ACONE (PIVIERE DI)
in Val di Sieve
nella Comunità, giurisdizione 7 miglia toscane settentrione dal Pontassieve, Diocesi e Compartimento di Firenze. Con questo nome i più antichi storici fiorentini intesero d'indicare non solamente il circondario del piviere di S.
Eustachio di Acone, ma tutta quella porzione della Valle inferiore del fiume Sieve, a cominciare da Montegiovi, dove termina la provincia del Mugello, sino sotto a Monte Fiesole. Ristretto quindi il piviere a una piccola porzione di detta valle, è rimasto il nome di Acone a due borgate, una con vestigia di antica rocca e con chiesa battesimale (la pieve di S. Eustachio in S. Jerusalem), e l'altra ad una sua chiesa filiale sotto il titolo di S. Maria di Acone.
La pieve situata alla destra del fiume Sieve alla base australe di Montegiovi fu matrice di undici succursali, attualmente ridotte alle seguenti: 1. S. Maria a Vico Feraldo; 2. S. Ellero, o Ilario a Colognole; 3. S. Maria d'Acone; 4. S. Miniato a Monte Bonello. 5. S. Pietro a Colognole, e 6 la cappellania di S. Martino in Petrojo. Entrano tra le cure soppresse: S. Andrea a Veraoli, S.
Brigida a Colognole, S. Margherita ad Aceraja, S. Maria a Monte Bonello, e S. Martino a Grignano.
Il castello di Acone fu signoria dei conti Guidi sino dal secolo XI, confermato loro posteriormente da Arrigo VI e da Federigo II. Imperrocchè nell'anno 1099 i conti Alberto e Ugo figli del conte Guido donarono al S. Eremo di Camaldoli terreni posti nel piviere di Acone nelle località di Monte Bonello, della Rufina', di Pomino e di Falgano. Risiedeva nel castello di Acone nella prima metà del secolo XIII la contessa Beatrice de’conti di Capraja, vedova del conte Marcovaldo di Dovadola. (ARCH.
DIPL. FIOR. Cestello) Vi ebbe podere anche la potente famiglia fiorentina de’Donati, patrona della chiesa di S. Maria d'Acone. E di qua trasse origine quella più famosa de’Cerchi, cui riferir volle Alighieri allorchè disse: Sariensi i cerchi nel pivier d'Acone. (Paradiso XVI) Ma sopra tutti vi signoreggiavano i vescovi di Firenze, non tanto come superiori ecclesiastici, quanto come presidi e moderatori della Repubblica fiorentina. – Resta assai dubbio se debba riferirsi l'etimologia di Acone e di Acona a un nome di qualche romano colono (Aconius), o sivvero alla derivazione del latino vocabolo Aconae, quasi fosse stato un luogo sterile e sassoso.
La chiesa plebana di S. Eustachio di Acone ha 416 abitanti.
La cura di S. Maria d'Acone ne ha 120.
Eustachio di Acone, ma tutta quella porzione della Valle inferiore del fiume Sieve, a cominciare da Montegiovi, dove termina la provincia del Mugello, sino sotto a Monte Fiesole. Ristretto quindi il piviere a una piccola porzione di detta valle, è rimasto il nome di Acone a due borgate, una con vestigia di antica rocca e con chiesa battesimale (la pieve di S. Eustachio in S. Jerusalem), e l'altra ad una sua chiesa filiale sotto il titolo di S. Maria di Acone.
La pieve situata alla destra del fiume Sieve alla base australe di Montegiovi fu matrice di undici succursali, attualmente ridotte alle seguenti: 1. S. Maria a Vico Feraldo; 2. S. Ellero, o Ilario a Colognole; 3. S. Maria d'Acone; 4. S. Miniato a Monte Bonello. 5. S. Pietro a Colognole, e 6 la cappellania di S. Martino in Petrojo. Entrano tra le cure soppresse: S. Andrea a Veraoli, S.
Brigida a Colognole, S. Margherita ad Aceraja, S. Maria a Monte Bonello, e S. Martino a Grignano.
Il castello di Acone fu signoria dei conti Guidi sino dal secolo XI, confermato loro posteriormente da Arrigo VI e da Federigo II. Imperrocchè nell'anno 1099 i conti Alberto e Ugo figli del conte Guido donarono al S. Eremo di Camaldoli terreni posti nel piviere di Acone nelle località di Monte Bonello, della Rufina', di Pomino e di Falgano. Risiedeva nel castello di Acone nella prima metà del secolo XIII la contessa Beatrice de’conti di Capraja, vedova del conte Marcovaldo di Dovadola. (ARCH.
DIPL. FIOR. Cestello) Vi ebbe podere anche la potente famiglia fiorentina de’Donati, patrona della chiesa di S. Maria d'Acone. E di qua trasse origine quella più famosa de’Cerchi, cui riferir volle Alighieri allorchè disse: Sariensi i cerchi nel pivier d'Acone. (Paradiso XVI) Ma sopra tutti vi signoreggiavano i vescovi di Firenze, non tanto come superiori ecclesiastici, quanto come presidi e moderatori della Repubblica fiorentina. – Resta assai dubbio se debba riferirsi l'etimologia di Acone e di Acona a un nome di qualche romano colono (Aconius), o sivvero alla derivazione del latino vocabolo Aconae, quasi fosse stato un luogo sterile e sassoso.
La chiesa plebana di S. Eustachio di Acone ha 416 abitanti.
La cura di S. Maria d'Acone ne ha 120.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 37.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track