ALPE DELLA LUNA
Montagna la più orientale dell’Appennino Toscano compresa nella Massa Trabaria fra le sorgenti del Tevere, della Marecchia, del Foglia e del Metauro, il primo dei quali ne lambisce la sua base occidentale dal Poggio detto dei Tre Vescovi, sul confine delle tre diocesi di Monte Feltro, cioè, di Sarsina, e di Sansepolcro, sino, a quest’ultima città, mentre gli altri tre fiumi traggono umile principio fra i contrafforti che si propagano verso oriente sul rovescio della stessa Montagna.
Essa si estende dal grado 43° 34’ al 43° 46’ di latitudine e dal 29° 42’ e 29° 54’ di longitudine – Il punto più eminente dell’Alpe della Luna trovasi a 2314 braccia sopra il livello del mare.
La massa predominante del terreno che ne cuopre la superficie consiste in strati di calcarea, di macigno e di schisto marnoso; ad eccezione di alcune località, nelle quali si affacciano rocce serpentinose e un terreno di sedimento superiore ricco di testacei. (Vedere PIEVE S.
STEFANO, e SESTINO.) Risiedono sulle propagini orientali della stessa Alpe le Comunità della Badia Tedalda e di Sestino, sulla faccia occidentale una parte di quella della Pieve, e a mezzo giorno la Comunità di Sansepolcro, la cui città è posta fra il lembo della sua base e il Tevere.
Due malagevoli vie comunitative varcano il suo giogo, una che dalla Pieve S. Stefano rimonta il fosso di Canajola per scendere da Viamaggio alla Badia Tedalda, e quindi a Sestino; l’altra staccasi da Sansepolcro, e per Monte Casale varca il giogo a Pischiano, di dove lungo la Valle del Metauro penetra nella provincia di Urbino.
La nuova strada Regia carrozzabile che da Sansepolcro condurrà sino all’Adriatico si apre attualmente sulla pendice australe della montagna; ed è imminente il suo compimento.
Essa si estende dal grado 43° 34’ al 43° 46’ di latitudine e dal 29° 42’ e 29° 54’ di longitudine – Il punto più eminente dell’Alpe della Luna trovasi a 2314 braccia sopra il livello del mare.
La massa predominante del terreno che ne cuopre la superficie consiste in strati di calcarea, di macigno e di schisto marnoso; ad eccezione di alcune località, nelle quali si affacciano rocce serpentinose e un terreno di sedimento superiore ricco di testacei. (Vedere PIEVE S.
STEFANO, e SESTINO.) Risiedono sulle propagini orientali della stessa Alpe le Comunità della Badia Tedalda e di Sestino, sulla faccia occidentale una parte di quella della Pieve, e a mezzo giorno la Comunità di Sansepolcro, la cui città è posta fra il lembo della sua base e il Tevere.
Due malagevoli vie comunitative varcano il suo giogo, una che dalla Pieve S. Stefano rimonta il fosso di Canajola per scendere da Viamaggio alla Badia Tedalda, e quindi a Sestino; l’altra staccasi da Sansepolcro, e per Monte Casale varca il giogo a Pischiano, di dove lungo la Valle del Metauro penetra nella provincia di Urbino.
La nuova strada Regia carrozzabile che da Sansepolcro condurrà sino all’Adriatico si apre attualmente sulla pendice australe della montagna; ed è imminente il suo compimento.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 74.
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