immunità al monastero di S. Savino presso Pisa, con facoltà di poter costruire acquedotti e canali per i mulini che quei monaci possedevano nella contigua villa di Montione.
Altri documenti ne avvisano che nel nuovo monastero di S. Savino era stata introdotta la riforma Camaldolense. E come monastero di questa regola è dichiarato nelle bolle pontificie di Alessandro III (anno 1175) e di Celestino III (anno 1193). A quest’anno 1193 nacque scisma fra’monaci della stessa famiglia, molti dei quali ricusarono di obbedire al priore di Camaldoli, contro cui essi sostennero fiera e lunga lite nella Curia romana, sino a che Giovanni XXII con breve del 1326 dichiarò quei monaci indipendenti dalla Congregazione di Camaldoli.
La Badia di S. Savino passò in commenda nel secolo XV a vari cardinali. Eugenio PP. IV con bolla del 1439 la restituì ai monaci di Camaldoli che la tennero sino a che fu soppressa nel 1561. Fu allora il patrimonio di questa Badia assegnato alla nuova Religione equestre di S.
Stefano previa l’annuenza di Pio IV e di Pio V.
La Badia di S. Savino figura negli Annali militari al pari di quella già descritta di S. Salvi, giacche servì di quartiere e di ritirata ai Pisani ed agli Inglesi condotti da (ERRATA: Giovanni Acuto) Giovanni Augut in occasione della famosa vittoria riportata sotto Cascina nel 1364 dai Fiorentini il giorno di S. Vittorio, giorno che e tuttora si festeggia in Firenze con la corsa di un palio. Fu ridotta a luogo munito, e tenuta in guardia dalle milizie di Firenze, una volta espulse esse pure di la nel 1432 dalle masnade di Niccolò Piccinino.
La sua origine rimonta all’anno 780, quando tre fratelli nobili di Pisa determinarono di costituirsi religiosi sotto le insegne di S. Benedetto, erigendo nelle loro case a Cerasiolo, presso Calci, un monastero che dedicarono a S.
Savino, con assegnargli il loro vasto patrimonio, sparso nelle Diocesi di Pisa, di Lucca e di Firenze, e specialmente in vari paesi delle Colline pisane e del Val d’Arno inferiore. Il quale istrumento, pubblicato dagli Annalisti Camaldolensi, giova non poco a illustrare la geografia di quella età, e forse ancora a rischiarare alcuni dubbi insorti in tempi assai moderni sull’antica giurisdizione della Diocesi pisana nel piviere di Empoli. – Vedere EMPOLI VECCHIO.
Nel 969 l’imperatore Ottone I diresse a Ottone abate del monastero suddetto un diploma, col quale lo ricevè sotto la sua tutela, e accordò favori alla Badia di S. Savino.
Atterrato da un’inondazione dell’Arno il monastero, fu riedificato sull’opposta ripa del fiume, nel distretto di Montione, in un’epoca alquanto anteriore a quella del 1221 segnata dal Tronci negli Annali pisani. Avvegnachè esso già vi esisteva all’anno 1147 contestandolo una bolla emanata nel suddetto anno da Eugenio III ed un privilegio imperiale del 1154 di Federigo 1, che accordano entrambi alcune immunità al monastero di S. Savino presso Pisa, con facoltà di poter costruire acquedotti e canali per i mulini che quei monaci possedevano nella contigua villa di Montione.
Altri documenti ne avvisano che nel nuovo monastero di S. Savino era stata introdotta la riforma Camaldolense. E come monastero di questa regola è dichiarato nelle bolle pontificie di Alessandro III (anno 1175) e di Celestino III (anno 1193). A quest’anno 1193 nacque scisma fra’monaci della stessa famiglia, molti dei quali ricusarono di obbedire al priore di Camaldoli, contro cui essi sostennero fiera e lunga lite nella Curia romana, sino a che Giovanni XXII con breve del 1326 dichiarò quei monaci indipendenti dalla Congregazione di Camaldoli.
La Badia di S. Savino passò in commenda nel secolo XV a vari cardinali. Eugenio PP. IV con bolla del 1439 la restituì ai monaci di Camaldoli che la tennero sino a che fu soppressa nel 1561. Fu allora il patrimonio di questa Badia assegnato alla nuova Religione equestre di S.
Stefano previa l’annuenza di Pio IV e di Pio V.
La Badia di S. Savino figura negli Annali militari al pari di quella già descritta di S. Salvi, giacche servì di quartiere e di ritirata ai Pisani ed agli Inglesi condotti da (ERRATA: Giovanni Acuto) Giovanni Augut in occasione della famosa vittoria riportata sotto Cascina nel 1364 dai Fiorentini il giorno di S. Vittorio, giorno che e tuttora si festeggia in Firenze con la corsa di un palio. Fu ridotta a luogo munito, e tenuta in guardia dalle milizie di Firenze, una volta espulse esse pure di la nel 1432 dalle masnade di Niccolò Piccinino.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 25.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track