AGNA (S. SALVATORE IN)
nel Pistojese.
Antico monastero che prese il nome dal torrente Agna, presso cui risiede, nel piano orientale di Pistoja, Comunità Giurisdizione e circa un miglio toscano a ostro del Montale, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
Fu denominato altre volte in Alina, da cui probabilmente derivarono i nomi dei villaggi di Agliana posti lì d'appresso. – Era monastero sino dal secolo IX sotto l'immediata dipendenza delle regine d'Italia, per cui si diceva S. Salvatore della Regina, una delle quali, Ermengarda moglie di Lotario I con suo beneplacito dell'anno 848 accordò un privilegio d'immunità ai servi di questo monastero. Ma col progredire dei tempi esso cambiò di patrocinio, essendo che il re Ugo nel 927 lo assegnò in benefizio al suo compare C. Tegrimo stipite dei conti Guidi, antichi signori della contrada. Quindi Ottone III nel 984 lo donò insieme con i suoi possessi alla mensa vescovile di Fiesole, cui fu confermato, nel 1027, da Corrado II, e quindi dai Pontefici Pasquale II e Innocenzo II, con bolle del 1103, e del 1134 (MURAT.
UGHELLI E FIORAVANTI Stor. pistojese). Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole nel 1028, destinò il monastero di S. Salvatore e suoi annessi alla Badia Fiesolana, la di cui famiglia religiosa lo ritenne ad uso di villeggiatura sino all'anno 1778, epoca della soppressione, e alienazione del suo patrimonio. La chiesa di S. Salvatore in Agna più non esiste; è restato bensì alla sua località il nome abusivo di Badia presso il Montale. – Vedere MONTALE.
Fu denominato altre volte in Alina, da cui probabilmente derivarono i nomi dei villaggi di Agliana posti lì d'appresso. – Era monastero sino dal secolo IX sotto l'immediata dipendenza delle regine d'Italia, per cui si diceva S. Salvatore della Regina, una delle quali, Ermengarda moglie di Lotario I con suo beneplacito dell'anno 848 accordò un privilegio d'immunità ai servi di questo monastero. Ma col progredire dei tempi esso cambiò di patrocinio, essendo che il re Ugo nel 927 lo assegnò in benefizio al suo compare C. Tegrimo stipite dei conti Guidi, antichi signori della contrada. Quindi Ottone III nel 984 lo donò insieme con i suoi possessi alla mensa vescovile di Fiesole, cui fu confermato, nel 1027, da Corrado II, e quindi dai Pontefici Pasquale II e Innocenzo II, con bolle del 1103, e del 1134 (MURAT.
UGHELLI E FIORAVANTI Stor. pistojese). Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole nel 1028, destinò il monastero di S. Salvatore e suoi annessi alla Badia Fiesolana, la di cui famiglia religiosa lo ritenne ad uso di villeggiatura sino all'anno 1778, epoca della soppressione, e alienazione del suo patrimonio. La chiesa di S. Salvatore in Agna più non esiste; è restato bensì alla sua località il nome abusivo di Badia presso il Montale. – Vedere MONTALE.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 56.
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