AGNANO di Val d'Ambra
castello;
uno dei cinque comuni distrettuali di Val d'Ambra di cui è capoluogo Pergine, nella Giurisdizione e 4 miglia toscane a scirocco del Bucine Diocesi e Compartimento d'Arezzo, che è circa a 14 miglia toscane a grecale. Risiede in collina lungo la strada Regia che staccasi da Levane in Val d'Arno superiore, e per il poggio di Civitella scende in Val di Chiana. La sua chiesa parrocchiale intitolata ai SS.
Tiburzio e Susanna, suffraganea alternativamente delle pievi di Capannole, e di Presciano, fu per lungo tempo soggetta ai monaci della contigua badia di Agnano, dai quali dipendeva eziandio il castello con vari altri paesi di quel distretto.
Nel 1350 gli abati di Agnano, per esimersi dalle vessazioni degli Ubertini, si diedero in accomandigia alla Repubblica fiorentina insieme con i castelli di Val d'Ambra spettanti alla Badia suddetta, cioè Capannole, Castiglione Alberti, Presciano, Casciano, Cornia e Monteluci, a condizione che il Comune di Firenze tenesse nei luoghi medesimi un caporale con 4 soldati sotto la giurisdizione civile e criminale del pretore del Bucine, e che fosse lasciato agli abati il diritto di potere imporre i dazi su quei loro vassalli. – Vedere ABAZIA d'AGNANO.
Le convenzioni furono stipulate in Firenze nel palazzo dei Signori il 17 dicembre 1349 per opera di Filippo Magalotti gonfaloniere della Repubblica. Le stesse immunità vennero accordate ai monaci di Agnano da Francesco I gran principe di Toscana con decreto del consiglio dei dugento in Firenze il 23 maggio 1565 (Ann.
Camald.) Nel 1351 occupato il castello d'Agnano dagli Ubertini uniti ai Tarlati e ai Pazzi di Valdarno, vi fu spedito dalla Repubblica fiorentina il capitano Albertaccio de'Ricasoli, il quale, per parentela che avesse con gli assediati o per altro fine, si lasciò scappar di mano Pier Saccone e molti suoi bravi. (AMMIR. Ist. Fior.) ~ La parrocchia de’SS. Tiburzio e Susanna conta 426 abitanti.
Tiburzio e Susanna, suffraganea alternativamente delle pievi di Capannole, e di Presciano, fu per lungo tempo soggetta ai monaci della contigua badia di Agnano, dai quali dipendeva eziandio il castello con vari altri paesi di quel distretto.
Nel 1350 gli abati di Agnano, per esimersi dalle vessazioni degli Ubertini, si diedero in accomandigia alla Repubblica fiorentina insieme con i castelli di Val d'Ambra spettanti alla Badia suddetta, cioè Capannole, Castiglione Alberti, Presciano, Casciano, Cornia e Monteluci, a condizione che il Comune di Firenze tenesse nei luoghi medesimi un caporale con 4 soldati sotto la giurisdizione civile e criminale del pretore del Bucine, e che fosse lasciato agli abati il diritto di potere imporre i dazi su quei loro vassalli. – Vedere ABAZIA d'AGNANO.
Le convenzioni furono stipulate in Firenze nel palazzo dei Signori il 17 dicembre 1349 per opera di Filippo Magalotti gonfaloniere della Repubblica. Le stesse immunità vennero accordate ai monaci di Agnano da Francesco I gran principe di Toscana con decreto del consiglio dei dugento in Firenze il 23 maggio 1565 (Ann.
Camald.) Nel 1351 occupato il castello d'Agnano dagli Ubertini uniti ai Tarlati e ai Pazzi di Valdarno, vi fu spedito dalla Repubblica fiorentina il capitano Albertaccio de'Ricasoli, il quale, per parentela che avesse con gli assediati o per altro fine, si lasciò scappar di mano Pier Saccone e molti suoi bravi. (AMMIR. Ist. Fior.) ~ La parrocchia de’SS. Tiburzio e Susanna conta 426 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 56.
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